Vittoria giallo-nera (Pittsburgh Steelers vs Cincinnati Bengals 44-38)

I Pittsburgh Steelers continuano ad essere un osso troppo duro per i Cincinnati Bengals che escono ancora sconfitti per 44 a 38 nella sfida divisionale di week 13 al Paycor Stadium di Cincinnati.

Partita come sempre intensa e non priva di tensione agonistica vista la storia degli scontri fra le due franchigie. Dopo una prima parte di gara in cui Burrow e compagni sembrano avere la meglio, poco prima dell’intervallo lungo gli ospiti rimontano lo svantaggio e prendono poi il sopravvento per gestire la partita nei minuti finali. Come al solito, è la difesa dei Bengals a rivelarsi il tallone d’Achille della franchigia ed in particolare la secondaria che non contrasta minimamente il passing-game degli Steelers, con Wilson che mette a referto ben 414 con 10,9 yard guadagnate in media a passaggio, seconda miglior prestazione della sua carriera. Il running game degli ospiti è in qualche modo arginato a 110 yard, solo la difesa dei Cowboys era riuscita a fare meglio, ma a scapito delle cover sul medio-lungo raggio.

Come al solito inizia subito forte Cincinnati segnando per prima grazie ad un intercetto del CB Cam Taylor Britt che anticipa, anche grazie ad un suo evidente fallo non fischiato, il diretto avversario, il WR Pickens, riportando lo sferoide prolato in end zone. La partita si accende subito con segnature ad ogni drive da una parte e dall’altra: gli Steelers segnano con il WR Pickens, l’altro WR C. Austin ed il RB Harris, mentre Cincinnati risponde con il RB C .Brown, apparso in gran forma nel primo tempo, e il WR J. Chase. A quattro minuti dall’intervallo, inizia a produrre effetti la grande pressione esercitata del front four degli ospiti, con il solito TJ Watt che, mettendo a terra Burrow, provoca il primo fumble della gara. Ne seguirà un calcio dalle 50 yard per il sorpasso nel punteggio per il momentaneo 24 a 21 per Pittsburgh; divario che aumenterà a 6 lunghezze prima della fine dell’intervallo con un altro calcio dalle 34 yard. La difesa di Cincinnati è già in bambola; all’intervallo sono oltre 200 le yard lanciate dal QB Russell Wilson, le stesse lanciate in media nell’arco di tutta una partita e anche la sterilità in red zone che ha contraddistinto Pittsburgh per tutta la stagione è sembrata, per un giorno, un lontano ricordo.

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Nel secondo tempo il divario si allunga perché, dopo un field goal dei padroni di casa che accorciano a soli 3 lunghezze il vantaggio ospite, gli Steelers prendono il largo portandosi sul 41 a 24 grazie ad un touchdown del TE Freiermuth, liberissimo di ricevere e correre per un totale di 25 yard e a un ulteriore fumble recuperato dal LB Wilson,  poi riportato in end zone.

Nonostante lo svantaggio, Burrow, in versione “l’ultimo dei Mohicani”, non ci sta ad alzare bandiera bianca e, nonostante la continua pressione, riesce a mandare in end zone prima il WR Higgins e poi il compagno di reparto Iosivas per il definitivo 44 a 38. Chi si arrende, invece, è ancora la difesa di Cincinnati che si fa trovare impreparata su Justin Fields, entrato in campo per chiudere il down decisivo a poco più di un minuto dalla fine, che viene lasciato libero di correre dopo la finta di handoff al running back.

Numeri da capogiro per Russell Wilson che completa 29 su 38 per ben 414 yard, sempre con estrema facilità come già accaduto per gli altri quarterback avversari dei Bengals. Poca la pressione dei padroni di casa con 2 sack e sole 4 pressure. “Trova i suoi ricevitori con costanza sul medio-lungo, oramai una costante per chi affronta i Bengals” questa frase è sempre utile per commentare le prestazioni di chi affronta la difesa di Cincinnati.  Ben 8 giocatori Steelers hanno almeno una ricezione superiore alle 20 yard. Unica nota stonata le due penalità per condotta antisportiva di Pickens che, essendo uno dei migliori nel suo ruolo, deve migliorare nel rimanere lucido in certe occasioni evitando di mettere in difficoltà la propria squadra con penalità inutili.

Running game produttivo per 110 yard, giusto per far rifiatare i compagni. D-line sempre temibile per Burrow che subisce quattro sack e ben 27 pressure; non male considerando i 38 tentativo di lancio.

Ennesima gara sopra le 300 yard per Burrow con 28 su 38 e ben 3 Td pass con un intercetto abbastanza sfortunato. Nonostante la pressione subita, costante e molto efficace come testimoniato dai due fumble di cui uno ritornato in end-zone, non molla mai di un centimetro, lanciando con una media di 11 yard a passaggio. Higgins riceve 69 yard e fa impazzire per tutta la partita il CB Porter Jr che non è riuscito mai a contenerlo ed è stato spesso sanzionato dagli arbitri, mentre Chase ne riceve 86, con una segnatura a testa. Il RB Brown, con 70 yard totali ed un touchdown, si mette in mostra nel primo tempo, mentre nel secondo viene meno coinvolto vista la necessità di accorciare i drive per cercare di riprendere la partita.

Analisi copia e incolla per la difesa dei Bengals da week due: prova della secondaria imbarazzante e disarmante, mai in grado di contrastare il gioco avversario, né a uomo, né a zona, e trafitta anche in cover 0. Troppa separazione tra i WR avversari ed i CB. Buchi enormi in mezzo al campo dove l’assenza del LB Logan Wilson ha lasciato il segno. Poca la pressione verso Russell Wilson che non sembra neanche sudare.

Ottimo l’attacco dei Pittsburgh Steelers che riesce a prevalere nonostante svolga il compitino; troppo facile bucare la difesa dei Bengals, bisognerà aspettare degli avversari più probanti per capire se le difficoltà in red zone sembrano aver trovato finalmente una soluzione. Come detto, nel reparto difensivo grande prova della D-Line, ma la secondaria degli ospiti non ha impressionato; permeabile e molto fallosa specie in qualche elemento, il CB Porter su tutti. Anche in questo caso la tara deve essere fatta sull’avversario, perché nessuna secondaria è riuscita ad opporre resistenza all’attacco aereo dei Bengals e questo spiega i 38 punti subiti dagli Steelers in una stagione in cui al massimo ne avevano presi 27. Con la vittoria e la contemporanea sconfitta dei Baltimore Ravens, gli Steelers si portano in testa alla division e possono provare a vincerla, anche se resta un calendario difficile con ancora molti scontri divisionali intervallati da Chiefs e Eagles.  

Fine delle speranze di raggiungere almeno il 7° seed, ultimo obiettivo stagionale per i Bengals. Ennesimo film horror, per di più rappresentato in casa (1 su 5 in stagione tra le mura amiche) contro un rivale divisionale. Come già accaduto, non basta un Burrow ai suoi migliori livelli a causa della inguardabile prova fornita dalla difesa. Un vero e proprio “profondo rosso”. Le prossime 5 partite potranno essere quanto meno utili per testare i giovani, specie in difesa, per capire se, e come, questi giocatori potranno guadagnarsi un posto nel prossimo roster 2025, dove, ovviamente, si auspica un cambio almeno in alcune figure del coaching staff: ogni riferimento al DC Lou Anarumo e al coach Pollack della O-line è puramente voluto.

La frustrazione di Burrow è palpabile quando in conferenza stampa ha dichiarato che sente la pressione di dover fare sempre la partita perfetta, perché meno di quello vuol dire perdere in questa disgraziata stagione.

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Pur sapendo di aver mancato l’obiettivo playoff ha mandato un messaggio molto forte ai compagni dichiarando che queste ultime partite avrebbero dimostrato di che pasta è fatto ognuno di loro, a buon intenditor…

Certo che per i tifosi Bengals avere il leader NFL nelle passing yard, nei TD pass, nelle yard ricevute, nei TD ricevuti e il leader nei sack e non andare nemmeno ai playoff rappresenta una delusione incredibile rispetto alle enormi aspettative che si avevano a inizio anno, ma il campo ha parlato ed è giusto che una difesa del genere non arrivi alla postseason, al contrario di quella rocciosa dei Pittsburgh Steelers.

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