Uno sguardo al 2020: Indianapolis Colts
I Colts chiudono la stagione con un record di 11-5 e l’accesso ai playoff grazie al settimo spot aggiunto dalla NFL, cadendo poi a Buffalo nella Wild Card. Annata positiva la terza di Frank Reich da allenatore e la quarta dell’ottimo GM Chris Ballard, forse si può recriminare su alcune sconfitte spezzacuore, però campagna positiva quella del 2020.
COME DOVEVA ANDARE…
Le aspettative erano certamente quelle di avere una stagione molto migliore della precedente (terminata 7-9), grazie soprattutto all’acquisizione via free agency di Philip Rivers in attacco e DeForest Buckner e Xavier Rhodes in difesa. Aggiungiamo due potenziali playmaker in Michael Pittman jr (WR) e Jonathan Taylor (RB) scelti al draft e una linea offensiva che ritornava dal 2019 praticamente immutata e gli ingredienti per un solido campionato c’erano tutti.
L’emergenza di Mo Alie-Cox poteva sopperire alla perdita di Eric Ebron in offseason, e il quartetto di running back con Mack, Hines, Wilkins e appunto Taylor dava già l’idea di che tipo di attacco Nick Sirianni, l’offensive coordinator voleva implementare, un po’ old style, ma efficace data la forza della OL e anche per non doversi affidare in tutto e per tutto a Rivers.
In difesa c’era il rientro della S Malik Hooker e con la scelta di Julian Blackmon la secondaria aveva gli ingredenti giusti, la DL con Autry, Houston e Buckner doveva fornire la necessaria pressione sui QB e il LB Darius Leonard completava il quadro di una compagine solida in grado di impensierire chiunque
…E COME È ANDATA
La stagione è iniziata malissimo con la inopinata sconfitta contro i Jaguars (il seguito del campionato ha dato maggior risalto alla parola “inopinata”, vista la forza della squadra della Florida), poi i Colts hanno tenuto un buon ritmo perdendo solo contro squadre che poi sono giunte ai playoffs come Ravens e Browns e pareggiando la serie contro i Titans.
Hanno però fallito il primo importante appuntamento nella penultima giornata contro i non proprio irresistibili Steelers, perdendo malamente e lasciando a Tennesse il titolo della AFC South, ma soprattutto cambiando drasticamente lo schema dei playoffs nella AFC e il proprio destino, obbligandosi a una difficile trasferta contro i Bills in una wild card che non li ha mai visti protagonisti se non con solo un colpo di coda nell’ultimo quarto.
COSA HA FUNZIONATO…
Rivers ha giocato una buona annata, la sua ultima nella NFL, con oltre 4000 yard, 24 TD, 11 INT e un rating di 97, nonostante il miglior ricevitore TY Hilton abbia saltato diverse partite per infortunio.
Rivers ha dovuto affidarsi principalmente al RB Hines (63 ricezioni), però c’è stato il buon impatto di Zach Pascal (WR) e più sul finale di stagione anche quello di Pittman che si è rivelata un’ottima scelta all’ultimo draft.
Notevole la stagione rookie di Jonathan Taylor che dopo aver corso per tutti i campi della Big 10 con i Badgers di Wisconsin, ha sorpassato agevolmente le 1000 yard nella NFL, condite da 11 TD.
Negli special team, l’undrafted kicker Rolando Blankenship è diventato l’idolo delle folle, oltre che il mio, con una stagione decisamente positiva (32 su 37), al pari del suo collega calciatore, il punter Rigoberto Sanchez, che ha colpito al cuore la comunità per via di un tumore che poi per fortuna si è dimostrato operabile e rimovibile.
In difesa Buckner ha contribuito con 9,5 sack, mentre Leonard è stata la solita macchina da placcaggi con 132, conquistando il ProBowl insieme alle due invalicabili rocce della OL, la guardia perenne all-pro Quenton Nelson e il centro Ryan Kelly.
Nick Sirianni si è fatto notare dai GM della lega, finendo per conquistare il posto di capo allenatore ai Philadelphia Eagles.
…E COSA NON HA FUNZIONATO
Se vogliamo non c’è stato un vero e proprio reparto o giocatore che ha fallito, i Colts hanno avuto diversi infortuni chiave per lunghi tratti della stagione: Hilton e Mack sono comunque difficili da sostituire in attacco e Malik Hooker è un ragazzo tanto forte quanto sfortunato, avendo dovuto saltare la seconda stagione consecutiva.
La difesa ha concesso un po’ troppo nella seconda parte del campionato dopo un buon inizio, non trovando risposte ai Bills nella wild card decisiva.
In generale è mancata un po’ di esperienza e malizia, nonostante la presenza di nonno Rivers, la squadra è giovane e ha pagato dazio crollando a Pittsburgh nel momento in cui avrebbe dovuto fare il salto di qualità
E ADESSO?
Rivers si è ritirato e la grossa scommessa di Ballard e Reich si chiama Carson Wentz, l’ex QB di Philadelphia che Reich, appunto, conosce molto bene avendolo allenato ai tempi degli Eagles. Il suo arrivo, costato una terza e una quarta scelta, mette la squadra nelle mani di un giovane che ha fatto vedere sia buone cose che pessime, anche se le ultime quando a Phila non c’era proprio l’artiglieria aerea a disposizione, però è certamente un grosso punto interrogativo.
La linea offensiva perde per ritiro Anthony Castonzo e i Colts non si sono mossi granchè in offseason, nonostante la disponibilità monetaria, una scelta un po’ strana, visto che qualche giocatore poteva essere un innesto certamente incisivo, specie in OL o nel reparto WR.
Al draft la scelta è altina, quindi il playmaker puro certamente sarà difficile arrivi, ma Ballard è un ottimo GM e in fondo non servono tantissimi giocatori chiave per rendere i Colts una contendente nella AFC nel 2021.