Draft in Review: Minnesota Vikings
A Minneapolis, per la maggior parte dell’anno, fa molto freddo. Spesso e volentieri questo gelido clima si trasferisce anche alla cronaca riguardante la franchigia della città, quei Vikings che troppo poche volte ricevono le attenzioni che meriterebbero. In occasione del draft di Chicago, il general manager Rick Spielman ha nuovamente giocato al meglio le molte carte che aveva a disposizione e, per il terzo anno consecutivo, ha posizionato i suoi Vikings sul podio in quanto a scelte fatte.
La difesa nelle mani di Mike Zimmer è stata ulteriormente rinforzata con del talento puro da far impallidire gli avversari. Trae Waynes è il miglior cornerback della sua classe, un giocatore in grado di rimanere appicciato al ricevitore e bravissimo a mettere le mani sull’ovale. Insieme a Xavier Rhodes formerà una giovane coppia di cover corner veloce, dinamica e dannatamente pericolosa per i quarterback avversari.
In mezzo al campo mancava un leader ed è arrivato Eric Kendricks, pochi fronzoli e tanta concretezza. Il prodotto di UCLA è un pacchetto completo: visione di gioco, ottimo in copertura e, soprattutto, mazzolatore nato. Chiunque voglia passare oltre la difesa centrale dei Vikings dovrà fare i conti con lui. Ma prima dovranno arrivarci in mezzo gli avversari, perché se già Anthony Barr è un incubo in pass rushing, dal prossimo anno bisognerà fare i conti anche con Danielle Hunter. Prospetto grezzo, ma dal grande potenziale, con delle qualità atletiche paurose. Sotto la guida giusta, anche in questa posizione, i Minnesota Vikings potrebbero ritrovarsi dei giocatori fortissimi per molti anni a venire.
L’attacco non è stato dimenticato e con la sicurezza di aver trovato il quarterback franchigia in Teddy Bridgewater, fondamentale era offrirgli adeguata protezione. T.J. Clemmings al quarto round è uno degli steal maggiori dell’intero draft. Talento da primo round, con immenso potenziale, è il fit perfetto per ricoprire il lato destro della linea. Altro possibile starter è Tyrus Thompson, run blocker molto fisico, in mezzo alla linea potrebbe ritagliarsi un posto dove esercitare la sua incredibile forza.
Attenzione anche a Stefon Diggs e MyCole Pruitt. Ricevitore il primo, tight end il secondo, sono due giocatori molto interessanti per loro grandi abilità di playmaking. Diggs fa della velocità la sua bandiera, è esplosivo e sarà un’altra pericolosa freccia nell’arco di Bridgewater. Pruitt è un ex giocatore di basket, che avrà bisogno di tempo per crescere, ma che ha delle qualità atletiche molto interessanti. Potrebbe, come affermato da Spielman, trovare degli snap anche da fullback, diventando un jolly di preziosa utilità.
B.J. Dubose, Austin Shepherd ed Edmond Robinson completano il draft e allungano il roster in posizioni dove è importante avere molti cambi. Non è arrivato un safety, dopo che in free agency si è cercato a lungo di arrivare ad un giocatore di prima fascia, ma non sembra esserci preoccupazione nello staff di Mike Zimmer. Anzi, l’undrafted Anthony Harris potrebbe anche rivelarsi una piacevole sorpresa.
I Minnesota Vikings hanno uno dei roster più giovani della lega e, per fare la voce grossa, avranno bisogno di ancora uno o due anni di apprendistato, ma Spielman ha gettato le basi per una squadra potenzialmente fantastica. Probabilmente il freddo del Minnesota terrà la squadra al riparo dalle abbaglianti luci dei riflettori e, per un team giovane, è forse la soluzione migliore. Ma tra qualche anno, questi giovani vichinghi potrebbero battere le spade sui loro scudi e scendere dal freddo nord per reclamare il giusto riconoscimento.