NCAA Preview 2023: Big 12

Così come l’anno scorso oltre ai preview delle squadre NFL vi proponiamo anche quelli delle maggiori conference NCAA, cominciamo con la BIG 12.

La versione 2023 della BigXII Conference sarà unica: sarà, infatti, da un lato il “canto del cigno” per le due powerhouse Texas e Oklahoma – che dalla stagione 2024 si sposteranno nella Southeastern Conference – e dall’altro sarà una “prima volta” in una conference “power 5” per BYU, Cincinnati, Houston e UCF, le quattro squadre che hanno accettato l’invito della BigXII per rimpolpare una conference che perderà, come detto, i suoi due pesci più grossi.

Sarà quindi un’inedita versione a 14 squadre, nella quale per la prima volta dopo tanto tempo ciascuna squadra non affronterà tutte le altre squadre membri della conference, aggiungendo un pizzico di imprevedibilità in più.

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Le favorite

Texas non può più nascondersi: è la vera favorita per il titolo della conference. Il 3° anno per un allenatore di college football è quello solitamente del “bilancio”: dopo due anni interi di una nuova gestione la squadra è solitamente interamente composta da giocatori reclutati dall’allenatore stesso, ci sono due anni di rodaggio alle spalle e, dunque, se non arrivano i risultati che la piazza richiede è normale che la posizione dell’allenatore traballi. Steve Sarkisian è al terzo anno sulla panchina dei Longhorns ed è il momento di dimostrare alla piazza e alla nazione che può essere l’uomo giusto per riportare Texas laddove compete ad una superpotenza del genere. Con 15 titolari di ritorno, tra cui il QB Quinn Ewers e il duo di WR Xavier Worthy e Jordan Witthington – ai quali si aggiungerà il transfer bicampione nazionale con Georgia Adonai Mitchell, per comporre probabilmente il miglior WR corps della nazione – qualsiasi risultato che non sia il primo posto nella conference sarà accolto come un fallimento. L’uscita di Bijan Robinson è un problema con il quale fare i conti, ma la produzione offensiva non è mai stato IL problema della Texas dell’ultimo decennio. In difesa sono stati fatti enormi passi avanti l’anno scorso, specialmente nel front 7, che è stato il primo per pressioni portate al QB dell’intera FBS: i rientri della coppia di tackle T’Vondre Sweat e Byron Murphy II e dell’End Barryn Sorrell fanno sì che si possa ben sperare per un ulteriore passo avanti dell’unità.

Dietro ai Longhorns, spulciando vari siti di bookmakers, si trova il nome dell’acerrima rivale, nonché unica vera “superpotenza sul campo” della conference dell’ultimo decennio, ovvero gli Oklahoma Sooners. È normale trovarli tra i favoriti nonostante una stagione passata chiusa col record di 5-7 e, tutto sommato, poche variazioni a roster? Sembra controintuitivo eppure, piuttosto che puntare alla cieca sull’exploit di una squadra à la TCU2022 è più facile giocarsi le proprie fiches sul “rebound year” dei crimson and cream. Quella del 2022 è stata la prima stagione con record negativo dal 1998 a Norman, è vero, ma è anche vero che tutto ciò che poteva andare storto è andato di traverso: 0-5 nelle partite decise da 1 possesso o meno è un dato che se, almeno parzialmente, invertito potrebbe dare tutto un altro aspetto al “disastro” attualmente collegato alla voce Oklahoma Sooners Football 2022. L’attacco dell’OC Jeff Lebby ripartirà dal QB Dillon Gabriel e dalla coppia di RB composta da Gavin Sawchuk e Javonte Barnes. In difesa servirà eseguire una svolta netta rispetto al 2022, ma chi se non Brent Venables può essere in grado di farla? Ad aiutarlo ci sarà la sua prima, ottima, classe di recruiting (4a migliore della nazione), unita agli esperti transfer che è riuscito a convincere, come i due end Trace Ford e Rondell Bothroyd e il linebacker Dasan McCullough.

Le inseguitrici

Dietro alle prime due c’è un nutrito gruppo di contender che, a bocce ferme, paiono essere tutte all’incirca dello stesso livello.

La squadra più attrezzata alle spalle delle sopracitate è senza dubbio Kansas State: gli Wildcats sono campioni in carica e, nonostante le perdite importanti – quella del RB Deuce Vaughn e quelle in secondaria su tutte – non saranno una squadra molto distante dalla versione che abbiamo apprezzato nel 2022: una squadra estramemente fisica nelle due trincee, e con dei buoni singoli che possono decidere le partite. Chris Klieman ritrova il suo QB Will Howard e sostanzialmente tutta la sua Oline, guidata dal tackle Cooper Bebe. Tra gli skill player intressanti le aggiunte del RB da FSU Treshaun Ward e del WR da Iowa Keegan Johnson. La difesa soffriraà le uscite dell’edge Felix Anudike-Uzomah e del CB Julius Brents, ma non è un azzardo credere che sarà comunque competitiva e difficile da battere, specialmente nelle corse.

Dietro a K-State non si può non citare TCU: gli Horned Frogs arrivano da una delle stagioni migliori della propria storia e pensare che possano ripetersi è complicato, ma non impossibile. Hanno perso moltissimo: il QB, i due migliori RB, i tre migliori receiver e pure l’offensive coordinator – andato a Clemson – e la difesa non se l’è passata molto meglio. Vero. Ma è anche vero che Sonny Dykes non è rimasto immobile a rimpiangere i bei tempi passati: si è dato molto da fare nel portal portando a Fort Worth 3 giocatori prelevati dal roster di Alabama – il RB Trey Sanders, il WR JoJo Earl e l’OT Tommy Brockermayer – e altri transfer e mettendoli in mano al nuovo offensive coordinator Kendal Briles, strappato ad Arkansas. La difesa sarà probabilmente il problema: non era il punto di forza dei Frogs nel 2022 e probabilmente farà un passo indietro in questo 2023, la sfida sarà riuscire a concedere il meno possibile e lasciare poi all’attacco di Briles il compito di vincere le partite.

Tutte le altre squadre della conference hanno pregi e difetti, potenzialità per poter esplodere o floppare. Molti credono che la sorpresa di quest’anno potrebbe essere Texas Tech, squadra che ha chiuso il 2022 in grande crescendo – 4 vittorie nelle ultime 4 partite giocate, che comprendono il rocambolesco 51-48 contro Oklahoma e la gran vittoria nel Texas Bowl per 42-25 su Ole Miss. Se molti credono che possa convenire mettere dei soldi sul possibile “over” di Texas Tech – il cui O/U è fissato a 7.5 vittorie – grande merito è del ritorno del QB Tyler Shough, grande talento da cui ci si aspetta un’esplosione quest’anno. Joey McGuire è sembrato saldamente al comando del programma nel suo primo anno come capo allenatore della squadra di Lubbock, ma se vorrà ambire a qualcosa di più di un semplice “record positivo” quest’anno dovrà lavorare molto affinché salgano i rendimenti della sua Offensive Line e della sua secondaria, gli anelli deboli della versione 2022 della sua squadra.

Le altre

La BigXII anche quest’anno potrebbe essere la conference più spettacolare ed avvincente tra le power 5 e questo perché il livello medio delle squadre membri è medio-alto e,soprattutto, estremamente equilibrato tra di esse. Spicca Texas quest’anno, per talento ed attese, ma tra le altre 11 squadre c’è per tutte la possibilità di occupare qualsiasi casella della classifica finale.

Le prime squadre per “quotazioni” da inserire alle spalle dei primi due gruppi sono, in ordine alfabetico Baylor, Kansas ed Oklahoma State.

Le prime tre stagioni dei Bears sotto la guida di Dave Aranda sono andate un po’ sulle montagne russe, ma le aspettative all’inizio dell’anno per la squadra di Waco non sono mai esageratamente alte. Dopo il titolo del 2021 – inaspettato, ma meritato – è arrivato un 2022 chiuso con record negativo a causa di una notevole regressione difensiva – dai 19.8 ai 30.1 punti concessi a gara rispetto all’anno prima – dovuta principalmente all’uscita di diversi playmaker, tra cui Jalen Pitre. Nell’ultima offseason le defezioni sono state meno ed è per questo che, con un anno di esperienza in più, la difesa dei Bears 2023 potrebbe tornare ad avvicinarsi ai picchi del 2021. Almeno questa è la speranza per i tifosi. Blake Shapen dovrebbe essere ancora il QB1, e da lui e da tutta la sua unità ci si aspetta un passo avanti, specialmente nel passing game.

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Per Kansas invece possiamo dire che le aspettative non sono altissime a livello assoluto, ma relativamente a quelle cui sono solitamente soggetti i Jayhawks siamo alle vette Himalayane. I Jayhawks arrivano da una stagione con record 6-7, che è lo stesso di Baylor ma che ha tutto un altro significato. Il 2022 dei Jayhawks era iniziato fortissimo e si è chiuso in calando, ma con la netta sensazione che Kansas sia finalmente una squadra “normale”, con dei picchi e delle valli, ma che comunque va battuta sul campo, e che anche per le powerhose della conference non può più essere considerata una “bye week”. 17 sono i titolari di ritorno, tra cui l’elettrico QB Jalon Daniels, e per questo l’hype non può che essere alle stelle: arriverà finalmente la stagione con record positivo che manca a Lawrence dal 2008? I presupposti ci sono.

Per Oklahoma State l’hype train è come la metropolitana di Milano la settimana di ferragosto. Eppure nonostante tutto con i Cowboys di Mike Gundy bisogna sempre fare i conti: carenti di talento, con una difesa che ha enormi punti interrogativi nella depth chart, ma un attacco che comunque i suoi punti li farà. Ultima stagione “perdente” dell’era Mike Gundy? Usciva Candy Shop di 50Cent. Anno del Signore 2005. Forse mai, però, ai nastri di partenza c’è stata la sensazione come in questo 2023 che questa streak potesse essere arrivata al capolinea. Ma è altresì lecito credere nel Dio del mullet, e che in qualche modo ad un Liberty Bowl ci possa arrivare e magari pure portarlo a casa.

La QB battle riassume bene i problemi di Ok-State: a contendersi il ruolo di QB1 saranno infatti nientemeno che Alan Bowman – alla sua terza squadra dopo essere stato panchinato sia a Michigan che a Texas Tech -, Garret Rangel – redshirt freshman che ha fatto vedere qualcosa, ma non molto nelle 4 partite di impiego nel 2022 (un TD/INT ratio di 4/5 è il dato che più spaventa) – e il true freshman Zane Flores.

A chiudere la conference – perlomeno nelle attese – ci saranno le 4 new entry più Iowa State e West Virginia.

Seguendo l’ordine dato all’articolo partirei col dire che di esse, quelle con le possibilità maggiori di essere la “squadra sorpresa” sono UCF e BYU: per entrambe sarà una prima volta in una power 5 conference. I Knights sono una squadra esperta con un coach molto esperto come Gus Malzhan e per questo, è presumibile che possano soffrire meno l’impatto con la BigXII rispetto alle altre nuove entrate. John Rhys Plumlee sarà il QB di un attacco che è ben composto sia sulla linea che tra gli skill position player, dove spicca il nome del WR Kobe Hudson. In difesa il punto forte sarà la linea dove rientrano sia Ricky Barber che Tre’Mon Morris Brash.

BYU è invece una di quelle squadre su cui i pareri sono molto diversi fra loro. Gli speranzosi sono quelli che ripongono grande fiducia in Kedon Slovis, transfer da Pitt (prima ancora a USC) che ha vissuto una carriera di alti e bassi e che si spera possa entrare in sintonia con il nuovo sistema offensivo, sintonia che mai è arrivata nella sua precedente esperienza sulle sponde del fiume Ohio. L’altra speranza di BYU si chiama Jay Hill, ex capo allenatore di Weber State e nuovo defensive coordinator dei Cougars: la difesa nel 2022 è stata troppo permeabile e, sebbene con il materiale umano a sua disposizione non ci si possano attendere miracoli, un uomo uscito dal coaching tree di Kyle Wittingham potrebbe raddrizzare questa barca e perlomeno farle evitare delle figuracce. Dove possano arrivare questi Cougars è tutto da vedere. L’O/U è fissato a 5.5 vittorie.

Iowa State è un’altra squadra dal destino incerto: ha perso molto negli ultimi anni e sembra in generale un po’ in declino rispetto ai fasti di un paio di stagioni fa, ma se c’è un allenatore in grado da costruire dalle ceneri quello è proprio coach Campbell, che lo ha già fatto una volta. Una squadra che, pur senza grandissimi nomi, riesce a concedere la miseria (per gli standard della BigXII) di 20.8 punti a partita è una squadra a cui manca davvero poco per poter tornare ad un record positivo. Ma l’attacco dei Cyclones non è esattamente uno che scalda particolarmente i tifosi e dovrà, inoltre, fare i conti con la perdita di Xavier Hutchinson, WRUNICO della stagione passata, e con la bufera attorno all’ormai ex QB1 Hunter Dekkers, accusato di aver scommesso sulle partite della sua squadra nel 2022. A gestire l’attacco toccherà quindi ad un freshman: sia egli Rocco Becht o JJ Kohl.

Per Cincinnati sarà un anno di doppia transizione: cambio conference e cambio allenatore (Scott Satterfield subentrato a Luke Fickell). La squadra dovrà ancora fare grande affidamento sulla propria difesa, che ha perso qualche pezzo ma che ritrova la propria star nel pass rusher Dontay Corleone. A guidare l’attacco è arrivato Emory Jones – sì, ancora proprio QUEL Emory Jones, visto con Arizona State e con Florida prima – ma sia la linea che gli skill player sono un grosso interrogativo.

Le due squadre più deboli ai blocchi di partenza sembrano Houston e West Virginia. Per la prima il grosso cruccio è la difesa: oltre 32 punti concessi di media nel 2022, con solo 4 starter di ritorno, in una conference come la BigXII. Unendo queste tre cose ne esce un presagio molto brutto. Inoltre, l’uscita di Clayton Tune lascia prevedere un piccolo passo indietro anche per l’attacco, dove i due transfer Donovan Smith (QB, da Texas Tech) e Tony Mathis (RB, da West Virginia) dovranno da subito fare proprio il playbook. Per Neal Brown, invece, si tratta da una stagione da dentro o fuori dalla panchina dei Mountaineers: 22-25 il suo record overall dal 2019 – anno di insediamento – ma soprattutto, il tracollo difensivo del 2022 – con quasi 33 punti concessi a partita, ha dato una spallata alla sua reputazione di “guru difensivo”, che lo ha fatto traballare ma restare in bounds. Dovesse iniziare male questa stagione, c’è una probabilità piuttosto alta che il coach non concluda la stagione sulla panchina.

Giocatori da seguire

Quinn Ewers (QB, Texas): uno dei candidati all’Heisman Trophy e, perché no, ad una delle prime tre scelte al Draft del prossimo. Nei primi due anni di college si è visto solo a sprazzi, ma il talento non è nascosto. Con Arch Manning alle spalle che scalpita e la possibilità di rendersi eleggibile al prossimo Draft, la pressione che dovrà sopportare è tanta: vedremo se sarà in grado di gestirla.

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Xavier Worthy (WR, Texas): se Ewers vuole puntare all’Heisman servirà una grande stagione anche delle sue frecce, Worthy e Mitchell su tutti. Se guardate il college football in ottica Draft, attenti a questo ragazzo, che riesce a rimanere sano potrebbe scalare le board nei prossimi mesi.

Cooper Beebe (OG, Kansas State): BigXII Olineman of the Year nel 2022, 6’4” per 335 pound, di potenza e abiltà. Se si ripeterà sui livelli dell’anno scorso sia in pass pro che in run blocking potrebbe rientrare ipoteticamente anche al primo giro del prossimo Draft.

Ja’Tavion Sanders (TE, Texas): TE ancora in via di sviluppo, ma con ottimi tratti atletici e una grande capacità di creare after the catch.

Adonai “AD” Mitchell (WR, Texas): bicampione con Georgia, si è trasferito a Texas per continuare a vincere e per completare il suo processo di crescita in un attacco diverso. Avrà gli occhi delle difese addosso.

Josh Newton (CB, TCU): CB composto ed estremamente diligente. Nel 2022 3 INT e una grande presenza sulle tracce dei WR avversari.

Rondell Bothroyd (Edge, Oklahoma) 3 anni da starter a Wake Forest, dove ha fatto registrare numeri discreti – eccellenti nel 2021, meno nel 2022. Arriva ad Oklahoma dove sarà probabilmente il pass rusher principale della squadra.

Patrick Paul (OT, Houston): gigantesco uomo di linea con buoni piedi. Uno sguardo in ottica Draft va dato.

T’Vondre Sweat (NT, Texas): Senior al 5° anno, leader di una difesa che è cresciuta assieme a lui. Fisico massiccio e buona capacità di controllo dei gap. Sarà una delle chiavi della difesa dei Longhorns.

Devin Neal (RB, Kansas): è il miglior RB della conference per rendimento, ed è il fulcro dell’attacco dei Jayhawks. Compatto ed estremamente elusivo, è piacevole da veder giocare ed è estremamente efficace.

Jaylin Noel (WR, Iowa State): speedster, è stato deep threat e kick returner, quest’anno dovrà diventare un WR a tutto tondo divenendo la prima arma offensiva dei Cyclones.

Collin Oliver (OLB, Oklahoma State): Freshman difensivo dell’anno in BigXII nel 2021, ragazzo un po’ undersize ma estremamente rapido e violento. Un grande aiuto in pass rush, ma con occhio attento in coverage.

Jalon Daniels (QB, Kansas): Dual threat elettrico, che ha favorevolmente impressionato nel 2022: se ci si aspetta un ulteriore miglioramento del rendimento dei Jayhawks, esso non può che partire da lui.

Bud Clark (S, TCU): le 5 pick del 2022 sono il dato che da solo basta per mettere questo ragazzo sulla watchlist.

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