Profondo Roster: Arizona Cardinals

Questa stagione è piena di nuove rubriche su Huddle Magazine. Ultima arrivata è Profondo Roster nella quale settimanalmente analizzeremo il roster di una squadra cercando di andare più in profondità possibile per provare a cogliere le sfumature e i “movimenti” interni nel corso della stagione.

Lo scorso anno, dopo una stagione disastrosa, culminata con un record di 3 vittore e 13 sconfitte, il peggiore dell’intera NFL, gli Arizona Cardinals erano di fronte ad un bivio: tenere Josh Rosen, il quarterback scelto al primo giro nel 2018 o sfruttare la prima scelta assoluta per portare a casa un prospetto molto intrigante ma con caratteristiche particolari: Kyler Murray, altro regista che però faceva della mobilità un’arma chiave del suo gioco. Nell’anno del suo esordio, Rosen aveva giocato onestamente maluccio, ma nell’attacco messo in piedi dalla coppia Steve Wilks e Mike McCoy, sia a livello di schemi che di personale, giocar bene era davvero arduo. Alla fine il nuovo head coach Kliff Kingsbury ha puntato su Murray, e adesso, all’inizio del secondo anno dell’ex Oklahoma in NFL, possiamo dire che la scelta si è rivelata quando mai azzeccata.
In realtà da quel fatidico 2018 non cambiati solo head coach e quarterback se pensate che in soli due anni dei 22 titolari che iniziarono la stagione, appena 8 sono oggi ancora in maglia Cardinals.

ATTACCO

Per costruire il nuovo attacco Kliff Kingsbury, guru dell’air raid offense, un sistema basato sulla presenza in campo di molti receiver in contemporanea, che non aveva mai allenato nella Lega maggiore, ha saggiamente adattato il suo credo alla NFL. E gli effetti positivi si sono già abbondantemente visti: nella gara di esordio della stagione 2020 contro San Francisco, Arizona ha corso per 180 yard, la quarta volta che i Cardinals raggiungono o superano tale traguardo nel rushing game sotto Kingsbury. Prima dell’arrivo dell’ex coach di Texas Tech, Arizona aveva superato le 180 yard quattro volte in… 5 stagioni, dal 2013 ed il 2018. E ancora, in 18 gare sotto Kingsbury, i Cardinals hanno corso 464 volte per 2330 yards, alla ottima media di 5 yard per portata.
Protagonista del nuovo corso dei Cardinals è naturalmente Kyler Murray che dopo l’anno in cui ha conquistato il titolo di offensive rookie of the year, ha iniziato la stagione 2020 in maniera decisamente positiva, completando 52 passaggi su 78 con una percentuale del 66,7%, cui vanno aggiunte le 158 yards guadagnate correndo, e le tre mete. Lavorando su questo nella offseason, Murray è anche riuscito ad abbassare il tempo medio impiegato per rilasciare il pallone, fattore importantissimo nella NFL di oggi. Unico neo di questo avvio è la parità fra le mete su passaggio (2) e gli intercetti, statistica che andrà migliorata se Arizona vorrà sopravvivere nella ultra competitiva NFC West.   

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Nel 2019 i Cardinals avevano iniziato il campionato con David Johnson, Chase Edmonds e D. J. Foster come running back, con Johnson che sperava di tornare ai fasti del 2016 quando aveva guadagnato oltre 2100 yards fra corse e passaggi. A metà stagione però con un Johnson di nuovo acciaccato che faticava ad essere efficace, Arizona aveva acquisito da Miami Kenyan Drake e l’ex Dolphin aveva ripagato questa scelta alla grande, terminando la stagione in maglia Cardinals con 123 portate per 643 yard, alla notevole media di 5,2 yard a portata. Drake ha iniziato in modo positivo anche il 2020, con 36 corse per 141 yard, alla media, magari non mostruosa, di 4 yard a portata ma c’è anche da valutare che lo ha fatto contro una difesa terribile come quella di San Francisco e contro Washington, altro reparto decisamente tosto.
Nel passing game, con l’arrivo di Kingsbury  nel 2019, i Cardinals hanno acquisito molti volti nuovi che si sono succeduti per cercare un posto al sole insieme al venerabile Larry Fitzgerald: da Christian Kirk ad Andy Isabella, da Damiere Byrd a Trent Sherfield a KeeSean Johnson. Alla fine però nessuno ha convinto sul serio e in estate la dirigenza in rosso ha centrato il grandissimo colpo mettendo sotto contratto il formidabile DeAndre Hopkins, atleta quattro volte al Pro Bowl e tre volte first team All-Pro, in una trade che ha portato David Johnson in maglia Texans. E il numero 10 ha impiegato pochissimo a mettere tutti d’accordo visto che in due partite ha già portato a casa 22 ricezioni e 219 yard, cioè poco meno della metà di yard e ricezioni prodotti dall’intero team.

Il trentasettenne Fitzgerald sta facendo la sua parte, con 11 palle catturate, mentre Isabella e Kirk per ora hanno solo raccolto le briciole. Kirk ha più o meno lo stesso numero di snap giocati di Fitzgerald (110 contro 126) ma ha messo insieme appena tre ricezioni sui nove passaggi lanciati verso di lui mentre Isabella ha due ricezioni e 28 snap giocati. Vero, Kirk ha una media di 19 yard per catch e Isabella addirittura di 33,5 ma stiamo parlando di una ricezione a testa per partita.
Una mano, seppur non sostanziosa, al passing game è invece arrivata dalla coppia di runner Drake ed Edmonds che hanno contribuito con 10 ricezioni ma per sole 42 yard, e dal tight end Arnold che ha al suo attivo 4 palle catturate per 47 yard ed è il decisamente il più gettonato nel suo ruolo.
La linea offensiva che nel 2019 aveva finalmente dato qualche segnale incoraggiante con il quintetto composto dai tackle D.J.Humphries e Justin Murray, le guardie Justin Pugh e J.R.Sweezy ed il centro A.Q. Shipley, nel 2020 ha iniziato persino meglio, con l’ex Jet Kelvin Beachum al posto di Murray. Una situazione delicata invece rimane al centro, con Mason Cole che ha iniziato la prima gara ma poi è fermato per un problema muscolare ed è stato messo fra gli inattivi mentre al suo posto ha fatto il suo esordio assoluto Lamont Gaillard, sesta scelta del 2019 da Georgia, che contro la temibile linea di Washington non se l’è cavata affatto male.

cardinals 49ers

DIFESA

Nel 2019 la difesa di Arizona ha vissuto una stagione da incubo, in cui è stata la peggiore per yards concesse, e la dirigenza del team del deserto è corsa ai ripari cercando forze fresche soprattutto nella parte centrale del reparto, mentre è stato confermato il coordinator Vance Joseph, coach con 15 anni di esperienza NFL, di cui 2 come head coach dei Broncos. Alla sua corte sono arrivati ben tre linebacker nuovi, D’Vondre Campbell da Atlanta, Devon Kennard da Detroit e la prima scelta assoluta, Isaiah Simmons scelto come ottavo assoluto dall’università di Clemson.

Campbell, che in questo 2020 vanta il maggior numero di snap fra i linebacker, ha confermato di essere un ottimo elemento nel coverage mentre Kennard, ingaggiato per aiutare il fenomenale Chandler Jones nella pass rush, ha all’attivo un sack, un hit e tre hurries ma è forse piaciuto persino di più nel rushing game. Simmons invece ha avuto un impatto con la NFL veramente terribile: dopo aver concesso due mete ai 49ers all’esordio, il rookie è stato limitato nella seconda gara ad appena 8 giochi e con ogni probabilità Joseph lo centellinerà da qui a fine stagione. I due confermatissimi veterani, Hicks e Chandler Jones, hanno fin qui avuto un rendimento solido: il primo sta giocando bene un po’ in tutte le fasi del gioco, mentre Jones sta facendo il suo come pass rusher, con un sack, tre hit e due hurries, ma sta faticando nel contenere il rushing game ed anche i placcaggi in questo primo scorcio di stagione hanno lasciato un po’ a desiderare. La sorpresa del reparto è invece quel Haason Reddick che dopo essere stato scelto al primo round nel 2017 ha disputato tre stagioni in cui aveva navigato fra linebacker  e safety senza convincere in nessuno dei due ruoli. In questo 2020 però il prodotto da Temple, schierato come edge rusher, pur con utilizzo limitato a circa 30 snap a partita, ha già all’attivo un sack, un hurries ed un hit più alcune belle giocate anche nel rushing game. Stessi numeri anche per l’end/linebacker Zach Allen, che dopo una interessante stagione da rookie, terminata anzitempo per un infortunio, si è presentato al camp del 2020 avendo messo su qualche chilo in più e, soprattutto, come ha spiegato lo stesso Joseph, più concentrato in generale ed i risultati si sono visti.

In una linea che spesso impiega solo due linemen “puri” per dar spazio ai linebacker, c’è invece uno degli mvp difensivi di questo breve scorcio di stagione, il veterano Corey Peters decisivo nell’ancorare il centro della linea sulla corsa. L’altro lineman più utilizzato del reparto curato da coach Brentson Buckner è Jordan Phillips, arrivato in estate da Buffalo, che dopo una  gara di esordio così così contro San Francisco si è rifatto contro Washington causando un fumble con un suo sack. Ancora nel mix dei tackle c’è Angelo Blackson, firmato dai Cardinals appena una settimana prima dell’avvio del campionato, uno fra i più attivi nella pass rush. Unico neo per le prestazioni dell’ex Texan finora sono i tre placcaggi sbagliati, peggior dato dell’intera difesa in rosso. Curiosità nel reparto c’è per il rookie da LSU Rashard Lawrence che ha visto il numero di snap aumentare decisamente fra la prima e la seconda gara ma non ha ancora messo a segno un placcaggio.
Curiosamente un secondario che era stato il principale punto debole della difesa dei Cardinals nella passata annata non è stato toccato, ma la dirigenza in rosso era convinta che la serie di sfortune che aveva colpito il gruppo nel 2019, fra la squalifica del leader Patrick Peterson e gli infortuni, primo fra tutti quello ad Alford, non potesse ripetersi.

E in questo 2020, dopo due giornate, la difesa dei Cardinals è ottava nella NFL per yard concesse per via aerea. Se da un lato l’aver affrontato i 49ers decimati nel reparto receiver (e senza Kittle per metà gara) ed una Washington decisamente in difficoltà nel mettere in aria la palla, magari non è troppo significativo, c’è comunque da sottolineare come il rientro a tempo pieno proprio di Peterson, che nel 2019 aveva faticato a rientrare dopo la squalifica, le prove discrete di un Murphy che nella passata stagione aveva decisamente deluso, ed il buon rendimento dell’ultimo arrivato, Dre Kirkpatrick, hanno sicuramente dato qualche certezza in più alla difesa.
Vero, domenica Peterson è stato battuto da McLaurin che ha così segnato una meta, ma il punteggio era praticamente acquisito, McLaurin è un cliente brutto per tutti e in ogni caso il numero 21 ha concesso finora meno del 50% di completi. Le due safety decisamente più utilizzate finora sono state il pagatissimo Budda Baker e Chris Banjo. Il primo non vale probabilmente il contratto mostruoso firmato (59 milioni per 4 anni che ne fanno la safety più pagata della NFL) ma è fra i più positivi, avendo concesso appena 22 yard agli avversari ed essendo sembrato spuntare in campo un po’ dappertutto. Banjo, dopo una lunga carriera come gregario (e talvolta super gregario) a Green Bay e New Orleans, è forse una delle sorprese più positive, grazie soprattutto ad alcuni ottimi placcaggi, anche se naturalmente c’è da aspettare qualche impegno più probante prima di poter dare un giudizio.

Nel complesso ben difficilmente la difesa dei Cardinals potrà confermare le buone statistiche prodotte nelle prime due giornate (per ora Hicks e compagni sono addirittura primi come conversioni dei terzi down concesse e primi come percentuale di touchdown subiti dalla red zone) ma certamente il reparto sembra avere altra solidità.
I Cardinals devono anche dire un grande grazie agli special team e al loro coordinator Jeff Rodgers: contro i 49ers un punt bloccato aveva mantenuto in vita Arizona dopo un avvio tutto di marca 49ers, mentre contro Washington un fumble del returner Sims recuperato dal long snapper Brewer ha dato il là alla meta del 14-0. Piccole cose, che però sommate possono fare dei Cardinals una pretendente alla post season nel 2021, ammesso che il team coach Kingsbury trovi il modo di limitare i falli visto che Arizona è il team più penalizzato dell’intera NFL.

LA SORPRESA

Haason Reddick: il giocatore sembra finalmente aver trovato la sua dimensione come linebacker ed è stato fin qui efficace sia nel mettere pressione sui QB avversari che nel rushing game

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LA DELUSIONE

Christian Kirk: la seconda scelta del 2018 da Texas A&M non ha finora convinto e quest’anno è iniziato pure peggio delle precedenti stagioni. L’erede di Fitzgerald sembra non esserci ancora

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