Aaron Donald diventa il non QB più pagato della NFL
Dopo la vittoria nel Super Bowl LVI Aaron Donald, 31 anni, aveva paventato un suo ritiro dal football giocato lasciando i tifosi dei Los Angeles Rams (e tantissimi appassionati) in sospeso in attesa della sua decisione. Bene, dopo 4 mesi, Donald ha non solo deciso di continuare a giocare, ma ha anche ristrutturato il suo contratto con i Rams diventando il non quarterback più pagato della NFL.
Il precedente contratto di Aaron Donald prevedeva un compenso di 52,5 milioni di dollari per i tre anni rimanenti, dopo la rinegoziazione sono diventati 95 milioni con l’aggiunta di due void year per mitigare il cap nei primi tre anni (se non sapete cosa sono i void year cliccate QUI per la nostra guida).
Il contratto prevede 31,5 milioni per il 2022 e 28,5 per il 2023 per un totale di 60 milioni nei primi due anni. Nel 2024 arriveranno i 35 milioni rimanenti garantiti se ancora a roster nel marzo del 2024. I 95 milioni totali in tre anni permettono ad Aaron Donald di entrare in un club esclusivo composto solo di quarterback (Rodgers, Watson, Prescott, Stafford, Wilson, Carr e Allen).
Oltre all’entità della cifra è interessante sapere che tutti e 95 i milioni di dollari previsti dal contratto triennale sono garanti, cioè sicuri, a meno di un taglio (o ritiro) a fine stagione 2023. Nel particolare Aaron Donald avrà sicuri 46,5 milioni tra salario, bonus roster 2022 e 2023 che diventeranno 65 milioni nel 2023. Se al termine di quella stagione il giocatore non sarà tagliato (o non si ritirerà) percepirà i 30 milioni mancanti divisi in 10 di salario e 20 di bonus.
Grazie al sistema dei void years i Rams riescono addirittura a creare un piccolo spazio nel salary cap per il 2022 rinviando il problema al 2025, sempre a meno di ristrutturazioni contrattuali future, confidando in un aumento del valore del salary cap come ormai da anni (2021 escluso).
Il rinnovo di Aaron Donald, così come avvenuto per altri ruoli, sarà una pietra di paragone per altri giocatori come ad esempio Nick Bosa dei San Francisco 49ers, che ovviamente non ambiscono alle cifre di Donald, ma potranno certo chiedere qualcosa di più rispetto ai benchmark di mercato utilizzati fino a ieri.
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