Uno sguardo al 2020: Green Bay Packers
La regular season dei Packers si è conclusa con un record di 13-3, valevole per il seed #1 e per l’home field advantage ai playoff, che a Green Bay non succedeva dal 2011, l’anno dopo l’ultimo Super Bowl vinto dai Packs. Se in RS Green Bay è sembrata per la maggior parte della stagione una “schiacciasassi” lo stesso non si può dire dei playoff, con la squadra allenata da Matt LeFleur, al secondo anno a Green Bay, che per la seconda volta consecutiva, viene eliminata all’NFC Championship, questa volta contro i Buccaneers poi vincitori del Super Bowl.
COME DOVEVA ANDARE…
Le aspettative intorno ai Packers sono sempre alte prima dell’inizio della stagione, ma dopo l’ottima season del 2019, terminata con la sconfitta nel Championship NFC contro i 49ers, Aaron Rodgers ed i suoi compagni dovevano dimostrare di essere maturati, e di poter riportare il Lombardi Trophy in Wisconsin.
A movimentare la preseason di GB ci ha pensato il front seven della formazione Green&Gold, che con la propria first pick ha selezionato Jordan Love, QB uscito da Utah State, facendo riaffiorare i ricordi di quanto successo nel 2005, quando Favre era il QB titolare dei Packers ed Aaron Rodgers fu la prima scelta al draft dei Packers.
Con l’arrivo di Rick Wagner come OT, Kirksey come ILB per sostituire il partente Blake Martinez e l’aggiunta di Devin Funchess, che ha poi deciso di non giocare vista la situazione legata al Covid, i Packers arrivavano ai nastri di partenza come la squadra da battere in NFC North, ed una delle pretendenti al titolo.
…E COME È ANDATA
La Regular Season dei Packers si è conclusa con la vittoria della NFC North, il seed #1 della NFC ma i Packers ancora una volta mancano l’appuntamento con il grande ballo del Super Bowl fermandosi al Championship della NFC, eliminati dai Tampa Bay Buccaneers di Tom Brady, poi vincitori del Lombardi Trophy.
A pesare però stavolta è il fatto che Green Bay si giocava il Championship nella “Frozen Tundra” del Lambeau Field, come non succedeva dal 2011, e nonostante ciò, è patita contro i colpi di Tom Brady & co. a causa di una prestazione opaca, per gran parte della partita, di tutta la squadra e soprattutto pesa il fatto di aver giocato una regular season ad altissimi livelli, con un Rodgers vincitore del premio di MVP, il terzo personale, per poi essere eliminati nuovamente ad una sola partita dal Super Bowl.
COSA HA FUNZIONATO…
Sicuramente una delle note positive della stagione di Green Bay è stata il suo attacco: Rodgers ha concluso la regular season vincendo l’MVP e tornando ai livelli di qualche anno fa e con lui ha fatto un upgrade tutta l’offense dei Packers.
Davante Adams ha dimostrato di essere uno dei migliori, se non il migliore, WR della lega, chiudendo con 18 TD (primo in NFL) oltre 1000 yard ricevute e 98 yard di media per partita, Aaron Jones si è adattato sempre di più al playbook di LeFleur, correndo per oltre 1100 yard e mettendo a segno 11 TD, con la vera sorpresa del 2021 dei Packers che è stata Robert Tonyan, il TE al 3° anno nella lega, diventato uno degli obiettivi preferiti di Rodgers (52 rec, 586 yds e 11 TD per lui).
Menzione d’onore anche per Jaire Alexander, che ha avuto una stagione stellare, con un passer rating dei QB avversari di solo 64.7 nei lanci in cui c’era lui in copertura
…E COSA NON HA FUNZIONATO
Se l’attacco dei Packers è sembrato per larghi tratti infermabile, lo stesso non si può dire della difesa di GB, apparsa spesso in difficoltà durante tutto l’arco della stagione, soprattutto contro le corse; in week 8 contro i Vikings infatti, la difesa di GB ha concesso oltre 170 yard su corsa all’attacco avversario, uno dei principali motivi della sconfitta contro Minnesota.
Se guardiamo invece alla partita che è costata l’eliminazione dalla corsa al Super Bowl dei Packers, gran parte delle colpe le ha la secondaria di GB, con Kevin King e Chandon Sullivan che hanno spesso peccato in copertura, concedendo a Tampa Bay la conversione di molti terzi down, ed un touchdown, quello arrivato poco prima dell’intervallo, che hanno probabilmente demoralizzato i Packs.
A fare la differenza nel Championship perso contro i Bucs è stata anche l’esperienza maggiore per Arians, Brady e co, con la scelta di calciare per il field goal a poco più di due minuti dalla fine, con 8 punti ancora da recuperare, che ancora non convince gli addetti ai lavori.
E ADESSO?
I Packers hanno già cambiato qualcosa all’interno del coaching staff, con Joe Barry, ex LA Rams che sarà il nuovo defensive coordinato al posto del partente Mike Pettine, e Maurice Drayton che sostituirà Shawn Mennenga nel ruolo di Special Team Coordinator, un altro reparto apparso spesso in difficoltà nell’ultima stagione.
Come invece spesso accaduto nel corso della loro recente storia Green Bay non è stata molto attiva nel corso della free agency, riuscendo però a rifirmare alcuni dei propri free agent, fra cui spiccano i nomi di Aaron Jones, Robert Tonyan e Kevin King.
Sarà interessante vedere come si evolverà la situazione attorno al ruolo di QB, con Jordan Love che, complice la partenza del backup Tim Boyle, verrà probabilmente promosso a backup di Rodgers, che dovrà dimostrare di poter mantenere ancora le stats ed il talento visto lo scorso anno, nonostante i 38 anni