Detroit in vetta! Chicago, Caleb è da solo (Chicago Bears vs Detroit Lions 20-23)

Il classico del Thanksgiving nella cornice azzurra di Detroit va ai padroni di casa, forti e preparati alla sfida che vale la vetta della NFC e l’abbuffata di tacchino!
Lions concentrati, belli sul campo. Undicesima vittoria stagionale con una sola sconfitta in pagella; ieri potevano essere due, ma la totale negligenza di Matt Eberflus regala gioie a tutti gli avversari e allo stesso tempo distrugge il morale dei Bears con delle decisioni imbarazzanti.

Eberflus commenta sui secondi finali dell’incontro: “Final seconds handled the right way”.

Il capo allenatore dei Bears insiste nei suoi errori dimostrando di non aver imparato nulla da quelli del recente passato, dove già contro i Packers aveva gettato al vento la gestione di un ultimo, disperato, drive condotto fin lì magistralmente da Caleb Williams. Anche ieri c’era del tempo da gestire, c’era un time out a disposizione. Ultimi secondi per avvicinare lo sferoide al raggio da field goal e calciare per il pareggio (o lanciare profondo per la vittoria). Nulla di tutto ciò. Eberflus guarda in silenzio la disfatta dell’offensiva Bears, dormiente nei primi trenta minuti di gioco ma infuocata nella seconda parte della sfida. Flus osserva e rimane in silenzio senza intervenire, Williams è abbandonato alla furia del campo e alle urla assordanti del tifo detroitiano…
Ne esce un lancio nel vuoto senza senso, seguito dal boato liberatorio dell’arena Lions.

Pubblicità

La redazione di Huddle Magazine, insieme a molti tifosi, è come da tradizione seduta insieme in una grande tavolata per godersi l’incontro del Ringraziamento. L’incredulità genera silenzio, e questo è rotto da una frase del Direttore: “Alex! Ho visto gente andare in galera per molto meno” (riferimento alla gestione del coaching staff di Chicago).

Che dire? Sono stati undici giorni traumatici per il mondo Bears. Tre partite gettate nella spazzatura per un’unica ragione: chi allena non ha la minima idea di cosa si debba fare. E ora i tifosi reclamano il licenziamento di Matt Eberflus all’unisono, ma tanto non avverrà perchè i proprietari dei Bears hanno già incassato somme esorbitanti nella stagione, i conti correnti sono abbondantemente in attivo; gli abbonamenti e i restanti biglietti sono venduti, il merchandising è andato alle stelle e quindi a chi importa dei Bears e del loro record. Tanto dopo il 2024 viene il 2025, la pick al draft sarà alta e questo basterà per infinocchiare nuovamente i tifosi più leali.

Sapete bene che quando Bears Italia scrive gli articoli su Huddle Magazine non dedica molto spazio a recap e numeri (per pigrizia e per partito preso), preferendo ragionare sui fatti dietro le quinte e sulle circostanze che vengono evitate volutamente perchè scomode. Però ci piace godere dello spettacolo del football americano e punteggio a parte concedeteci di scrivere che ieri, lo spettacolo andato in scena è stato ancora una volta meraviglioso!

I Lions hanno usato una strategia importante, completa, con Goff che ha smistato palloni ovunque togliendo ogni punto di riferimento alla difesa ospite. Detroit ha una linea offensiva possente, che spinge e rolla con stile e intelligenza: in particolar modo quella di Penei Sewell, che nella mia personale opinione rappresenta oggi la vera essenza del football americano. La sua è una partita da 10, senza lode soltanto per il goffo tentativo di lancio in apertura che si è inceppato sulla sua corsa. Ma che giocatore ragazzi!
L’altra nota di merito è da dividere 50-50 tra Sam LaPorta e il suo coaching staff. Non tanto per i due touchdown eseguiti alla perfezione, bensì per il lavoro sporco che il TE ha svolto durante tutta la partita massacrando di blocchi la difesa di Chicago. LaPorta ha ricevuto tre palloni per 6 yard segnando due mete e questo basterebbe per regalargli l’MVP della partita, ma ciò che ha espresso sul campo in termini di sacrificio è il segreto della vittoria di questi Lions, ormai una solida realtà.

Per quanto riguarda Chicago siamo ottimisti nonostante le piaghe d’Egitto che gli dei del football hanno scatenato contro la nostra franchigia. Sì, perchè Caleb Williams ha la stoffa del campione vero, ha la determinazione per lottare fino alla fine senza paure nè pensieri che ingolfano la mente sotto al casco. Caleb ha tutte le carte in regola per essere l’uomo giusto per i prossimi 15 anni. Ha il temperamento che prende fuoco ma senza fargli commettere stupidaggini sotto pressione, ha la forza di ribaltare il campo con un paio di lanci. Ci piace, tanto.
Non ha però chi lo può gestire e scatenare nel modo corretto e non lo avrà fino alla prossima estate, quella in cui forse una nuova gestione e dei nuovi rinforzi in linea potrebbero portarlo alla consacrazione.

Alex-Cavatton

T.Shirt e tazze di Huddle Magazine Merchandising

Articoli collegati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Pulsante per tornare all'inizio
Chiudi

Adblock rilevato

Huddle Magazine si sostiene con gli annunci pubblicitari visualizzati sul sito. Disabilita Ad Block (o suo equivalente) per aiutarci :-)

Ovviamente non sei obbligato a farlo, chiudi pure questo messaggio e continua la lettura.