[NFL] (TOP &) FLOP della stagione 2015: Miami Dolphins

Investimenti per 6 anni e quasi 115 milioni di dollari, come quello profuso per avere Ndamukong Suh dai Lions, dimostrano che i Miami Dolphins sono stanchi di restare nell’anonimato. Dal 2002 ad oggi i Dolphins sono volati ai playoff soltanto una volta, perdendo al Wild Card Game, ed hanno ottenuto un record positivo in appena tre circostanze, mai dal 2009 a questa parte. Era ora di cambiare rotta, ma la nave, invece, è naufragata.

L’esplosione di Ryan Tannehill, da tempo attesa in Florida, non è ancora avvenuta, nonostante un reparto ricchissimo di opzioni e di ottimi talenti. Il quarterback ha siglato il proprio career-high in termini di yard guadagnate, 4.208, ma il numero non è di certo eclatante, soprattutto se si considera che dalla scorsa stagione il numero di touchdown pass è sceso da 27 a 24, ma soprattutto la percentuale al lancio è crollata dal 66.4% al 61.9%. Se è rimasto invariato il numero di intercetti a quota 12, sono raddoppiati i fumble, addirittura 8 contro i 4 della passata stagione. Il quarterback rating si stampa a 88.4 e lo conferma niente più che nella media per il ruolo. E nelle quattro occasioni in cui Tannehill non ha lanciato alcun touchdown pass, per Miami sono arrivate altrettante sconfitte. Il passing-game non è andato oltre la posizione numero 19, con 238.2 yard a partita e 7.2 a giocata. Nell’occhio del ciclone anche una offensive line che ha concesso ben 45 sack alle difese avversarie.

Tannehill-dallas-cowboys-at-miami-dolphins

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Il parco ricevitori è senz’altro giovane e ricco di ottimi esponenti. Jarvis Landry ha confermato ed anzi migliorato la fenomenale stagione da rookie, salendo al livello dei migliori esponenti del ruolo con ben 1.157 yard guadagnate in 110 ricezioni, su 165 target, anche se con il non eccezionale numero di 4 touchdown. Mostro di efficienza è stato Rishard Matthews, il quale ha ricevuto 43 volte su appena 61 target e li ha trasformati in ben 662 yard (15.4 di media), con 10 giocate da oltre 20 yard e 4 touchdown. Sarà interessantissimo misurare le possibilità di miglioramento di DeVante Parker, 15esima scelta dello scorso anno, che, tra vari problemi fisici, ha raccolto appena 26 ricezioni su 51 target, ma ne ha ricavato ben 19 yard di media (494 totali) e tre touchdown. Se Greg Jenning è stato un fantasma da appena 19 ricezioni e 208 yard, sono calate anche le prestazioni di Jordan Cameron, autore di 35 ricezioni su 70 target per 386 yard e 3 touchdown, ma soprattutto di Kenny Stills, capace di raccogliere appena 27 lanci su 63 target e dimezzare le statistiche dello scorso anno, fermandosi a 440 yard e 3 touchdown.

L’attacco ha chiuso al 26esimo posto complessivo con appena 331.7 yard di guadagno a partita, 5.4 a giocata. Un rendimento tanto arido di soddisfazioni, capace di soli 310 punti totali, 19.4 a partita, non è soltanto colpa di Tannehill, però. Dopo la magica regular season 2014, Lamar Miller ha abbassato notevolmente il proprio rendimento a 872 yard, pur in sole 194 portate (4.5 di media), a cui ha aggiunto un team-high da 8 touchdown e con un solo fumble perso. A lui si sono aggiunti Jay Ajayi, lo stesso quarterback, Jonas Gray ed il funambolico Landry, mettendo insieme 563 yard ed anche tre touchdown. Il running-game, comunque, non è andato oltre il 23esimo posto nel complesso NFL, con 93.5 yard a partita, 1.496 totali, pur con un ottimo score da 11 touchdown.

Una difesa costruita intorno all’investimento citato in apertura ha deluso ampiamente le attese della vigilia. Sono stati ben 389 i punti subiti in totale, 24.3 a partita, ed il 25esimo esito complessivo per yard subite a partita, la bellezza di 376.2, 5.6 a giocata, non lascia dubbi sull’inconsistenza del reparto dei Dolphins. Leggermente meglio è andata in opposizione ai passing-game, anche se comunque Miami ha lasciato ben 4.000 yard ai quarterback avversari, addirittura 7.8 a giocata nei 350 lanci completati su 542 tentati (64.6%), i quali hanno festeggiato anche l’altissimo numero di 31 touchdown pass, compensati da appena 13 intercetti. Soltanto 49ers, Browns, Saints e Giants hanno fatto peggio dei rappresentanti della Florida per quanto riguarda le yard lasciate macinare ai runningback avversari, ben 2.019 in totale, 126.2 a partita e 4 a giocata in 502 portate. Fortuna che i viaggi in end zone sono stati limitati a 13, altrimenti i risultati di squadra sarebbero stati anche peggiori.

Jordan Phillips Miami Dolphins

Un front seven dalle personalità stellari, almeno alla vigilia, ha raccolto però appena 31 sack. I tackle sono arrivati a 1.089, mentre sono nella media i pass deflected (82) e gli intercetti (14), di cui abbiamo parlato poco sopra e da cui sono nati ben 3 touchdown. Miami ha forzato un numero bassissimo di fumble (8) e ne ha recuperati appena 3, il minor numero in tutta la NFL al pari con Cowboys e 49ers. Partendo dal già citato Suh, la sua stagione è andata in salendo partita dopo partita, ma resta comunque non particolarmente esaltante a quota 61 tackle, 6 sack, 11 tackle for loss e 5 pass deflected. La sua presenza ha portato comunque ad un costante raddoppio, che ha consentito a Cameron Wake di raccogliere 7 sack e forzare ben 4 fumble in sole sette presenze, prima del grave infortunio al tendine d’Achille, ma soprattutto ad Olivier Vernon di totalizzare 61 tackle, 7.5 sack ed 11 tackle for loss. Kelvin Sheppard si è concesso il lusso di 105 tackle, di cui 14 for loss, alle spalle del leader, uno straordinario Reshad Jones da 135 tackle, 2 sack, 6 tackle for loss, 10 pass deflected e 5 intercetti, di cui due riportati in touchdown. Brent Grimes è andato calando rispetto alle scorse stagioni e ha scritto 49 tackle, 14 pass deflected e 4 intercetti. Degli altri nessuno ha costruito performance degne di nota, anzi, sono tutti ben al di sotto delle attese.

Con un grande seguito di tifosi al seguito, i Miami Dolphins hanno ragione dei Redskins all’esordio stagionale, soprattutto grazie ad un punt return vincente da 69 yard del tuttofare Landry. Blake Bortles ed Allen Robinson sono praticamente perfetti di fronte alla difesa inerme degli avversari ed i Jaguars conquistano un insperato successo nel finale. Miami dimostra subito che qualcosa non sta funzionando e subisce una scoppola tremenda dai Bills, guidati da un Tyrod Taylor in giornata di grazia. Nemmeno l’aria di Londra rende le cose migliori, con i Jets che vincono in scioltezza grazie a Chris Ivory ed all’imprecisione di Tannehill, Joe Phiblin saluta la comitiva e Dan Campbell prende in mani le redini della squadra in panchina. La giornata da 4 sack e 2 fumble forzati di Wake si abbina a quella di eccezionale fattura di Miller e la franchigia della Florida torna al successo contro i Titans, cui segue una magica domenica contro i Texans. Ben sei touchdown nel solo primo tempo, di cui quattro propiziati dai lanci del quarterback e due da un Miller da 236 yard in totale. Le belle notizie, però, sono destinate a soccombere di fronte ad un Tom Brady stellare prima e ad un indiavolato Sammy Watkins poi. I Dolphins arrivano a metà stagione con un record di 3-5 e già numerose delusioni nel proprio ruolino di marcia.

La vittoria di misura contro gli Eagles è un fuoco di paglia, perché arrivano altre due pesanti sconfitte contro Cowboys, rivitalizzati dal ritorno in forze momentaneo di Tony Romo, e Jets, tra le cui fila Ryan Fitzpatrick festeggia ben 4 touchdown pass. Poco importa l’ottima prestazione di Tannehill se la difesa concede la bellezza di 411 yard in totale agli avversari. Il quarterback, in tutta risposta, guadagna la miseria di 86 yard contro i Ravens, guidati però da un Matt Schaub troppo fuori forma per pensare di portare a casa il successo. La difesa fa quindi la differenza e ridona le ultime, fievolissime speranze di una stagione positiva. Ed invece ecco che Miami dapprima getta al vento due touchdown di vantaggio contro i Giants, entrambi ad opera di Miller, e fa divertire l’estro di Odell Beckham nella rimonta. Poi arriva l’incredibile sconfitta contro i Chargers, propiziata da ben quattro touchdown di un Danny Woodhead letteralmente fuori controllo, prima di quella contro i Colts, in cui festeggia due volte Frank Gore per assicurare il successo ai suoi. La passerella finale contro i Patriots serve soltanto a raggiungere la vittoria numero 6 a fronte di ben 10 sconfitte.

Baltimore Ravens v Miami Dolphins

È stata un’offseason quanto mai travagliata in casa dei Miami Dolphins. Sono partiti tanti pezzi grossi, a partire da Vernon verso la sponda blu di New York, passando a Grimes, accasatosi ai Buccaneers, fino ad arrivare a Miller, volato a Houston. Sono arrivati altrettanti nomi nuovi, in particolare Byron Maxwell e Kiko Alonso dagli Eagles, oltre che Mario Williams dai Bills, tre giocatori che saranno certamente starter nella nuova difesa dell’anno prossimo a Miami. Le scelte possono non convincere a pieno, ma, in particolare, la posizione di runningback risulta quanto mai scoperta, con Ajayi titolare ed il rookie scelta numero 73 del Draft appena trascorso, Kenyan Drake, a fargli da backup. Dallo scorso weekend sono usciti prospetti importanti per il futuro dei Dolphins. Se Laremy Tunsil dimostrerà di non avere particolari problematiche caratteriali si dimostrerà senz’altro la steal of the Draft, mentre il cornerback Xavier Howard copre una falla importante nella secondaria.

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Il bisogno impellente dei Miami Dolphins è quello di tornare a vincere, la necessità è quella di calibrare le mosse a dovere per evitare un altro decennio nell’ombra.

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Alessio Salerio

Scopre il football nella notte dell'upset di Phoenix del 2008, se ne innamora quattro anni dopo grazie ai medesimi protagonisti. Ideatore della rubrica "Colori, episodi, emozioni", negli anni cambiata di nome, non nella sostanza.

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