Wild Card 2020: Indianapolis Colts vs Buffalo Bills 24-27

I Buffalo Bills passano il turno vincendo di stretta misura una partita equilibrata e avvincente che vede Indianapolis uscire con l’onore delle armi dopo aver giocato, forse, la più bella partita della sua stagione.

I primi a mettere punti sul tabellone sono i Colts, con un Field Goal di Rodrigo Blankenship al termine di una buona serie che, in prossimità della red zone, viene ben contenuta dalla difesa di Buffalo. I Bills replicano subito con un TD Pass di Josh Allen pe il TE Dawson Knox al termine di una serie   pressoché perfetta di passaggi, in cui Allen conferma tutti i progressi fatti in questa stagione soprattutto in termini di leadership. All’inizio del secondo periodo Philip Rivers dimostra di essere anche lui in giornata di grazia e chiude con una corsa breve di Taylor in end zone una serie d’’attacco equilibrata tra corse e passaggi in cui spicca un pass per 32 yard per Michael Pittman.
Prima della fine del secondo periodo accadono i due eventi che potrebbero aver influito sul risultato finale. Rivers conduce un ottimo drive che porta i Colts all’interno delle 10 yard dei Bills, ma i tentativi di chiudere in TD si infrangono sulla coriacea Goal line defense dei Bills. Al “quarto & goal”, invece di accontentarsi di un comodo FG, i Colts cercano il bersaglio grosso, ma vengono ancora fermati.
Buffalo inizia il possesso successivo dalle proprie 4 yard quando mancano meno di due minuti alla fine del tempo e risale tutto il campo per entrare personalmente in End-zone con una corsa di 5 yard. 17-10 per Buffalo e si va all’intervallo.

Inizia il terzo quarto e i due kicker diventano gli artefici del risultato finale perché prima Tyler Bass mette a segno un FG da 46 yard e poi, nella serie successiva, Blankenship coglie il palo nel suo tentativo dalle 33 yard. Palla di nuovo ai Bills e Allen conclude un’altra serie con un grande TD pass di 35 yard per Stefon Diggs. 24-10 e partita in archivio?
Assolutamente no, perché nella prima metà del quarto periodo Rivers porta per due volte i Colts in TD, prima con Zach Pascal, poi con il TE Jack Doyle. Peccato per lui che tra queste due serie vincenti Tyler Bass abbia piazzato in mezzo ai pali un FG dalle 54 yard che decide il finale di 27 a 24.

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Commento

Mi sono dilungato nella cronaca perché la partita è stata ricca di episodi che meritavano di essere raccontati. Ho scritto all’inizio che i Colts escono con l’onore delle armi, ma anche con la consapevolezza di aver buttato via una grande occasione. Per quello che può contare, Indianapolis ha guadagnato più yard degli avversari: ad una sostanziale parità nel gioco aereo (309 yard per i Colts contro le 301 dei Bills, fanno riscontro le 163 guadagnate su corsa dal duo Taylor-Hines contro le 96 conquistate dai Bills
Philip Rivers ha giocato probabilmente la sua miglior partita in una stagione complessivamente positiva. Le sue statistiche parlano di 27 completi su 46 per 307 yard e due TD pass, ma nel complesso ha ben impressionato l’autorevolezza con cui ha condotto l’attacco, specialmente quando nel quarto periodo ha riaperto una partita che sembrava finita.
L’attacco di Indianapolis è stato efficace sia nel gioco aereo che nel gioco a terra. Jonathan Taylor, utilizzato soprattutto per forzare la linea difensiva avversaria, ha guadagnato 79 yard di pura potenza in 21 portate, mentre Nyhem Hines ne ha portate a casa 75 in 6 portate correndo soprattutto sugli esterni. Due RB complementari e di grande efficacia.
Sul fronte del gioco aereo, Rivers ha distribuito i suoi passaggi coinvolgendo tutti i suoi ricevitori. Michael Pittman è stato il più prolifico con 90 yard, ma ha completato solo cinque delle dieci ricezioni in cui era il target designato. Molto bene sono andati i due TE: Jack Doyle, con 7 su 9, 70 yard e un TD e poi Troy Burton con tre ricezioni su 3 per 34 yard nel quarto periodo. Meno brillante del solito T.Y.Hilton, sottoposto ad un trattamento particolarmente accurato da parte del secondario di Buffalo.
Alla fine, come accennato in cronaca, la differenza l’hanno fatta il palo di Blankenship e, soprattutto, la decisione del coach di giocare il quarto down sul 7-10 invece di un facile FG.
Altra nota positiva è venuta dalla linea di difesa dei Colts, che ha contrastato efficacemente il gioco a terra di Buffalo mentre altrettanto non si può dire del secondario, che non è riuscito in nessun modo a fermare il gioco aereo di Josh Allen e compagni

E veniamo ai vincitori. Innanzi tutto va sottolineata la partita sontuosa di Josh Allen 26 completi su 35 per 324 yard e due TD pass parlano da sole a conferma della crescita di questo giovane QB che al terzo anno da pro ha compiuto un grande salto di qualità (e per questo, aggiungo, si è meritato il premio per il giocatore più migliorato dell’anno da parte della Redazione di Huddle Magazine). Al di là dei numeri, quello che ha impressionato sono state l’autorevolezza e la sicurezza con cui ha guidato l’attacco, senza dimenticare che alla fine è risultato, con 54 yard e un TD, anche il miglior “rusher” dei suoi in una partita in cui Devin Singletary e Zach Moss sono stati imbavagliati dalla difesa dei Colts
Determinante è stata invece la prestazione dei ricevitori, tra i quali un Stefon Diggs che ha fatto la parte del leone con 128 yard e un TD in 6 ricezioni su 9 palloni lanciati verso di lui, ben coadiuvato da un affidabilissimo Colin Beasley con non ha mancato nessuno dei sette pass di cui è stato il target e dell’ottimo TE Gabriel Davis con 85 yard in 4 ricezioni su 4 target.
Alla fine, però, questo festival del gioco d’attacco è stato deciso da Tyler Bass, che con i due FG da grande distanza ha finito per fare la differenza.

Ultima considerazione, a maggior gloria dei due quarterback, ma poco lusinghiera per le difese: ci sono stati solo due sacks entrambi su Allen, e nessun intercetto e, strano per un incontro di questa importanza, due sole penalità per squadra, a testimonianza di una partita molto corretta.

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Francesco Di Taranto

Nato a Foggia, nel 1953, risiedo a Brescia dal 1987 e in precedenza ho abitato a Bologna, dove mi sono laureato in Ingegneria Elettronica. Ho cominciato a seguire il football dalla notte del Super Bowl 1982 vinto da san Francisco sui Cincinnati Bengals. Terminato il servizio militare, nell'aprile '82 ho cominciato a seguire assiduamente, a Bologna, alle partite dei Doves e dei Warriors. Per alcuni mesi, nel 1984, ho partecipato agli allenamenti di una squadra bolognese in formazione, gli Atoms, che sarebbero poi diventati Phoenix San Lazzaro, che ho poi dovuto lasciare a causa del trasferimento per motivi di lavoro. Da allora non ho più smesso di seguire il football, sia professionistico (NFL e poi USFL, AAF e quest'anno XFL), sia dilettantistico in Italia, ma anche in Germania, grazie ai video in streaming della GFL

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