Si respira un’aria nuova dalle parti di Flowery Branch, sede del centro di allenamento degli Atlanta Falcons. È come se qualcuno avesse spalancato finestre chiuse da troppo tempo, cacciando finalmente quel puzzo di decomposizione che aleggiava da anni attorno ad una squadra costretta a scontare a lungo gli errori del passato. Come un carcerato che ha scontato la sentenza, come un paese appena uscito da una manovra economica “lacrime e sangue”, Atlanta ha finalmente potuto rinnovare il roster senza il peso di contratti inamovibili a stringere i cordoni del salary cap. Dopo una free agency insolitamente opulenta e un Draft tra i più discussi della lega, questa Offseason si conclude restituendo una squadra decisamente più forte, più ambiziosa e divertente delle più recenti versioni. Potrà essere anche vincente? Andiamo a scoprirlo insieme.
OFFENSE
Era almeno dai tempi in cui Matt Ryan e Julio Jones non appiccavano fuoco alle difese della lega che i Falcons non facevano così tanto rumore sul lato offensivo del pallone. La stagione 2022 ha dimostrato che coach Arthur Smith è in grado di cucinare una offense di livello anche con ingredienti non esattamente di prima qualità, quindi è normale che le aspettative si siano alzate dopo che Atlanta ha speso l’ottava scelta assoluta per assicurarsi i servigi del giocatore più esplosivo dell’intero Draft, il runningback da Texas Bijan Robinson. Insieme al terzo anno Kyle Pitts e al sophomore Drake London Robinson andrà a comporre una giovane Trimurti di armi offensive con pochissimi uguali nella lega. Nelle mani di un grande play designer come Smith e supportata da una linea offensiva in costante miglioramento, la potenza di fuoco di Atlanta può far male a chiunque. Tuttavia, il dito sul grilletto non sarà tra i più stabili e pronti della lega. Con una mossa piuttosto controversa i Falcons hanno deciso di affidarsi a Desmond Ridder, giovane quarterback da Cincinnati sul quale il parere della giuria non può che essere sospeso. Dopo aver osservato dalla panchina il Marcus Mariota Horror Show per le prime quattordici settimane della scorsa stagione, il terzo giro da Cincinnati è stato nominato titolare per le ultime quattro partite. Sedici quarti di football rappresentano un campione troppo ristretto per esprimersi in modo tranchant su un giovane prospetto, ma di sicuro Ridder non ha performato come un predestinato. Contro le difese di Saints, Ravens, Bucs e Cardinals il giovane QB ha mostrato qualche discreto lampo nel gioco intermedio, confermando alcuni dei punti di forza messi in mostra al College, ma ha pagato non poco lo scontro con la velocità del gioco tra i professionisti, lasciando irrisposta più di una domanda sulla sua capacità di guidare a lungo termine un attacco NFL. Questo scarto tra un contesto di altissimo livello e un quarterback ancora acerbo rende quello di Atlanta uno degli attacchi più enigmatici e difficili da prevedere. La forbice di rendimento è apertissima, perché se Ridder dovesse rivelarsi un fiasco totale per i Falcons sarebbe pressoché impossibile migliorare i pur buoni risultati dello scorso anno, ma se per qualche ragione Ridder dovesse performare come un quarterback anche solo di livello medio, allora ci sarebbe da allacciare le cinture e prepararsi ad una stagione pirotecnica.
Le iniezioni di talento sono arrivate principalmente attraverso il primi due giri del Draft, che hanno portato il già citato Robinson al primo giro e la guardia sinistra Matthew Bergeron al secondo. Attraverso la free agency il GM Terry Fontenot ha rimpolpato la receiving room attraverso l’aggiunta di veterani affidabili come il torreggiante Mack Hollins – presentatosi al training camp in uno stato di forma quasi spaventoso – e lo scattante Scotty Miller, specialista delle ricezioni profonde sottratto ai rivali divisionali di Tampa Bay. Insieme ai due runningback Tyler Allgeier e Cordarrelle Patterson e alla pletora di tight end che Smith ama tenere a roster, questi giocatori compongono un reparto di armi offensive profondo e incredibilmente versatile, tale da permettere a Smith di orchestrare l’attacco creativo e innovativo che tutti ci aspettiamo da lui.
DEFENSE
Negli ultimi due anni i Falcons si sono classificati trentesimi per DVOA difensivo. Se allarghiamo lo sguardo alle ultime cinque stagioni, le prestazioni valevoli il terzultimo posto nel ranking arrivano a tre. Senza azzardarsi a fantasticare un balzo in top 10, la difesa di Atlanta ha tutto per uscire dai bassifondi della lega e affermarsi come un reparto rispettabile. Negli ultimi mesi il reparto ha beneficiato di una decisiva iniezione di talento resa possibile da un salary cap finalmente ampio. La safety Jasse Bates ha strappato un contratto da 16 milioni di dollari e porterà leadership e talento in una secondaria promettente ma ancora giovane. Il linebacker Kaden Elliss arriva da New Orleans dopo una breakout season in cui ha saputo rimpiazzare egregiamente il titolare Pete Werner. Sempre dai Saints arriva anche l’investimento più consistente in linea difensiva, il DT David Onyemata. Consapevole delle lacune diffusissime per il roster, il GM Terry Fontenot ha preferito spalmare le risorse a disposizione su quanti più giocatori possibili, in modo da elevare il livello medio di talento del reparto. E così i tre colpi grossi sono stati accompagnati da una serie di mosse secondarie, a partire da quelle che hanno portato in Georgia il cornerback Jeff Okudah e i defensive limenen Calais Campbell e Bud Dupree. Dopo questo restiling estremo la difesa di Atlanta ha un look quasi irriconoscibile, dato che almeno sei titolari saranno diversi rispetto allo scorso anno. Diversa sarà anche la guida tecnica. L’ex DC dei Saints Ryan Nielsen ha infatti sostituito il veteranissimo Dean Pees e sarà quindi chiamato a replicare quanto di buono visto a New Orleans sul lato difensivo del pallone. Aspettiamoci quindi il passaggio ad un fronte a quattro uomini fisico e minaccioso unito ad una difesa dei passaggi ambiziosa e complessa, basate su coperture variegate e strutturate per combattere al meglio il passing game di oggi. Probabilmente ci saranno dolori di crescita nell’instaurare un sistema così complesso e per di più diverso da quelli utilizzati da Atlanta negli ultimi o anni, quindi non aspettiamoci un reparto dominante già a partire da questo settembre. Allo stesso tempo, l’upgrade a livello di talento ed esperienza è tale da rendere quasi inevitabile un miglioramento netto rispetto ai flop degli ultimi anni. In particolare grandi attese ci sono attorno alla pass rush. Dopo le prestazioni putride degli ultimi due anni (rispettivamente ultimi e penultimi per atterramenti del quarterback) Atlanta ha finalmente la possibilità di far visita al backfield avversario con una frequenza superiore. In definitiva, la freccia per la difesa di Atlanta punta stabilmente in alto. I Falcons restano una squadra a trazione offensiva, ma la difesa non sarà più una zavorra per la squadra.
SPECIAL TEAM
I Falcons sono stati uno dei team più disciplinati della scorsa stagione. L’efficienza della squadra si è riflessa sia nel numero bassissimo di flag concesse, sia nei ritorni di kickoff e punt. Grazie all’ottimo lavoro del coach di Special Team Marquice Williams, il kicker Younghoe Koo si è confermato tra i migliori della lega e il ritornatore Avery Williams (che purtroppo salterà la prossima stagione per infortunio) è stato affidabilissimo. Atlanta potrebbe avere un duo di ritornatori letale, perché il ruolo di Williams come punt returner dovrebbe essere preso da Bijan, mentre il leggendario Patterson punterà a migliorare il suo storico record sui kickoff returns.
COACHING STAFF
Arthur Smith si è ormai dimostrato un buonissimo coach e quest’anno dovrà dimostrare di poter scalare qualche gradino in più nelle classifiche dei migliori capoallenatori. Qualche incertezza in più su Ryan Nielsen, ma se il nuovo DC dovesse resuscitare la difesa di Atlanta, ecco che i Falcons potrebbero ritrovarsi con il miglior coaching staff della loro storia post-Super Bowl.
Record previsto: 9-8
I nostri voti
Offense - 8
Defense - 6.5
Coaching Staff - 7
7.2
È presto per dire se i Falcons 2023 potranno rivelarsi una squadra vincente, ma già ora possiamo annoverarli tra le squadre più divertenti della stagione. Visto da dove arrivano, è già un enorme passo avanti.
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