Uno sguardo al 2023: Atlanta Falcons

Vi proponiamo la review della stagione 2023 delle trentadue squadre NFL: aspettative, risultati, futuro. Oggi tocca agli Atlanta Falcons.

COME DOVEVA ANDARE…

Per gli Atlanta Falcons il 2023 avrebbe dovuto essere l’anno della tanto attesa rinascita. Spinta da un salary cap meno stringente e da una nuova infornata di talenti offensivi, la squadra si presentava al terzo anno della gestione Fontenot-Smith con tutte le carte in regola per risultare divertente ai propri tifosi ed indigesta per gli avversari. Complice una schedule quanto mai abbordabile, ad Atlanta si aspettavano di ospitare la prima partita di playoff nell’ormai non più nuovissimo Mercedes-Benz Stadium.

…E COM’È ANDATA

E invece è andata com’è sempre andata in cinque delle ultime sei stagioni: sette misere vittorie a record e sogni playoff svaniti tra il tacchino del Thanksgiving e i regali di Natale. Nonostante un tasso di talento superiore al passato la squadra non ha mai funzionato come ci si aspettava; riuscendo semmai a sperperare il capitale tecnico, umano e identitario accumulato nei primi due anni del nuovo regime. Proprio il protagonista dell’ultimo triennio, l’head coach Arthur Smith, ha pagato per tutti l’incapacità di portare a compimento un progetto promettente ma privo di frutti tangibili.

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COSA HA FUNZIONATO…

L’ultima stagione ha completamente sovvertito i rapporti di forza tra i reparti dei Falcons. Se nella review della stagione 2022 avevamo indicato l’attacco e gli special team come le forze trainanti della squadra, mentre la difesa aveva zavorrato il rendimento della squadra, nel  2023 proprio il reparto difensivo ha rappresentato l’unica nota lieta della stagione. Una nota lieta e raramente udita nella storia recente dei Falcons, storicamente e comicamente incapaci di tenere gli avversari lontani dalla redzone. Rimpolpata di talento grazie alla free agency e magistralmente condotta dal nuovo coordinatore Ryan Nielsen, l’unità è stata l’indiscussa protagonista. Il rookie DC ha guidato un reparto feroce contro le corse, accettabile in pass rush e perfettamente in sincrono contro la difesa sui passaggi. Purtroppo la rinascita difensiva di Atlanta rischia di rivelarsi un fuoco di paglia, dato che Nielsen è nel frattempo passato a coordinare la difesa dei Jaguars, mentre quella di Atlanta dovrà affrontare il terzo cambio di coordinatore negli ultimi quattro anni.

…E COSA NON HA FUNZIONATO

Per  quanto poco vincenti, i primi Atlanta Falcons di Arthur Smith  erano stati una squadra solida, scaltra e innovativa. Al contrario, la terza e ’ultima versione è risultata fragile, scadente e terribilmente rigida. Smith si è accartocciato attorno alla propria testardaggine, dimostrando un ego troppo grande per rendersi conto degli errori fatti e correggerli per tempo. Che Desmond Ridder non fosse la risposta come QB era chiaro da tempo, eppure l’HC di Atlanta ha deciso di legare il proprio destino a quello di un terzo giro senza arte ne parte, salvo poi gettare Ridder nel frullatore di un’alternanza con un backup (Taylor Heinecke) altrettanto inadeguato. La hybris di Smith lo ha portato quasi a snobbare la posizione più importante dell’attacco per dimostrare che la vera chiave offensiva stava nel suo talento come playcaller e nel suo sistema. Come detto, Smith ha pagato a carissimo prezzo la propria spavalderia ed è stato tradito proprio dal suo sistema (totalmente inefficace in quello che avrebbe dovuto esserne il fiore all’occhiello, il gioco di corse) e dai giocatori da lui scelti. Le nevrosi del coach si sono riflesse su una squadra che è tornata a spararsi sul piede in modo tragicomico, regalando partite a causa di intercetti, penalità ed errori di comunicazione inaccettabili.

E ADESSO?

È un peccato che Smith si sia rivelato caratterialmente inadeguato al ruolo di Head Coach, perché il suo addio cancella quanto di buono fatto negli anni scorsi e lascia una squadra modellata sulle preferenze di coach che non sono più a roster. Eppure la nuova gestione tecnica ha già colmato due delle lacune più gravi della precedente. Ai Falcons erano mancati una leadership carismatica ed un quarterback di buon livello. Gli arrivi di Raheem Morris (head coach di ritorno dopo una parentesi ad interim nel 2019) e di Kirk Cousins come quarterback permettono ad Atlanta di guardare al futuro con certezze mai avute nel passato recente. Già queste due mosse avvicinano di molto i Falcons a quei  playoff che ormai mancano da troppo tempo.

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Alberto Cantù

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