Per i Chicago Bears è arrivato il momento di esporsi

Mancano ancora diverse settimane al draft 2024, ma l’argomento suscita un livello di interesse altissimo e si trascina dietro una quantità di opinioni e pareri ormai incalcolabili. Le celebrazioni e i rimpianti del Super Bowl voleranno via in un baleno, specie in quel di Chicago perchè guardare gli altri che giocano la partita della vita mentre tu rimani perennemente escluso è ormai più angoscioso che altro. Forse un sentimento comune ad altre realtà sparse nel Paese, beh ad eccezione di California e Missouri…

Chicago aspetta, ancora. Il pensiero è fisso su quella prima scelta che lo scorso anno era lì a disposizione dei Bears ma che è stata data via in un complesso ragionamento che volgeva verso la costruzione e la stabilità. Un percorso conservativo diametralmente opposto a quelli di poche stagioni fa, a quelli di Ryan Pace, quando i Bears cedevano persino ciò che non avevano pur di scalare qualche gradino inciampando nel vortice del “debito irreparabile” (parliamo di draft su draft compromessi per aver ceduto pick future senza troppi riguardi).

Quel “debito” è stato riparato con il tempo, con il sacrificio di alcune stagioni disastrose che però hanno ripagato a loro volta i Bears con le scelte alte che si son profilate da un anno a questa parte. Rimettere insieme i cocci è complicato, farlo senza creare malcontento e giudizio è ancora più difficile; Ryan Poles ci ha provato ed ora il giorno del giudizio è vicino.

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Se prima si poteva fare un passo indietro, o addirittura due, ora questa dinamica non è più applicabile. Poles ha scelto di non prendere rischi evitando di fallire la prima pick assoluta del 2023, ceduta ai Carolina Panthers in una trade che oggi risulta magistralmente architettata perchè il pacchetto di ritorno è stato ricchissimo. I Bears di allora non sarebbero diventati competitivi al punto di poter fare un salto di qualità così importante, quindi andava bene la scelta conservativa; oggi la posta in palio è troppo alta e Chicago non può tirarsi indietro!

Caleb Williams è la scelta più sensata, il suo talento non si può discutere più di quel tanto e le prospettive legate a lui possono rilanciare i destini dei Chicago Bears più di quanto non possa fare l’idea di fornire a Fields altri mezzi di supporto (Marvin Harrison Jr. ad esempio).

Non vogliamo male a Justin Fields. Solo vogliamo bene ai nostri Bears.

Justin Fields non si è sviluppato abbastanza bene come pocket passer da giustificare lo scarto di uno dei migliori quarterback al vertice del Draft NFL 2024. Chicago può scegliere tra Caleb Williams, Drake Maye e Jayden Daniels. Con un passato nell’organizzazione dei Kansas City Chiefs, il direttore generale Ryan Poles dovrebbe essere a suo agio nello scegliere Williams come il “suo” QB.

In numeri sono dalla parte di Williams e non da quella di Fields. Quest’ultimo ha avuto 3 anni per mostrare la sua forza e tutto ciò che abbiamo compreso è che Fields è e rimane un grandissimo atleta, ma allo stesso tempo rimane ben lontano dal posizionarsi tra i contender QB, quelli che lottano per vincere. Basti solo pensare che persino il sottovalutatissimo Jordan Love abbia schernito Fields battendolo due volte in un anno e portato i diretti rivali dei Packers non solo ai playoff, bensì a un possesso dal giocarsi un Championship.

Questi dettagli sono sufficienti per prendere una posizione, Ryan Poles ha le spalle al muro in tal senso. Passare ieri era corretto, farlo oggi sarebbe un suicidio senza precedenti!

Nel tecnico Caleb Williams mostra un’impressionante capacità di modificare l’angolazione del braccio per sparare gli sferoidi nelle fessure del campo. Quando i difensori saltano per bloccargli i passaggi, Williams abbassa il braccio per lanciare di lato ed è in grado di diventare molto creativo con rapidi balzi da fermo o anche con un passaggio in elevazione se necessario. Gli off-platform throws di Williams sono molto alla Mahomes e ciò che colpisce è la naturalezza coi cui avvengono (un pò come succede al campione di KC).

Oltre alla sua capacità di aggiustamento e di improvvisazione, Williams ha un braccio molto forte e nessun problema nel realizzare tutti i lanci necessari. La forza delle braccia di Williams ricorda un pò quella di Deshaun Watson in quanto Williams può sia mandare la palla in profondità, sia metterla in aria dolcemente creando facili target  per i suoi ricevitori.

Il problema rimane legato al tempo in cui Williams trattiene il pallone, una dinamicha simile a quella di Fields che spesso si addormenta dopo lo snap venendo travolto dalle difese avversarie. Con la giusta mole di lavoro, questo problema sarà per Williams superabile. Le prospettive con cui Williams si presenta a questo draft sono ampiamente migliori rispetto a quelle con cui Fields si presentava a quello di qualche anno fa.

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Pareri e opinioni su ciò che faranno i Bears in termini di keep or trade si stanno sprecando. Naturalmente questo processo viene alimentato da dichiarazioni attendibili e da fake news che ormai sono all’ordine del giorno perchè pur di accaparrarsi un like in più ci si venderebbe pure la mamma…

Certo tra tutto ciò che abbiamo letto in queste settimane, la rispettabilissima opinione di Adam Schefter è quella che vogliamo tener buona:

“Do I think the Bears want to trade that #1 pick? No. Do I think they want to take Caleb Williams? I do”.

alex cavatton firma area 54

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