Henry Ruggs, la memoria del 3

11 ottobre 2020, Arrowhead Stadium, Kansas City, Missouri. Las Vegas Raiders contro Kansas City Chiefs.
02:50 alla fine del secondo quarto, shotgun formation con Derek Carr che lancia lungo per Henry Ruggs III che conquista 72 yards e termine in touchdown. Prima segnatura nella sua carriera NFL.

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Il rookie dei Raiders non avrebbe mai pensato di diventare un giocatore di football americano, anzi da ragazzo non si sarebbe nemmeno mai immaginato di indossare casco e guanti. Per larghi tratti della sua adolescenza Ruggs è cresciuto con l’amore per il basket ed il suo sogno più grande era quello di calcare i campi NBA. Un sogno che abbiamo visto essere tale per tanti giocatori che poi arrivano in NFL come atleti a tutto tondo.

Ruggs cresce a Montgomery in Alabama, è grande tifoso dei Crimson Tide, e fin da piccolo inizia a frequentare il YMCA Basketball court gestito da Roderic Scott. Qui conosce il figlio, Rod, con cui inizierà fin da subito una profonda amicizia tanto da arrivare a considerarlo un fratello.

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Non scegliamo la famiglia, ma scegliamo gli amici. Henry fece questo con Rod. Dopo essersi conosciuti e allenati insieme nel campo della comunità, i due hanno iniziato a frequentare insieme la Lee High School dove grazie alla loro coesione iniziano a lanciarsi lob l’uno all’altro e, data la somiglianza fisica ed estetica, anche a scambiarsi le maglie per divertimento. Ruggs era solito indossare la numero 2, Scott la numero 3.  

ruggs

Al primo anno da junior, la sua high school propose Ruggs per un try out con il team di football della scuola, ma il ragazzo riuscì a ricevere appena un passaggio in quella stagione. Questo bastò per impressionare l’amico Scott.
Rod vedeva in lui grandi qualità, un atletismo sopra la media e cercò in tutti i modi di convincere Henry a non mollare questa opportunità porgendogli sempre parole di incoraggiamento per il suo futuro. “Sei un five-star per il football, dagli un chance” queste le parole che gli ripeteva più spesso come la madre di Henry, Nataki Ruggs, ha ricordato.

Ebbene Scott non si sbagliava e Ruggs esplose definitivamente attirando l’interesse di una moltitudine di università ma ovviamente la scelta ricadde su Alabama.
Una storia a lieto fine? Macchè…  La vita è sempre piena di ostacoli e quello che si abbatté su Ruggs era un macigno davvero grosso.

3 marzo 2016. Ruggs e Scott, insieme ad altri amici, decidono di andare ad assistere un torneo di basket statale ma la sera prima Henry si ammala, ha la febbre altissima e non può recarsi al match. Solitamente è lui a guidare in queste trasferte, ma questa volta non può esserci. Nel tragitto l’auto perde aderenza alla strada per via della pioggia e si schianta, schianto che purtroppo porterà via Rod.

Perdere degli amici non è facile, ancora di più se quello che perdi è praticamente la tua seconda famiglia. Ruggs è ovviamente sotto shock, si reca in continuazione ogni giorno sulla tomba del “fratello”, evita i contatti con la famiglia ed elabora il lutto.

https://twitter.com/__RUGGS/status/867261723107090432?s=20

Da quel momento tutto quello che produrrà nella sua carriera nel mondo del football americano sarà dedicato all’amico. Dalla partita successiva al fatto assisteremo ad un vero e proprio ricordo perenne per l’amico scomparso con quello che lui ha soprannominato “3’s Up”. Osservatelo: ogni qualvolta Ruggs scende su un campo da gioco per la partita alza tre dita al cielo in ricordo del numero che ha contraddistinto la vita dell’amico fraterno. Stessa cosa accade ad ogni touchdown siglato.

In una intervista pre draft Henry ha ricordato come non sarebbe mai arrivato a questo momento se non fosse stato per l’insistenza dell’amico a cercare di convincerlo a giocare a football e che continuerà a rendergli omaggio anche nella NFL.

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Torniamo al presente

02:50 alla fine del secondo quarto, shotgun formation con Derek Carr che lancia lungo per Henry Ruggs III che conquista 72 yards e termina in touchdown. Prima segnatura nella sua carriera NFL. Primo “3’s Up” in onore dell’amico siglando contro i campioni in carica, la squadra attualmente ritenuta più forte della NFL.

Per via della numerazione obbligatoria Ruggs non ha potuto scegliere il numero 3, quello spetta solo a Quarterback, Kicker o Punter, ma il 3 è sempre con lui in campo, sulla schiena grazie al III presente nel cognome e nel cuore… 3 come il numero preferito del suo migliore amico, 3 come le dita che alza al cielo in sua memoria.

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Eugenio Casadei

Appassionato di calcio (Bologna) e trekking, segue il football assiduamente dal momento in cui vide giocare Peyton Manning con la maglia orange di Denver, divenire tifoso Broncos una naturale conseguenza. Scrive la rubrica settimanale "Indiscrezioni di mercato NFL" in offseason e la "Top Ten" in regular season con grande divertimento e passione.

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