Uno sguardo al 2019: Kansas City Chiefs

Vi proponiamo la review della stagione 2019 delle trentadue squadre NFL, aspettative, risultati, futuro. Oggi è il turno dei Kansas City Chiefs.

COME DOVEVA ANDARE…

La bruciante eliminazione nel Championship della AFC contro i Patriots gridava vendetta in casa Chiefs. Kansas City, guidata dal sorprendente quanto emozionante Patrick Mahomes formato MVP, ha promesso di rivoluzionare la storia di una Conference dominata nel passato recente sempre dai medesimi protagonisti. Un’estate all’insegna delle conferme in attacco, dopo aver allontanato Kareem Hunt, ha portato invece con sé fondamentali rinforzi in difesa, da Frank Clark dei Seahawks a Tyrann Mathieu dei Texans. Il tutto con un solo obiettivo: arrivare al Super Bowl e regalare il primo, storico titolo a Andy Reid.

…E COME E’ ANDATA

E così è stato. Dopo una partenza devastante con quattro vittorie in fila, i Chiefs escono ridimensionati dal successivo mese e mezzo e, con un record fermo a 6-4, sembrano addirittura poter perdere il treno per i playoff. Dopo la sconfitta contro i Titans del 10 novembre, però, Kansas City non perde più. A partire da sei vittorie consecutive per chiudere la regular season, clamorosamente al secondo posto in AFC. Prenotato un posto per il Divisional, contro i Texans prende il via una delle post-season più incredibili ed esaltanti di sempre, con tre pazzesche rimonte, l’ultima delle quali nel Super Bowl di Miami vinto contro i 49ers. Il Most Valuable Player dell’atto finale non può che essere Mahomes, che chiude i playoff con 300.3 passing yard a partita e 10 touchdown pass, per un rating di 111.5. È lui a incoronare finalmente Reid nell’Olimpo della NFL, con la sensazione che i momenti di gloria per i Chiefs possano essere soltanto iniziati.

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COSA HA FUNZIONATO…

Si riparte da Mahomes e dallo spaziale attacco dei Chiefs. Kansas City è praticamente sempre tra le primissime squadre in NFL negli aspetti che lo riguardano: punti segnati a partita (28.2), yard a partita (379.2), yard a giocata (6.2), passing yard (281.1), touchdown pass (30), oltre ad avere il secondo minor numero di intercetti subiti (5). Il quarterback non ha ripetuto l’exploit dell’anno da MVP, ma ha comunque collezionato 4.031 yard con 26 touchdown pass e appena 5 intercetti. Un’ottima offensive line, guidata dallo straordinario Mitchell Schwartz, ha contribuito a concedere appena 17 sack. E, se il gioco di corse non è stato eccezionale in regular season, con Damien Williams e LeSean McCoy sotto le 1.000 yard complessive, c’è proprio Williams tra i protagonisti assoluti dei playoff di Kansas City, con 196 rushing yard e ben 4 touchdown. Devastante l’apporto di Travis Kelce, tanto in una regular season da campione (1.229 yard e 5 touchdown) quanto in una post da 207 yard e 4 touchdown. Un Tyreek Hill meno dominante del previsto, ben affiancato dal solido rookie Mecole Hardman, è tornato a dare spettacolo nei playoff e, in particolare, in un Super Bowl da 105 receiving yard. Uniteci l’apporto di Sammy Watkins e Demarcus Robinson e avrete un quadro ideale dello straordinario attacco di Kansas City.

Molto meno evidenti le note positive in difesa. Su tutti hanno spiccato proprio i nuovi arrivati: Mathieu è stato leader della secondaria fino ai 6 tackle nel Super Bowl, mentre Clark ha emozionato in coppia con Chris Jones, dai 17 sack in coppia in regular season ai 5 personali in sole tre partite nei playoff. Impossibile non citare, però, anche un Daniel Sorensen da 8 tackle di media in post-season e un Bashaud Breeland assoluto protagonista del Super Bowl, con 7 tackle, di cui 2 for loss, e un decisivo intercetto.

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…E COSA NON HA FUNZIONATO

Difficile, ma non impossibile, elencare i punti deboli di una squadra comunque vincente al Super Bowl. A mettere in ginocchio i Chiefs nella parte centrale della regular season è stata una difesa dai pazzeschi alti e bassi: in ben sette occasioni ha subito più di 25 punti, mentre in cinque altre non ne ha concessi più di 10. Un’assurda incostanza ripetutasi anche all’interno delle singole partite di playoff: Kansas City ha subito 75 punti in totale (25 di media), ma soltanto 7 in totale nell’ultimo quarto di gioco. Quasi a dare la sensazione che Mahomes e sia in grado di guidare anche emotivamente – e non soltanto in termini di punteggio – una squadra devota all’attacco. Ciò che non ha funzionato, in particolare in regular season, è stata soprattutto la difesa contro le corse avversarie: 128.2 rushing yard subite a partita, ben 4.9 di media a giocata. Nello straordinario attacco disegnato da Reid c’è soltanto un piccolo neo: LeSean McCoy non ha giocato neanche uno snap nei fenomenali playoff dei Chiefs, dopo una regular season da appena 465 yard in 101 portate e 4 touchdown. C’è ancora futuro per lui a Kansas City?

E ADESSO?

Con un titolo in bacheca, tanto Reid quanto i Chiefs tutti potranno affrontare la prossima stagione senza le enormi pressioni di questi ultimi anni. Le motivazioni potrebbero calare, ma, a giudicare dal temperamento dei vari leader di squadra – da Mahomes a Kelce fino a Mathieu – non sembra possibile una débacle frutto dell’eccessiva tranquillità. Con Watkins e Robinson in possibile partenza, al Draft servirà pescare una nuova gemma tra i wide receiver, oltre a provare a rinforzare un’offensive line non così prestante soprattutto tra i tackle. Se poi qualche stella in difesa dovesse decidere di volare a Kansas City in free agency per provare a vincere il prossimo Super Bowl, beh… la prossima dinastia di AFC potrebbe diventare realtà.

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Alessio Salerio

Scopre il football nella notte dell'upset di Phoenix del 2008, se ne innamora quattro anni dopo grazie ai medesimi protagonisti. Ideatore della rubrica "Colori, episodi, emozioni", negli anni cambiata di nome, non nella sostanza.

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