Uno sguardo al 2017: Tampa Bay Buccaneers

A stagione conclusa, vi proponiamo la review della stagione 2017 delle trentadue squadre NFL. Oggi è il turno dei Tampa Bay Buccaneers.

COME DOVEVA ANDARE…

C’erano moltissime aspettative sui Buccaneers alla vigilia della stagione. Jameis Winston in rampa di lancio, una buona batteria di ricevitori, una difesa rinforzata e un coaching staff confermato facevano presagire quantomeno una lotta serrata per la post-season, con miglioramenti sostanziali in ogni reparto.

…E COME E’ ANDATA

Con un 5-11 che rappresenta un deciso passo indietro. La partenza era stata incoraggiante, ma poi la squadra è finita in una spirale negativa, soprattutto durante la parte centrale della stagione, dove sono arrivate cinque pesanti sconfitte che hanno pregiudicato le possibilità di rincorsa alla post-season. Ben 10 partite sono finite con uno scarto di 7 o meno punti e i Buccaneers, di queste, ne hanno perse ben 7.

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Solo la vittoria contro i New Orleans Saints ha permesso a Tampa Bay di raccogliere almeno una vittoria contro le rivali divisionali.

COSA HA FUNZIONATO…

Winston e il gioco aereo sono i punti di forza di questa squadra. Non sempre c’è stata la chimica perfetta, soprattutto con DeSean Jackson, ma i Tampa Bay Buccaneers sono stati nel top 10 per yard totali a partita e quarti per yard guadagnate su lancio. Mike Evans ha disputato un’altra stagione sopra le 1.000 yard, guadagnandosi un bel rinnovo in primavera. Una bella sorpresa è stato il tight end O.J. Howard, che ha chiuso la regular season con 6 touchdown all’attivo.

Notizie positive sono arrivate anche dal secondario, che con Vernon Hargreaves e Brent Grimes ha ben figurato. Ultimo punto su cui i Bucs possono sperare, ma anche il più importante, è la crescita di Winston, sempre più leader della squadra a livello vocale e giocatore cardine su cui basare i futuri successi.

…E COSA NON HA FUNZIONATO

I due punti deboli della squadra sono un gioco di corse inesistente e una pass rush che non riesce a produrre il minimo di paura nelle linee avversarie. Inoltre un attacco che per lunghi tratti delle partite è sembrato molto produttivo, ha chiuso con molta fatica i drive, mettendo pochi punti a tabellone. Sembra che i Tampa Bay Buccaneers soffrano più le loro paure, arrivando a commettere molti errori evitabili.

tampa bay buccaneers

E ADESSO?

La situazione a Tampa Bay rimane comunque stabile. L’unico innesto di spessore è stato il centro Ryan Jensen dai Ravens, firmato per 4 anni a 42 milioni di dollari con 22 in garantiti. In uno scambio è arrivato anche Jason Pierre-Paul dai Giants per rafforzare un’unità che è stata uno dei punti dolenti degli ultimi anni. Per il resto il roster è cambiato pochissimo.

Il draft sarà fondamentale per acquisire talento, ma sono troppi anni che i tifosi di Tampa Bay vengono illusi. Il destino della franchigia, che da 10 anni ormai è assente dai playoff, passa inevitabilmente per la crescita di Winston. Solo un deciso salto di qualità del quarterback può finire l’era di mediocrità che stanno vivendo in Florida.

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Gabriele Balzarotti

Appassionato di USA e sport americani fin dall'adolescenza, le leggendarie imprese di Ray Lewis hanno reso la mia anima black and purple. Mente dietro alla "Strada verso il Draft", fucina di schede sui giovani talenti che arrivano in NFL, e conduttore di Podcast verso il Draft.

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