Il Riassunto di Week 2 NCAA 2021

Questa week 2, sulla carta, partiva decisamente in una posizione di svantaggio rispetto a week 1 per quanto riguarda le partite di “cartello” ma, come spesso avviene nel college football, le emozioni possono arrivare anche dagli scontri più scontati o insospettabili. Prima di vedere le partite potevamo dire di avere una manciata di certezze:

  • Ohio State era una squadra virtualmente imbattibile;
  • La Pac 12 andava incontro ad un altro anno di delusioni;
  • Iowa State poteva realmente avere chance di arrivare tra le prime 4;
  • Texas, USC, FSU erano “BACK” (o perlomeno sulla buona strada);

Ci siamo svegliati domenica mattina con una situazione completamente ribaltata: la bellezza di questo sport totalmente imprevedibile. Fatta questa doverosa premessa andiamo a scorrere i risultati partendo dagli havaianas (coloro che vincono in ciabatte).

Coastal Carolina distrugge Kansas 49-22, sebbene i Jayhawks siano una squadra di P5 la differenza tra questi due programmi è tangibile. Gli Chanticleers sono una realtà importante e non perdono occasione di dimostrarlo, se siete amanti degli Xs and Os e ancora non vi siete fatti un viaggio (mentale) a Myrtle Beach, il mio consiglio è quello di seguire l’attacco (e le acconciature) di questa squadra. Vittoria agile anche per Alabama (vs Mercer, 48-14) e Georgia (vs UAB, 56-7), la buona prestazione non è bastata ai Tide per evitare la solita “lavata di capo” da parte di Nick Saban:

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Virginia passa senza problemi su Illinois (42-14) grazie ad una prova ottima da parte di entrambi i reparti con un Brennan Armstrong in grande spolvero (27/36 per 405 yard, 5 TD e 1 intercetto), Cincinnati stra-vince (42-7) contro Murray State così come Florida contro South Florida (42-20), Penn State contro Ball State (44-13), Oklahoma contro Western Carolina (76-0) e North Carolina contro Georgia State (59-17).

 Il big-match di questa settimana non delude le aspettative. In un horseshoe tutto esaurito e vibrante come al solito, Oregon vince e convince contro i favoriti Ohio State Buckeyes per 35-28. Questa vittoria ha un valore inestimabile per i Ducks poiché certifica la netta traiettoria ascendente di questo programma da quando Mario Cristobal è in sideline ma non solo, autorizza la Pac-12, una conference spesso bistrattata, a credere in maniera sempre più concreta ad un possibile accesso ai playoff. L’offensive coordinator Joe Moorehead ha chiamato una partita pressoché perfetta identificando alla perfezione i punti deboli della difesa di Ohio State e colpendo i Buckeyes ripetutamente con le corse esterne di CJ Verdell (20 corse per 161 yard e 2 touchdown). Che spettacolo poi la difesa di Oregon! Nonostante le pesantissime assenze di Kayvon Thibodeaux e Justin Flowe, il reparto di Tim DeRuyter ha sfornato una prova di maturità assoluta: rapidi, fisici, disciplinati. Serviva una prova perfetta per avere la meglio su una squadra dal talento di Ohio State e Oregon non ha avuto problemi a sfornarla.

Per la squadra di Ryan Day è stata una sorta di reality check che però, attenzione, non ci deve assolutamente portare a considerare i Buckeyes spacciati. In attacco potevano fare meglio e nei momenti critici l’inesperienza di CJ Stroud, autore comunque di una prova tutt’altro che malvagia, si è vista ma è stata la difesa a deludere con il succitato Joe Moorhead che ha portato a scuola il defensive coordinator Kerry Coombs per tutta la gara.

https://twitter.com/sportingnews/status/1436793787087523842?s=20

Sapete invece chi in Big Ten ha una grandissima difesa? Gli Hawkeyes di Iowa. Nella vittoria per 27 a 17 contro i rivali di Iowa State, la squadra di Ferentz ha intercettato per ben tre volte Brock Purdy: è il secondo scalpo importante, dopo quello di Michael Penix in Week 1, che Iowa si porta a casa. Saranno loro i favoriti nella Big Ten West? Per i Cyclones invece una gara da dimenticare anche se nelle ultime stagioni ci hanno abituato a partenze lente e finali scoppiettanti (Brockoctober non è poi così lontano).

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Welcome to the SEC, Texas! L’esordio convincente della squadra di Sarkisian (soprattutto in difesa) ci aveva portato, erroneamente, a considerare i Longhorns una squadra da tenere d’occhio per la testa della conference (e non solo) ma poi sono arrivati i Razorbacks che, con la forza bruta del loro running game hanno spazzato via i texani dallo stadio.

 

Fine settimana niente male per BYU: venerdì i Cougars si sono visti recapitare sulla porta di casa l’invito ufficiale da parte della Big XII (un traguardo atteso da moltissimo tempo) e sabato hanno rotto il digiuno durato ben 12 anni con la vittoria nella Holy War contro Utah 26 a 17. Sugli scudi il quarterback Jaren Hall (18/30 per 149 yard e 3 touchdown).

Le altre:

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  • Quest’anno il momento “Fire Clay Helton” è arrivato prima del previsto con USC che perde malamente contro Stanford mettendo in serio pericolo le possibilità di giocarsi il titolo in Pac 12
  • Michigan vince bene contro Washington, 31-10, grazie ad un running game solido e costante. Per gli Huskies, dopo la clamorosa sconfitta in week 1 contro Montana, il momento è molto delicato.
  • Finisce 1-1 il doppio scontro SEC vs ACC: Mississippi State batte North Carolina State 24 a 10 e Pittsburgh batte Tennessee 41-34.
  • TCU, vittoriosa contro Cal 34-32, ha mostrato qualche difetto di troppo soprattutto in difesa.
  • Vince di misura Texas A&M contro Colorado 10-7 nonostante l’infortunio del QB titolare Haynes King.
  • Notre Dame ha la meglio su Toledo che si “suicida” dopo essere stata ad un passo dall’incredibile upset.
  • Incredibile upset che invece viene portato a compimento da parte di Jacksonville State che esce vittoriosa dal Doak Campbell Stadium di Florida State per 20-17, Per i Seminoles, che erano sembrati convincenti alla prima uscita stagionale, un ulteriore passo nell’abisso scavato negli ultimi anni.
  • Vince, a fatica e forse immeritatamente, Miami contro Appalachian State per 25-23. L’unico highlights degno di nota è stato il salvataggio di un gatto, precipitato da uno degli “anelli” della Hard Rock Stadium, grazie all’utilizzo di una bandiera americana come base di atterraggio.

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Guido Semplici

College Football - Co-Host di Scusate il CFB, mi trovate anche su Podcast Verso il Draft e su Twitter.

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