Russell Wilson: dal Mile-High al Bye-Bye

Notizia di poche ore fa è stata la recente decisione dei Denver Broncos di mettere il loro QB titolare, Russell Wilson, in panchina. Ciò che si è davvero sollevato non sono le domande sul futuro di Wilson ai Broncos, sulle motivazioni, ma solo le polemiche.
Dopo la notizia della panchina di Wilson, diverse voci si sono alzate su quale fosse la vera ragione dietro questa decisione. Riassumendo in poche parole le dichiarazioni di Sean Payton la scelta è stata: “una decisione legata al football, proviamo ad arrivare ai Playoffs con Stidham”, ma chi conosce la storia della trade dei Broncos di Russell Wilson nel 2022 sa che questo è falso.

Ma andiamo con ordine.

Nel Marzo 2022, dopo aver licenziato Fangio, preso come HC Hackett, e capito che Lock non sarebbe stato il futuro della Franchigia, tutto presagiva all’arrivo di un nuovo QB in Colorado: Aaron Rodgers. Aaron era già in rotta di collisione con i Green Bay Packers, tanto che la trade fu fatta più o meno con le stesse modalità (ma con Hackett solo come OC) dai Jets 12 mesi dopo, e rumor su una possibile trade già nel 2021 circolavano. Ma succedono due cose: Rodgers decide di rimanere a Green Bay e i Broncos cambiano owner, e vogliono fare esattamente quello che hanno fatto i Rams l’anno prima, usando pick per prendere un QB veterano di alto livello e andare a vincere il Super Bowl, e quindi premono il Panic Button.
Tradano le due prime e un’altro paio di scelte che avevano intenzione di usare per prendere Rodgers, più tre giocatori (Lock, Fant e Harris) ai Seattle Seahawks per Russell Wilson.

Il percorso di Wilson con i Broncos è stato tutto tranne che liscio. Dopo essere stato oggetto di fischi da parte dei tifosi nel corso delle prime partite, il quarterback è passato da eroe a bersaglio di scherno pubblico in poche settimane. Vuoi i numerosi spot pubblicitari, per la sua immagine pubblica che cerca di mostrarsi sempre migliore di tutti (perfetto riassunto è la storia degli esercizi di ginnastica sul volo della squadra per la partita a Londra), e la sua performance in campo non è stata all’altezza delle aspettative. Le cifre parlano di un declino evidente nel 2022, vuoi anche per via dell’allenatore, con 45 sack subiti in questa stagione e statistiche considerate mediocri, come le 204,7 yard passate a partita, Wilson ha faticato a brillare sul terreno di gioco.

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Le cose sono migliorate, sportivamente parlando, con l’arrivo di Sean Payton come HC, con i Broncos che sono riusciti a rientrare nel discorso playoff dopo un imbarazzante 1-5 dopo week 6, ma a quanto pare, anche senza considerare le urle lanciate dal HC in sideline durante week 15, le cose erano già deteriorate sia con la dirigenza che con i tifosi da mesi prima. Tutto è stato alimentato non solo dalla pressione avuta per il valore enorme usato per le trade, ma dal fatto che dopo avere speso tanto in fatto di Draft Capital, i Broncos hanno dato tutto il potere possibile a Russell, dal proprio preparatore atletico al suo ufficio nei campi di allenamento, facendogli anche firmare una estensione da 245 Milioni per 5 anni, di cui 165 garantiti, senza fare uno snap da nuovo QB dei Broncos. Fra questi ci sono circa 37 milioni che scattano automaticamente in caso di infortunio. Da qui il vero motivo di metterlo in panchina, provando a salvaguardarlo e probabilmente tagliarlo con designazioni al primo giugno 2024. Si prospettano qualcosa come 85 milioni di dollari di dead cap da ingoiare.

La beffa è che se Russell Wilson non giocherà con i Broncos la prossima stagione, non avrà nemmeno fatto un singolo snap sotto il nuovo accordo.
La cosa più assurda è che, secondo Jordan Schultz, Insider di Bleacher Report, i Broncos avrebbero minacciato di mettere in panchina Wilson settimane prima se non avesse rimosso le garanzie legate agli infortuni dal suo contratto. Schultz ha riportato che la decisione dei Broncos è stata innescata da una richiesta di modificare il contratto di Wilson già il 31 ottobre, subito dopo la vittoria in casa, per la prima volta dopo 8 anni, contro i Kansas City Chiefs. I Broncos avrebbero comunicato a Wilson che sarebbe stato inattivo per il resto della stagione se non avesse adeguato il suo contratto, in particolare ritardando la data di attivazione delle garanzie legate agli infortuni.
Dopo settimane di negoziati, in cui i Broncos hanno fra l’altro vinto una serie di 5 partite consecutive, battendo anche i Buffalo Bills, la situazione non è cambiate, con una mancato accordo per possibili modifiche contrattuali. La situazione ha raggiunto il culmine dopo la sconfitta dei Broncos contro i New England Patriots la Vigilia di Natale. A questo punto, l’allenatore Sean Payton ha deciso di mettere Wilson in panchina, eliminando il rischio di infortuni nelle due settimane successive. Queste indiscrezioni sono state confermate da Troy Renck di KMGH-TV, reporter fisso dei Broncos, che ha riferito che la squadra di Denver cercava di posticipare la data di attivazione delle garanzie legate agli infortuni. Sembrava che l’intenzione fosse far competere Wilson per il posto nel training camp del 2024 senza garantirgli i soldi del 2025. Tuttavia, Wilson ha un no-trade clause, quindi sembra probabile che venga tagliato piuttosto che accettare un accordo.

Con la probabile liberazione di Wilson a marzo, i Broncos sembrano orientati verso una svolta importante. La mossa è stata definita come la fine di un’era, e ora la squadra dovrà affrontare le conseguenze di questa decisione. Il costo finanziario elevato e la mancanza di rendimento sul campo rendono la scelta difficile ma necessaria per il futuro della squadra. La panchina di Wilson, quindi, sembra essere strettamente collegata a questioni finanziarie e sarebbe stata in fase di pianificazione da diverse settimane.

Sembrava che l’intenzione fosse far competere Wilson per il posto nel training camp del 2024 senza garantirgli i soldi del 2025. Tuttavia, Wilson ha un no-trade clause, quindi sembra probabile che venga tagliato piuttosto che accettare un accordo.  Qualunque cosa succeda, il caso Wilson, insieme al caso Watson, sono probabilmente il futuro monito per tutta la lega  sull’usare un enorme capitale in termini di pick e di cap per tradere un QB cercando di fare all-in per vincere il Super Bowl.

Per quanto mi riguarda, da tifoso Broncos, prima la facciamo finita e meglio è. Ritengo che l’errore sia stato a monte, dal volere Rodgers, a prendere Hackett senza avere Rodgers, e quindi mettere la pezza per Russell Wilson, per un valore di pick elevato e per una estensione senza averlo mai visto sul campo da gioco in stagione. Credo onestamente che il GM debba firmare le sue dimissioni il lunedì mattina dopo l’ultima partita di Week 19. Probabilmente l’errore è stato fatto per le pressioni da parte del nuovo owner, ma purtroppo un capro espiatorio per mettere punto e fine a questa questione va trovato.

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Emanuele Sortino

Doctor in Material Science and Engineering at University of Colorado Boulder. Titolo preso solo col scusa di avere una copertura per la sua smania di football. SKO Buffs e GO Broncos!

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