Uno sguardo al 2017: New York Giants

A stagione conclusa, vi proponiamo la review della stagione 2017 delle trentadue squadre NFL. Oggi è il turno dei New York Giants.

COME DOVEVA ANDARE…

I Giants, dopo il ritorno ai playoff dello scorso anno, erano attesi a una lotta da protagonisti per tornare padroni in NFC East, con la viva possibilità di essere nuovamente tra le magnifiche sei in post-season. In attacco qualche tassello mancante, tra offensive line e running-game, in difesa una squadra solida e con tanti nomi di livello. Almeno in teoria, rimasta poi tale, c’erano gli estremi per fare addirittura meglio del sorprendente 11-5 del 2016.

…E COME E’ ANDATA

Tra incomprensioni, infortuni e un’autentica implosione nello staff, i Giants hanno raccolto la miseria di tre vittorie in totale, di cui una al supplementare contro i peggiori Chiefs della stagione e un’altra in “garbage time” contro i Redskins, in Week 17. L’attacco, nonostante le mille opzioni a disposizione, è rimasto presto senza ricevitori, Eli Manning senza idee e New York senza yard e punti a tabellone. Nessun runningback oltre quota 751 yard di Orleans Darkwa, nessun receiver oltre le 731 yard di Sterling Shepard. La difesa, per quanto possibile, ha fatto il suo, poi è crollata insieme al resto della squadra.

Pubblicità

orleans-darkwa-giants-cowboys-nfl-football-2015

COSA HA FUNZIONATO…

Sinceramente, poco o nulla. Coaching staff disastroso, tanto per cominciare, e completamente rivoluzionato nelle prime settimane di offseason. Molto buona la stagione d’esordio della prima scelta al Draft dello scorso anno, un Evan Engram da 722 yard e 6 touchdown, meno bene gli altri. Davis Webb non ha giocato neppure uno snap, Wayne Gallman ha raccolto 476 rushing yard, senza touchdown e con tre fumble. In attacco pressoché nullo quanto fatto dai grandi nomi, tra Marshall e Odell Beckham, usciti troppo presto di scena. In difesa resta enorme l’apporto di Landon Collins, così come gli 8 sack di Jason Pierre-Paul. Passo indietro colossale, però, per Eli Apple, prima scelta del 2015.

…E COSA NON HA FUNZIONATO

Partiamo proprio da qui. Apple ha mostrato ancora evidenti lacune sul campo, ma soprattutto dal punto di vista comportamentale. Gli infortuni hanno distrutto la stagione di un Beckham subito in gran forma, così come quella di Marshall, che però era sembrato fuori luogo fin dalle prime azioni stagionali. Manning ha perso la clamorosa striscia di partite consecutive da starter per colpa della follia di McAdoo, ma non è assolutamente esente da colpe. Stagione disastrosa, con il 61% al lancio e 13 intercetti a fronte di soli 19 touchdown pass. Preferirgli Geno Smith, però, ha evidenziato la confusione nella testa di un head coach che ha bruciato la stagione dei Giants, oltre a compromettere la propria carriera.

Manning Giants Eagles

E ADESSO?

Si riparte dalla seconda scelta assoluta in un Draft davvero ricchissimo di possibilità. L’idea Saquon Barkley, per cancellare una volta per tutte il problema runningback negli anni a venire, è decisamente gustosa, ma non è da sottovalutare la possibilità di scegliere un quarterback di primo livello, con Manning che resta sulla graticola. La squadra, a meno di inaspettati esodi in estate, resta di altissimo livello. Tra Draft e free agency obbligatorio puntellare la linea offensiva con almeno un paio di innesti e, senza far pazzie, dare profondità a una difesa che necessita di ricambi nei ruoli chiave.

[ad id=”29269″]
Merchandising Merchandising

Alessio Salerio

Scopre il football nella notte dell'upset di Phoenix del 2008, se ne innamora quattro anni dopo grazie ai medesimi protagonisti. Ideatore della rubrica "Colori, episodi, emozioni", negli anni cambiata di nome, non nella sostanza.

Articoli collegati

Pulsante per tornare all'inizio
Chiudi

Adblock rilevato

Huddle Magazine si sostiene con gli annunci pubblicitari visualizzati sul sito. Disabilita Ad Block (o suo equivalente) per aiutarci :-)

Ovviamente non sei obbligato a farlo, chiudi pure questo messaggio e continua la lettura.