Uno sguardo al 2019: Oakland (Las Vegas) Raiders
Vi proponiamo la review della stagione 2019 delle trentadue squadre NFL, aspettative, risultati, futuro. Oggi è il turno degli Oakland Raiders.
Oakland Raiders… Già, sarà dura abituarsi a chiamarli Las Vegas Raiders almeno all’inizio…
COME DOVEVA ANDARE…
La stagione 2019 rappresentava la sessantesima stagione degli Oakland Raiders, che avevano esordito nel lontano 1960 nella nascente American Football League. Ad aggiungere importanza storica alla stagione c’era il fatto che sarebbe stata l’ultima dei Silver & Black nella città californiana. Anno secondo del progetto Gruden 2.0, un coaching staff per lo più confermato nonostante una stagione 2018 da dimenticare, un QB di belle speranze mai del tutto concretizzate messo nelle condizioni di avere un po’ di stabilità in termini di filosofia di gioco e playbook, una linea offensiva rinforzata con l’acquisizione in Free Agency del T Trent Brown e della G Richie Incognito, quattro scelte tra le prime 40 assolute, di cui tre nel primo round…e ovviamente un gran colpo di mercato, il WR Antonio Brown acquisito dagli Steelers in cambio di una scelta al terzo ed una al quinto round del Draft 2019.
La stagione, prima ancora che si accendano i riflettori degli stadi, si trasforma in un circo mediatico tra le telecamere della trasmissione Hard Knocks della HBO ed i capricci di Antonio Brown, in lite con la NFL e con il mondo per il fatto che il suo casco preferito non è più tra quelli approvati dalla lega. Brown non giocherà neanche uno snap in nero-argento, licenziato per giusta causa dal GM Mike Mayock, stufo delle sue pagliacciate.
Dalla speranza di tornare ai playoff a quella di non buttare alle ortiche l’ennesima stagione, il passo è stato breve.
…E COME E’ ANDATA
I Raiders hanno provato a lottare e a reagire alle avversità, ma qualche infortunio di troppo e i grossi limiti del roster hanno portato all’ennesimo record negativo, 7-9.
Dopo un promettente inizio di stagione, chiuso un po’ a sorpresa con un record di 3-2 alla bye week e culminato in una emozionante vittoria a Londra contro i Bears di Khalil Mack, i Silver & Black scompaiono dai radar a Green Bay e poi perdono una partita accessibile contro i Texans a Houston. Chiuso il tour de force in trasferta perenne seguono tre vittorie di misura contro Lions, Chargers e Bengals, che risvegliano gli animi dei tifosi della baia, speranzosi di dire addio alla squadra con una corsa in post season. Ma la squadra, pur migliorata in diversi reparti, mostra i suoi limiti nell’ultima parte della stagione, perdendo – a volte in maniera davvero pesante – cinque delle ultime sei partite.
A dare il colpo di grazia ai tifosi nero-argento ci penseranno poi i Kansas City Chiefs, che arriveranno a conquistare il loro secondo Super Bowl..
COSA HA FUNZIONATO…
Derek Carr, pur non dando l’impressione di poter essere il trascinatore di cui la squadra ha bisogno, ha mostrato segni di miglioramento nella sua seconda stagione con Gruden. Difficile dire se il QB sia la soluzione a lungo termine, ma durante la stagione 2019 ha mostrato di saper utilizzare le gambe per conquistare qualche primo down ed ha chiuso la stagione con un’ottima percentuale di completi (70.4), seppur drogata da tanti passaggi corti come da poco appassionante tradizione.
Carr ha potuto sfruttare la rinnovata offensive line, che lo ha ben protetto limitando a 29 il numero di sack totali concessi (Carr era stato abbattuto 51 volte nel 2018).
Di positivo c’è anche l’impatto che hanno avuto tanti rookie. Nonostante la stagione della prima scelta Clelin Ferrell sia stata caratterizzata da poche luci e tante ombre, quella del RB da Alabama Josh Jacobs è stata eccezionale nonostante l’infortunio alla spalla lo abbia limitato. Jacobs si è dimostrato un ottimo feature back, capace di eludere tackle ma anche di rompere placcaggi per fuggire in campo aperto. In sole 13 partite il RB ha portato palla 242 volte, guadagnando 1150 yard e segnando 7 TD tanto da restare in lizza fino all’ultimo per il titolo di Offensive Rookie of the Year.
Il CB Trayvon Mullen, scelto nel secondo round, il TE Foster Moreau e il WR Hunter Renfrow hanno dimostrato di poter dare un grosso contributo alla squadra, ma la vera sorpresa è stato il DE di Eastern Michigan Maxx Crosby, scelto nel quarto round e considerato inizialmente un prodotto grezzo da far crescere con il tempo. Mad Maxx è esploso nel suo anno da rookie, mettendo a segno 10 sack e forzando 4 fumble.
…E COSA NON HA FUNZIONATO
Gli infortuni di Trent Brown e del WR Tyrell Williams hanno causato qualche grattacapo alla squadra, che già stava cercando di riorganizzarsi dopo l’affaire Antonio Brown. In difesa, la perdita del rookie S Johnathan Abram dopo una sola partita ha costretto a mettere le pezze ad un reparto già non eccezionale.
I Raiders hanno speso molto per il DB Lamarcus Joyner, ma l’ex Rams – schierato nickel CB per quasi tutta la stagione – ha deluso le aspettative, perdendo spesso il suo avversario diretto e rendendosi protagonista di qualche errore di troppo.
La squadra è migliorata nella difesa contro le corse grazie al DL coach Brentson Buckner, che ha anche dato una grossa mano nello sviluppo delle skill di pass rush dei giovani difensori. Il reparto linebacker, soprattutto dopo la sospensione per tutta la stagione del MLB Vontaze Burfict, si è dimostrato ancora una volta l’anello più debole della difesa soprattutto contro i passaggi.
Cos’altro non ha funzionato? La lista è lunga… tra le tante cose la squadra ha macinato yard ma concluso poco, soprattutto in red zone e il kicker Daniel Carlson, dopo un 2018 quasi perfetto, ha sbagliato qualche delicato calcio di troppo (19/26).
E ADESSO?
Adesso si inizia un nuovo capitolo, quello dei Las Vegas Raiders. Lo stadio è in fase di completamento nonostante la pandemia del COVID-19 stia flagellando l’America come ha fatto e sta facendo in tante parti del mondo, compresa la nostra splendida Italia. A Las Vegas si sarebbe dovuto tenere il Draft 2020, ma è praticamente sicuro che quest’anno vedremo le squadre fare le scelte da casa in un Draft completamente virtuale.
I Raiders per rinforzarsi e prepararsi ad affrontare più sereni la scelta dei prospetti in uscita dal college hanno fatto ottimi interventi nel mercato dei free agent. Sono arrivati due interessantissimi LB come l’ex Rams Cory Littleton e l’ex Bears Nick Kwiatkoski, due rinforzi per la secondaria come il DB Damarious Randall e il S Jeff Heath e due defensive linemen pronti a contribuire nella rotazione come il DE Carl Nassib e il DT Maliek Collins. Fra i tanti acquisti spiccano anche il QB Marcus Mariota, il TE Jason Witten, e il WR Nelson Agholor.
Mariota, arrivato con un contratto ricco di incentivi legati a playing time e prestazioni, sembra essere il backup ideale per mettere un po’ di pressione a Derek Carr – arrivato ormai alla stagione del “all or nothing”, dove dovrà dimostrare di essere il franchise QB che i Raiders speravano di aver trovato nel 2016.
I Silver & Black avranno due scelte nel primo round (12a e 19a assoluta) e tre nel terzo round (80, 81, 91). Vedremo se decideranno di valutare trade down o trade up per acquisire una scelta del secondo round o se rimarranno saldi nelle posizioni assegnate. Certamente il Draft 2020 si prospetta ricco di WR interessanti, una posizione in cui la squadra deve trovare un vero difference maker.
Pur nell’incertezza di questa delicata situazione che il mondo sta vivendo, c’è abbastanza carne al fuoco da guardare con interesse alla stagione 2020 degli Oak… Los Ang… Las Vegas Raiders.