Il Draft 2020 ed il futuro della NFL

A meno di clamorosi sviluppi negativi il Draft NFL si terrà come previsto dal 23 al 25 aprile, non più ovviamente dalle fontane del Bellagio di Las Vegas, ma probabilmente da uno studio di New York.

L’IT Department della NFL sta lavorando in collaborazione con le squadre per trovare una soluzione che permetta lo svolgimento del Draft nella maniera più sicura possibile e senza rischi di infezione. Di sicuro Roger Goodell sarà nello studio di New York, quantomeno per il primo giro e le opzioni al vaglio per garantire alle squadre di poter allestire una Draft room sono due e tutte sotto il controllo del Dottor Allen Sills, il medico a capo del Dipartimento sanitario della NFL:

  • la prima prevede che i club possano allestire una stanza presso la loro sede seguendo le linee guida previste dall’emergenza corona virus, quindi con un limitato numero di persone presenti in un ambiente precedentemente disinfettato
  • la seconda, più restrittiva, autorizzerebbe le persone ad essere collegate in remoto dal proprio appartamento con il divieto di avere più di una persona presente nella stessa sede

Non sarà possibile per una squadra allestire una draft room in un luogo “sicuro” alternativo alla propria sede sociale e la scelta del Dottor Sills sarà valida per tutte e trentadue le squadre, indipendentemente dallo Stato in cui si trovano.

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Anche a New York il numero di persone impegnate fisicamente nella tre giorni sarà ridotto all’osso e i grafici sono già al lavoro per “costruire” qualcosa di bello da vedere, contando sull’aiuto di EA Sports che creerà delle interazioni virtuali tra i giocatori scelti ed il Commissioner Goodell. EA contatterà molti giocatori di college per chiedere loro come vorrebbero salutare il Commish al momento della scelta per riproporlo virtualmente. Inoltre quest’anno la NFL ha disposto che ogni giocatore scelto potrà indicare una scuola superiore alla quale verranno donati 2500 dollari.

Le operazioni pre Draft sono complicate anche dalle restrizioni a cui sono sottoposte le squadre a cominciare dalla chiusura delle 32 “facilities” (sede della squadra più campi di allenamento) che non ha reso possibili le rituali interviste con i giocatori di college candidati ad essere scelti. Certo, la tecnologia moderna aiuta, ma come possiamo immaginare un colloquio in persona è sempre meglio che uno via Skype o Zoom (o equivalente). Aggiungiamo la mancanza di test atletici particolari o visite mediche per affermare che il prossimo Draft non sarà certo completamente al buio, ma le sarà fatto senza la consueta mole di informazioni che di solito una squadra raccoglie sui prospetti ai quali è interessata.

Il futuro sportivo della NFL è invece molto più incerto. Ieri il Presidente Trump ha riunito una una conference call le maggiori leghe professionistiche americane: NFL, NBA, Major League Baseball, NHL, Major League Soccer, WNBA, WWE, PGA Tour, LPGA, UFC, NASCAR e IndyCar. Nella riunione virtuale Trump ha dichiarato che vuole che i tifosi tornino nei palazzetti, stadi, circuiti, non appena si è pronti per riaprirli ed è convinto che a settembre la NFL possa iniziare la stagione regolare. Sempre Trump ha chiesto alle leghe di unirsi per chiedere sgravi fiscali che possano portare ad una diminuzione delle tasse sull’acquisto di biglietti e di bevande/cibo negli stadi per aiutare i tifosi a tornare allo stadio in un momento di crisi economica.

Il Dottor Sills si è dimostrato molto più prudente dichiarando che il pensiero di migliaia di persone concentrate in unico posto è qualcosa che al momento non è neanche da prendere in considerazione, mentre la sua speranza è che si possa avere la possibilità di poter testare giocatori e staff per poter pensare di riprendere quantomeno l’attività fisica seppur anche quella con diverse limitazioni. Il governatore della California ha dichiarato che in questi giorni non è assolutamente in discussione nessuna possibile riapertura delle attività sportive organizzate e che per i dati a sua disposizione anche settembre sembra una previsione ottimistica.

Anche la stessa free agency è molto condizionata dalla situazione perché non è possibile effettuare visite mediche ai giocatori interessati, soprattutto se provengono da infortuni (esempio Cam Newton) o hanno particolari patologie pregresse. Non ci stupirebbe leggere che alcuni contratti vengano firmati, ma resi effettivi solo dopo che il giocatore abbia effettuato test medici presso la società che lo vuole tra le sue fila.

La NFL ha comunicato che entro il 9 maggio sarà ufficializzato il calendario per la stagione 2020, che sarà ancora con 16 partite di regular season e con la novità di due squadre in più ai playoff, e vista la situazione siamo curiosi (e con un po’ di speranza) 

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Giovanni Ganci

Sports Editor si direbbe al di la dell'oceano, qui più semplicemente il coordinatore di tutta la baracca. Tifoso accanito dei San Francisco 49ers, amante del college football e al di fuori dello "sferoide prolato"© forza Boston Red Sox.

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