Il Riassunto di Week 13 NCAA

Quella che avrebbe dovuto essere la rivarly week 2020 – ossia il weekend dell’anno nel quale odio e follia duettano producendo sovente melodie storiche – lo è stata solo parzialmente, a causa delle cancellazioni e dei rimpasti di calendario dovuti alla particolarissima situazione attuale.

Quest’anno, infatti, a differenza della nostra adorata consuetudine, le conferme hanno superato largamente le sorprese, in un sabato di college football godibile, ma che è mancato un po’ del solito brio.

Partiamo dal resoconto delle conferme:

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  • Alabama è la numero 1 e chiunque affermi qualcosa di dissimile dovrebbe misurarsi la temperatura (visto il periodo)
  • C’era solo una squadra che poteva essere in grado ti tenere l’attacco di North Carolina a 3 punti in tre quarti
  • Le speranze della Pac-12 di rientrare nelle grazie della commissione si affievoliscono anno dopo anno
  • Per Texas è ora di cambiare pagina
  • L’unico vero trionfatore nella BigTen è il Covid
  • C’è una buona probabilità che LSU non riesca a difendere il titolo nazionale ( 🙂 )

Arriviamo al recap, allora, partendo come il solito dalle passeggiate di salute, che sono state più d’una in questo weekend. Non si può non partire da quella di Alabama, che affossa Auburn 42-13, in un Bowl in cui l’Iron lo ha avuto in mano la squadra di Saban (o, meglio, di Sarkisian, vista l’assenza dell’Head Coach per Covid), lasciando le war eagles a difendersi con un legnetto. Non sono neppure serviti gli straordinari di Najee Harris: sono bastati quelli di Davonta Smith, divenuto leader ogni epoca per TD ricevuti nella SEC.

https://twitter.com/CFBONFOX/status/1332835502257360896?s=20

Passeggia anche Clemson, che vede il ritorno in campo del biondino col #16 dopo un mese, che guida i suoi, in un’insolita divisa viola, alla vittoria per 52-17, lanciando 403 yard e 2 TD. Welcome back Trevor!

Altro ritorno in bello stile è stato quello di Kyle Pitts, che segna 3 TD nella vittoria di Florida su una Kentucky che ha retto bene per un tempo. Vincono facile anche Georgia – 45-16 a South Carolina – e Texas A&M su una sempre più opaca LSU, squarciata dalle corse del solito Isaiah Spiller nel 20-7 degli Aggies.

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Infine, a chiudere il paragrafo, ricordiamo la nona vittoria su altrettante gare per gli Chanticleers di Coastal Carolina, che si son permessi di dare un consiglio agli amici di College GameDay…

https://twitter.com/CoastalFootball/status/1333039205262516231?s=20

Procedendo in modo più sistematico, passiamo ora in rassegna le conference, partendo dalla ACC, dove la sfida di cartello era quella di verdì sera tra la #2 Notre Dame e la #19 North Carolina, che ha visto trionfare gli Irish per 31-17, in una gara bellissima per molte ragioni. In primis per le divise – white & gold vs. carolina blue è davvero un piacere per gli occhi – poi per l’indubbia qualità dei protagonisti, e, infine, per la sua completezza, in termini di situazioni di gioco, avendoci regalato un primo quarto da vero shootout tipicamente collegiale, e poi una seconda metà di gara di football d’altri tempi. All’inizio è sembrato che l’attacco esplosivo di Sam Howell e compagni potesse fagocitare facilmente anche questa arcigna difesa, che invece, è poi salita in cattedra con una prestazione da manuale. Ottima la prova di Ian Book e strepitosa quella del RB Kyren Williams, fondamentale nel far controllare il cronometro ai suoi. A questo punto, salvo tracolli vistosi nel Championship game, anche per ND, come per Bama, la strada verso i playoff sembra spianata.

La ACC ci ha regalato anche altre perle nel weekend, come la stupenda gestione dell’ultimo possesso di Syracuse, che, sotto di 7, decide di effettuare lo spike sul quarto & goal.

Anche la BigXII si è aperta venerdì con un match di cartello: Iowa State ha saccheggiato Austin lasciando i Longhorns a rimuginare sui propri errori e su un field goal finale che, come la stagione di Texas, è sembrato andare dritto fino all’ultimo per poi uscire e lasciare i burnt oranges con un pugno di mosche. Finisce (probabilmente) così, con lacrime e amarezza, la storia d’amore tra Sam Ehlinger e il Memorial Stadium. Ora per Texas è tempo di tirare le somme della stagione e del quadriennio Herman, per poi, girare pagina, ricominciando, ancora, da capo. Iowa State, invece, legittima l’alta posizione nel ranking e si proietta verso un meritato posto al Championship game.

Vince anche Oklahoma State, che, dopo essere stata irriconoscibile per 12 settimane, finalmente si ricorda della propria storia recente e segna 50 (!) punti a Texas Tech, subendone 44 (!).

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Stavolta il field goal allo scadere premia Dave Aranda e la sua Baylor, che supera così 32-31 Kansas State, in una gara nella quale è finalmente riuscita a riaccendersi la stella del quarterback Charlie Brewer, autore fin qua di una stagione incolore.

Nella SEC si giocava la sfida più attesa dell’anno. No, non Florida-Georgia. No neppure Alabama-LSU. Nientemeno che l’Egg Bowl, il derby del Mississippi che frapponeva i due personaggi più folcloristici del panorama collegiale: Lane Kiffin e Mike Leach. Sono stati i Rebels a spuntarla, al termine di una gara a punteggio basso – relativamente al pedigree dei due HC – per 31-24, grazie a un paio di missili terra-aria sparati dal braccio di Matt Corral, che hanno spaccato la difesa dei Bulldogs, altrimenti piuttosto resistente. Buona anche la prova del QB di Leach, il freshman Will Rodgers che ha chiuso con 440 yard, 3 TD e 0 INT.

https://twitter.com/SECNetwork/status/1332812582378483716?s=20

L’altra gara del pomeriggio di SEC è stata anch’essa a suo modo storica, avendo visto l’esordio della prima donna mai schierata da una formazione di college football, la kicker di Vanderbilt Sarah Fuller, autrice solo (suo malgrado) di un kickoff, vista la pochezza dell’attacco dei Commodores che non è mai riuscito a portarla in zona field goal. Sconfitta per 40-0 per Vandy che, tra l’altro, è costata la panchina a coach Derek Mason.

Nella Pac-12 i due derby si giocavano al venerdì: prima Stanford ha superato Cal nel Big Game numero 123, grazie all’extra point sbagliato dal kicker dei Bears sul TD del possibile pareggio a fine partita, e poi Oregon si è fatta battere dai cugini di Oregon State con un TD allo scadere. Nel nebbione di Corvallis ha brillato (oltre alle divise sgargianti di ambedue le compagini) il RB dei Beavers Jermar Jefferson, che è stato inarrestabile per la difesa dei Ducks. Addio, quindi, alle già flebili speranze playoff della squadra di Cristobal. E della Pac-12.

https://twitter.com/PFF_College/status/1332488900376293376?s=20

Vince ancora anche Colorado, che sale 3-0 battendo 20-10 San Diego State.

Nella BigTen succede come sempre di tutto: non gioca Ohio State a causa dei numerosi contagi, e così diventano 2 le gare saltate in stagione dai Buckeyes, che ora, stando a quanto decretato dalla BigTen a inizio stagione (cioè un mese fa), non potrebbe prendere parte al Championship game del 19 dicembre. E la commissione playoff? Continuerà a considerare Ohio State una “Top 4”? Ne parleremo nel prossimo episodio di Scusate il College Football!

Con Ohio State limitata da cause esterne, sembrava spianata la strada verso il Championship per Northwestern, che è invece rimasta impantanata ad East Lansing, cedendo il passo ai padroni di casa di Michigan State. Pronti via 17-0 per la squadra di Mel Tucker, ma niente panico, non era la prima volta che Pat Fitzgerald e gli Wildcats affrontavano una situazione simile. Era, infatti, già accaduto contro Iowa e, esattamente come nella partita contro gli Hawkeyes, gli Wildcats sono stati in grado di ribaltare il risultato con 20 punti non risposti, salvo poi capitolare nel finale per un paio di errori evitabili (un fumble e un intercetto, in particolare).

Si giocava anche Penn State – Michigan, partita dimenticabilissima all’interno delle dimenticabilissime stagioni di Nittany Lions e Wolverines. Penn State trova la prima vittoria stagionale (al 28 di novembre!) contro Michigan. Rileggetela. Spiega tutto della stagione di entrambe le squadre.

Infine, vincono anche Iowa con Nebraska, Indiana con Maryland e Rutgers con Purdue. Seconda vittoria per i ragazzi di Greg Schiano in una stagione che può già considerarsi trionfale, dopo praticamente 3 anni senza vittorie nelle gare di conference.

Fuori dalle Power 5 segnaliamo la sparatoria sulla I-4 (l’interstatale che collega Tampa a Orlando), con UCF che emerge nel 58-46 del Raymond James Stadium. Altra sparatoria nella AAC è stata quella tra SMU e East Carolina, dove a spuntarla, a sorpresa, sono stati i Pirates, con un roboante 52-38.

In conclusione, un nome: Jaret Patterson. Runningback di Buffalo, che nella vittoria dei suoi, per 70(!)-41 su Kent State, ha di fatto corso una mezza maratona tra le maglie della difesa (difesa?) dei Golden Flashes. 409 yard e 8 TD.

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