Draft in Review: New Orleans Saints

Probabilmente nessuna squadra si presentava al draft carica di aspettative come i New Orleans Saints. Dopo un’offseason terribile per i tifosi, che hanno visto andar via, per questioni di salary cap, dei veri e propri pilastri della squadra, Jimmy Graham in primis, la tre giorni di Chicago assumeva i contorni di un appuntamento col futuro al quale era assolutamente vietato sbagliare.

Cinque pick nei primi tre round, per una squadra che necessita di iniziare un nuovo corso, possono essere una benedizione, ma se usate male rischiano di diventare un fardello pesantissimo, da portarsi sulle spalle per anni. Il general manager Mickey Loomis, però, ha sfruttato in maniera ottimale la situazione, andando a fare un draft, forse senza fuochi d’artificio, ma funzionale al futuro della squadra, proiettato sempre al raggiungimento dei playoff.

peatLa scelta di un tackle offensivo è troppo spesso accompagnata da mugugni, ma ancora più spesso ci si dimentica di come una linea offensiva di talento possa aiutare tutto l’attacco a girare al meglio (Dallas insegna). Andrus Peat è stata una pick lungimirante, essendo il tackle con probabilmente più upside della classe, e con una linea esperta quale quella dei Saints, il ragazzo potrà imparare molto dai suoi compagni di squadra. Non è escluso che, nei piani futuri della franchigia, ci siano ulteriori stravolgimenti ed avere un futuribile tackle sinistro di talento, capace di adattarsi a qualsiasi tipo di attacco, può rivelarsi fondamentale per le fortune dei Saints.

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E, in futuro, potrebbe non essere più Drew Brees ad instillare il terrore nelle difese avversarie, motivo per cui, per la prima volta nell’era Sean Payton, è stato scelto un quarterback prima che la draft board contasse tre cifre. Garrett Grayson viene da una pro style offense e avrà l’opportunità di apprendere da uno dei migliori interpreti del gioco. È chiaramente un progetto a scadenza biennale, quando il contratto di Brees terminerà, motivo per cui non sentiremo parlare moltissimo del ragazzo l’anno prossimo. Se i Saints hanno in mente qualcosa, Grayson è, probabilmente, il tassello principale del loro puzzle.

stephone anthonyIl presente di New Orleans, però, parla la lingua di Rob Ryan. Questo draft ha dimostrato l’importanza data al rafforzamento della difesa, la quale, sperano in Louisiana, potrà finalmente diventare un fortino insuperabile. Mancavano i sack, ed è arrivata la produttività di Hau’oli Kikaha; mancava un leader concreto a centrocampo, ed è arrivata la solidità di Stephone Anthony; mancava un mastino da incollare ai ricevitori, ed è arrivata l’aggressività di P.J. Williams; mancava profondità, e sono arrivate le forze fresche di Davis Tull, Tyeler Davison e Damian Swann.

Ognuno di questi giocatori avrà la possibilità di ritagliarsi un numero importante di snap e contribuire a migliorare tutte quelle situazioni di gioco deficitarie lo scorso anno. Ryan avrà finalmente la possibilità di attingere a piene mani da una difesa profonda e mixata con tanti giovani e buoni veterani. Non sono arrivati dei wide receiver o un tight end, a sottolineare come l’attacco non sia stato al centro delle attenzioni di Loomis e Payton, che hanno riposto molta fiducia nei giovani elementi presenti a roster.

Con questo draft i Saints hanno iniziato a pensare ad una seria rifondazione della propria franchigia. Offensivamente sono stati posti alcuni paletti per le stagioni futuri, andando ad occupare le due posizioni più importanti dell’attacco, mentre difensivamente sono arrivati dei giocati già in grado di calcare il campo e tamponare le falle di un reparto che non ha ancora reso come sperato.

La strada per tornare al successo può essere lunga, ma questi Saints hanno dimostrato di avere un quadro chiaro della situazione e di star proseguendo spediti nella sua realizzazione. Il campo è stato seminato, ora bisogna solo vedere tra quanto i frutti del raccolto saranno maturi.

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Gabriele Balzarotti

Appassionato di USA e sport americani fin dall'adolescenza, le leggendarie imprese di Ray Lewis hanno reso la mia anima black and purple. Mente dietro alla "Strada verso il Draft", fucina di schede sui giovani talenti che arrivano in NFL, e conduttore di Podcast verso il Draft.

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