[NCAA] Il riassunto della dodicesima settimana

Con la disputa della dodicesima giornata di college football, ci stiamo ormai avvicinando al 3 dicembre, data in cui verrà stilato il ranking finale e che deciderà chi saranno le fantastiche 4 che accederanno ai playoff.

Naturalmente in queste ultime giornate frenetiche, in cui si decidono le sorti anche delle conference, le sorprese non sono mancate; né sa qualcosa infatti Louisville che deve dire addio ai sogni di gloria a causa della brutta sconfitta contro Houston. La squadra di Petrino ha ceduto alla grande difesa dei Cougars e l’ormai vincitore dell’Heisman Trophy, Lamar Jackson, non è riuscito ad imprimere alla squadra il proprio gioco.

Con la sconfitta dei Cardinals approfittano per guadagnare uno spot Washington, che vince contro Arizona State seguita a ruota da Wisconsin, a valanga su Purdue, Penn State che lascia a 0 Rutgers, le due squadre di Oklahoma vincenti su West Virginia e TCU e Colorado, che guadagna la vetta della PAC 12 South grazie alla grande vittoria contro Washington State e la conseguente sconfitta di Utah contro Oregon.

Pubblicità

Non cambia niente invece nelle posizioni di testa con Alabama e Clemson che si sbarazzano di Chattanooga e Wake Forest mentre Ohio State e Michigan devono sudare per avere ragione rispettivamente di Michigan State e Indiana e si affronteranno sabato (alle 18.00 ora italiana) nella partita più importante della stagione.

Nella seconda parte del ranking guadagnano qualche posizione Auburn e Florida State, anche se per loro il discorso conference è ormai chiuso, mentre Florida, che vince contro LSU, andrà a giocarsi nuovamente il SEC Championship contro Alabama.

cincinnati-bearcats

Rientra in classifica Houston per effetto della vittoria contro Louisville e Stanford che vince il Big Game in casa di CAL, anche se entrambe non avranno altre possibilità per provare a conquistare le rispettive conference. Nella PAC 12 invece il discorso è ancora aperto poiché Colorado si deve guardare le spalle da una rediviva USC che nell’altro “derby” della California ha vinto agevolmente contro UCLA.

Stessa situazione nella BIG XII (che ricordiamo non avere un Championship) che vede le due squadre dell’Oklahoma, i Sooners ed i Cowboys, contendersi lo scettro di regina fino all’ultima giornata.

Lousiville vs Houston 10-36

Prima o poi doveva succedere; il vincitore 2016 dell’Heisman Trophy Lamar Jackson (anche se non è ancora ufficiale) ha trovato una difesa in grado di fermarlo. E non poteva che essere la difesa di Houston, una delle più complete di tutta la NCAA, a mettere un freno al miglior giocatore di quest’anno.

Per la squadra di Tom Herman è stata la partita perfetta sia in attacco, dove è riuscita a capitalizzare tutte le occasioni possibili, sia in difesa dove grazie ad un front seven asfissiante è riuscita a mettere a segno ben 11 sack e blindare cosi il #8. La prestazione del DE Ed Oliver e del LB Steven Taylor è stata da incorniciare ed i due da soli sono riusciti dove tutte le altre squadre avevano fallito.

E’ un vero peccato per i Cougars perché senza le brutte sconfitte contro Navy e SMU sarebbe potuta essere una delle 4 a giocarsi un posto per i playoff. La squadra di Herman adesso lotterà per un posto ad uno dei bowl principali anche se il giovane coach dei Cougars quasi sicuramente lascerà la panchina texana per andare ad Austin.

Louisville invece deve abbandonare ogni pretesto di playoff e l’occasione persa dalla squadra di Petrino è di quelle che non capitano tutti i giorni; con una vittoria infatti i Cardinals avrebbero potuto approfittare dello scontro tra Michigan e Ohio State ed inserirsi cosi tra le prime 4.

Pubblicità

Ciò non toglie che la stagione dei Cardinals è stata comunque eccezionale, molto oltre le aspettative, ed il fatto di esprimere l’Heisman winner è motivo di orgoglio per tutta l’università. Louisville tuttavia può ancora giocarsi il Championship della ACC se dovesse vincere contro Kentucky e Clemson dovesse perdere contro South Carolina; è un ipotesi molto remota ma sappiamo che nel college football non si può mai dire.

La partita inizia subito col botto con Houston che recupera il fumble dopo il kick off e mette a segno i primi punti a referto nel drive conseguente con la corsa di Catalon. Louisville, dopo questo pessimo inizio, prova a scuotersi ma la difesa dei Cougars è veramente impenetrabile e la squadra non sembra essere mentalmente in partita.

I padroni di casa cosi ne approfittano e tra la fine del primo e l’inizio del secondo quarto, mettono a segno un fg ed il secondo TD personale di Catalon. Jackson non riesce a muovere la catena, complice una pessima O-Line, e cosi i Cardinals, prima dell’intervallo, devono capitolare altre due volte per via dei TD di Allen e la terza marcatura di un Catalon in gran spolvero.

Al rientro dall’intervallo lungo Louisville riesce ad accorciare con Hikutini ma è un fuoco di paglia per la squadra di Petrino; i ragazzi di Herman infatti controllano la partita fino alla fine ed anzi ne approfittano per mettere a referto un altro fg ed una safety dopo aver concesso agli ospiti il punto 10 con il calcio di Creque.

Ohio State vs Michigan State 17-16

Un’altra partita complicata per i Buckeyes di Urban Meyer che devono dare fondo a tutte le energie per avere ragione degli Spartans. Ohio State riesce ad uscire indenne da East Lansing solo grazie al fatto che Dantonio è voluto andare per la conversione da due punti quando si sarebbe potuto accontentare dell’extra point e pareggiare; ancora una volta quindi Ohio State dimostra di essere una ottima squadra ma di avere quelle amnesie che possono risultare fatali.

Nonostante ciò i ragazzi di Meyer conservano il secondo posto ed attendono i Wolverines per essere sicuri di un posto tra le prime 4 anche se ciò non potrebbe bastare; in caso di vittoria, e di vittoria di Penn State, sarebbero proprio questi ultimi a festeggiare la Big Ten East in una situazione che per la commissione ranking porterebbe a non pochi grattacapi. Tuttavia la vittoria è l’unica strada percorribile ed Ohio State lo sa benissimo.

Per Michigan State invece si e trattata dell’ennesima sconfitta di una stagione andata malissimo. Il nodo QB ha influito in maniera più pesante del previsto ed anche la difesa, da sempre uno dei punti forti degli Spartans, non ha mai reso al meglio. I ragazzi di Dantonio però hanno dimostrato orgoglio e faccia tosta, rischiando di portare a casa l’intera posta in palio. Rovinare i piani a Penn State sarà l’ultimo obiettivo di Michigan State con la testa che però sarà già alla nuova stagione, che gli Spartans vogliono tornare a vivere da protagonisti.

I padroni di casa partono subito a razzo e dopo 50 secondi riescono ad entrare in endzone grazie alla corsa di 50 yard di Scott; Ohio State tuttavia è una squadra che non si fa intimorire facilmente ed infatti mette subito in pari il punteggio con la corsa di Samuel.

Le due squadre, nel freddo di East Lansing, si equivalgono e ad inizio secondo quarto mettono a segno un fg per parte. Le difese in questa fase la fanno da padrone e gli attacchi, molto contratti, non riescono a pungere. Con l’inizio del secondo tempo sono gli ospiti a mettere la testa avanti grazie al TD di Weber e a questo punto tutti si immaginano il tracollo di Michigan State; tuttavia non accade niente di tutto ciò ed anzi i ragazzi in maglia verde, con un gioco paziente e senza perdere la calma, riescono ad entrare in endzone con il solito Scott.

Pubblicità

A 5 minuti dalla fine Dantonio, che sa che non ha nulla da perdere, tenta il colpaccio con la conversione da due punti ma il tentativo fallisce e cosi Ohio State riesce ad uscire indenne anche questa volta.

CAL vs Stanford 31-45

Il 110° Big Game, a cui ho avuto l’onore di assistere in tribuna stampa, si è concluso con la vittoria meritata di Stanford. I ragazzi di Shaw, in grande spolvero, hanno giocato una grande partita, sopratutto in attacco, e si son confermati come una delle squadre più in forma del momento.

E’ un vero peccato per i Cardinals che quest’anno avevano tutte le carte in regola per potersela giocare fino all’ultimo ma alcuni problemi, ed un McCaffrey che non sempre si è espresso al meglio, hanno fatto crollare le ambizioni dei californiani. Stanford però è rientrata nel ranking ed anche se non ha ambizioni di conference, vuole chiudere al meglio per poter tentare l’accesso ad un Bowl di prestigio.

Per i Golden Bears invece la sfida di sabato è stata l’ennesima dimostrazione quest’anno di quanto il roster non fosse competitivo al massimo. Con un buon QB in cabina di regia ed uno degli attacchi più prolifici della NCAA, è la difesa infatti che ha fatto acqua da tutte le parti concedendo troppe yard agli avversari.

Riuscire ad aggiustare la retroguardia è l’obiettivo primario per la prossima stagione, anche se a Berkeley stanno iniziando a diventare insofferenti nei confronti del coach Sonny Dykes, che da quando è arrivato in panchina ha un record tutt’altro che positivo. Questo potrebbe essere il suo ultimo anno nella panchina di CAL ed attenderemo gli sviluppi in questo senso nei prossimi giorni.

Eppure CAL aveva iniziato bene la partita ed era passata subito in vantaggio grazie al TD di Chad Hansen; nel drive successivo però Stanford riportava tutto in parità con la corsa in read option di Chryst. Nel secondo quarto il copione non cambiava con i padroni di casa che si riportavano in vantaggio con Watson ma venivano subito ripresi grazie a Schultz; Ukropina poi completava la rimonta con il fg del punto 17 proprio in chiusura di primo tempo.

Alla ripresa delle ostilità però Stanford metteva in moto McCaffrey e per CAL era notte fonda; il #5 infatti, in apertura di terzo quarto, metteva a segno un TD da ben 90 yard  ed iniziava a macinare yard su yard. Saranno ben 284 alla fine quelle messe a referto dal talento di Stanford che stabilirà il suo nuovo record.

Far fronte ad un giocatore del genere per CAL era impossibile e così Stanford dilagava; ancora McCaffrey per ben due volte allungava il punteggio con i Golden Bears che timidamente provavano a rispondere ai colpi dei Cardinals, senza però riuscirvi. I TD finali di Irwin per Stanford e Hansen per CAL, fissavano il punteggio sul 45 a 31 e chiudevano una partita molto divertente e piacevole.

Heisman Watch

Nulla di nuovo per la corsa all’Heisman Trophy che ormai ha da qualche settimana il suo vincitore. Nonostante non ci sia ancora l’ufficialità è ormai certo che Lamar Jackson non ha più rivali nella corsa al titolo, che è uno dei più meritati degli ultimi anni. Neanche la brutta prestazione contro Houston ha intaccato quello che il #8 ha fatto durante quest’anno, dimostrandosi di gran lunga il miglior giocatore della NCAA.

Con il primo posto già assegnato dunque la corsa è per la piazza d’onore; Dede Westbrook, WR dei Sooners, è entrato di prepotenza in classifica grazie ad un’annata spettacolare fatta da 1354 yard e 15 TD ricevuti e ponendosi all’attenzione di tutti come uno dei ricevitori più completi.

Al terzo posto insegue Deshaun Watson, QB di Clemson, che ha contribuito con 3 TD totali nella vittoria contro Wake Forest mentre al quarto posto  ex-aequo troviamo D’Onta Foreman, RB di Texas che ha corso per 250 yard e 2 TD contro Kansas e Baker Mayfiled, che si rivede in classifica ed è stato autore di 4 TD totali nella vittoria di Oklahoma contro West Virginia.

Pubblicità

heisman-w12

[clear]

[NCAA] I disegni della dodicesima settimana

[ad id=”29269″]

playoff-w12

ap-w12

coach-w12

[ad id=”29269″]
Merchandising Merchandising

Francesco Fele

Ho 29 anni e sono appassionato di sport Usa da 5 anni, seguo sopratutto il football (tifosissimo delle cheesehead) e l'NBA.

Articoli collegati

Pulsante per tornare all'inizio
Chiudi

Adblock rilevato

Huddle Magazine si sostiene con gli annunci pubblicitari visualizzati sul sito. Disabilita Ad Block (o suo equivalente) per aiutarci :-)

Ovviamente non sei obbligato a farlo, chiudi pure questo messaggio e continua la lettura.