Non c’è partita (Arizona Cardinals vs Los Angeles Rams 14-37)

Se a fine anno gli appassionati NFL dovessero fare un elenco delle partite più memorabili della regular season, nessuno ricorderebbe questa sfida di domenica 26 novembre, quando i Rams hanno liquidato in poco più di un quarto i Cards. I padroni di casa si sono arresi quasi subito: troppo forti, gli avversari in difesa gialloblu, o forse troppo scarsi loro.

Nel primo drive della partita l’attacco dei Rams risale facilmente il campo e apre le marcature di giornata con un passaggio di Stafford per Higbee. Dall’altra parte Arizona replica subito, con Murray in persona che entra nella endzone avversaria. Ai Cards non manca il coraggio, che gli fa giocare subito una conversione da due punti. Non manca il coraggio, ma manca quasi tutto il resto, e prima dell’intervallo i Rams segnano altri due TD e portano il punteggio sul 21-8. La partita sembra già chiusa, con la difesa losangelina che riesce a fermare con una certa tranquillità ogni drive degli avversari.

Nel secondo tempo il copione è lo stesso: i Rams non fanno fatica a mettere punti sul loro tabellone, ma l’attacco di Arizona non si sblocca. I Cards possono alzare ufficialmente bandiera bianca a inizio quarto quarto, quando il risultato parziale è di 31-8 per gli ospiti. La partita finirà sul 37-14, con un paio di td per squadra che non rendono meno amara la sconfitta di Arizona.

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Il protagonista della partita di domenica è stato il running back Kyren Williams (nella foto di copertina), che al ritorno dopo cinque settimane in injury reserve (per un infortunio alla caviglia) ha guadagnato un totale di 204 yards e ha segnato due touchdown. Il run game ha funzionato alla perfezione, e ha permesso di alzare il livello anche del passing game. Stafford ha passato per 229 yards e ha lanciato 4 touchdown e un intercetto. Higbee era il ricevitore di due di quei quattro td, mentre Tutu Atwell ha finito con 76 yds in tre ricezioni. La partita di domenica ha segnato anche il ritorno in campo di Cooper Kupp.

Anche la difesa ha giocato alla perfezione, concedendo solo 14 punti in 60 minuti agli avversari (e solo sette prima del garbage time, quando sono usciti tutti i titolari). Nel primo tempo ha tenuto l’attacco Cards a 29 net yards dopo l’opening drive, con tre three&out e un four&out. Una grandissima prestazione collettiva, che la difesa Rams dovrà ripetere in futuro per puntare a obiettivi maggiori.

I Rams hanno giocato la loro miglior partita dal 2021, l’anno concluso con la vittoria del Super Bowl. Il livello dell’avversario era molto basso, ma i gialloblu hanno giocato da grande squadra, senza lasciare mai nulla al caso né in attacco né in difesa. E dopo una stagione complicata, in cui hanno pesato i tanti infortuni, potrebbero aver trovato un nuovo inizio da cui ripartire. Il record attuale recita 5 vittorie e 6 sconfitte, e le sfide delle prossime settimane saranno decisive per sognare un posto ai Playoff. Il calendario prevede Browns e Ravens, e poi Washington, Saints e Giants prima del finale di stagione contro i Niners. Molte di queste non sono partite complicate, e visto che la situazione in NFC è ancora aperta, sognare è più che lecito.

I Cardinals hanno invece giocato una partita gravemente insufficiente, in attacco, in difesa e nello special team. Il primo drive offensivo aveva fatto ben sperare: bei lanci e corse e primo td che permetteva di pareggiare subito la partita. Solo che Arizona si è fermata lì: ci ha messo più di quaranta minuti di gioco per segnare altri punti, mentre gli avversari travolgevano con il gioco di corse la difesa.

Murray è sembrato molto insicuro, come “un quarterback appena tornato da un infortunio al crociato”, scrive The Athletic. In campo è sembrato quasi sempre in difficoltà, facendo fatica a sopravvivere alla continua pressione della linea di difesa dei Rams, mentre la secondaria lasciava poco spazio ai ricevitori. A fine partita Murray ha detto di non essere scoraggiato, ma che il processo di adattamento richiede tempo e sarà lungo.

Quella di domenica è stata forse la sconfitta più brutta dell’anno, perché con Murray in campo era lecito aspettarsi quanto meno una partita più combattuta. Speriamo almeno che i Cards si riprendano il prima possibile, perché altrimenti il naufragare sarà poco dolce nelle prossime settimane.

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Carlo Giustozzi

Nato nelle Marche nel 2003, nel tempo libero cerco di unire la passione per lo sport e quella per la scrittura, con la speranza di farlo per vivere, un giorno. Parlo di parecchie cose, soprattutto pallacanestro, football americano e ciclismo.

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