Super Bowl LVI: Rams sul tetto del mondo! (Los Angeles Rams vs Cincinnati Bengals 23-20)
Los Angeles festeggia, i Rams sono campioni NFL e conquistano il loro secondo Super Bowl vincendo per 23-20 contro i Cincinnati Bengals.
Matthew Stafford corona il sogno californiano firmando una prova da 26/40 con 283 yard e 3 touchdown; il QB è forte e determinato nel rialzare la testa dopo i due intercetti subiti da parte di Chidobe Awuzie e Jessie Bates III, un vero campione. Non era semplice per Stafford, perchè i Bengals hanno lottato fino all’ultimo con coraggio e perchè dopo l’infortunio di Odell Beckham Jr. l’attacco dei Rams ha perso esplosività e colore, oltre ad un eccezionale punto di riferimento.
A Stafford riesce l’impresa di vincere il titolo durante il suo primo anno mentre a Detroit si interrogano incessantemente; Cooper Kupp lo aiuta nel successo e gli regala una prestazione da 8 ricezioni, 92 yard e 2 touchdown. Kupp, fresco del titolo di miglior giocatore offensivo dell’anno, sigilla la sua stagione guadagnandosi il riconoscimento di MVP del Super Bowl LVI. Un mostro!
Se Kupp guida l’attacco losangelino, Aaron Donald e Von Miller guidano la difesa con 2 sack ciascuno che risultano determinanti nelle economie della sfida. Quello di Donald sul finale di partita vale il titolo a tutti gli effetti perchè se Joe Burrow fosse riuscito a convertire il down, lo spettro dell’overtime si sarebbe concretizzato e a quel punto, come ben sappiamo, tutto può succedere. Invece no, il dominante defensive tackle sbatte la porta in faccia al giovane astro Bengals e ne distrugge ogni speranza di gloria.
Donald si toglie il casco dalla testa e indica l’anello che a breve si infilerà sul dito.
The time has come for Donald. Il tre volte miglior difensore NFL chiude il cerchio con l’ultimo successo che mancava alla sua stratosferica carriera, quello del Super Bowl. Quello di squadra. I Rams si confermano un gruppo unito e un team solido, robusto, che non teme confronti e che non ha paura di pensare in grande.
Sean McVay si prende la rivincita personale nella partita più importante della sua giovanissima carriera di head coach, oggi solo trentaseienne e con già due partecipazioni al Super Bowl.
Quel Super Bowl perso contro i New England Patriots ha tormentato le notti e i pensieri del capo allenatore Rams sin dal giorno stesso in cui il titolo gli era scivolato lentamente tra le mani, ma oggi McMay si è ripreso quanto gli spettava e lo ha fatto con gli interessi. Congratulazioni al coach e all’organizzazione che ha saputo credere in lui, per aver portato a Los Angeles una mentalità vincente e che rispecchia appieno quella della città; dopo i trionfi dei Lakers nel basket NBA e dei Dodgers nel baseball MLB, il ciclo californiano si chiude con il trionfo più importante nello sport americano.
Quel tanto agognato Vince Lombardi Trophy sfilerà per le strade della città degli angeli per la prima volta in assoluto!
Niente parata invece a Cincinnati, dove oggi le scuole rimarranno chiuse ma solo per rimuginare su quanto accaduto ieri notte. Dispiace, tanto, perchè la favola dei Bengals è stata fin qui straordinaria e un epilogo a lieto fine sarebbe stato da mille e una notte. Ma nello sport vince uno solo, mentre gli altri si fermano a riflettere talvolta soffrendo, come in questo caso perchè arrivare ad un solo passo dal miracolo fa ancora più male.
Cincinnati torna a casa sconfitta, ma fa rientro i Ohio con onore e con grandi meriti.
Una difesa che ha messo in campo il massimo delle energie andando ben oltre lo sforzo consentito deve arrendersi negli ultimi minuti solo dopo che la flag (dubbia) consuma il cronometro riazzerando i down dei Rams permettendogli di cercare ancora la marcatura da pochi passi. Un smacco bello e buono dopo gli sforzi difensivi che avevano visto le corse dei Rams limitate a 43 yard totali!
Stafford fallisce qualche tentativo, ma a furia di insistere trova il varco con il passaggio per Cooper Kupp. Cincinnati può recriminare sull’holding difensivo che di fatto costa il titolo ai Bengals (il terzo su tre perso), ma di contro sul touchdown pazzesco con cui Burrow aveva lanciato Higgins in end-zone da 75 yard dopo uno scrambling fenomenale sulla difesa dei Rams, lo stesso Higgins era stato graziato dagli arbitri che non hanno sanzionato il suo evidentissimo face mask su Ramsey. A nostro modo di vedere l’eventuale moviola, un torto per parte allinea il conto.
Joe Burrow ci aveva messo un pò prima di spaccare il campo in due con un passaggio profondo 46 yard per Ja’Marr Chase. Jalen Ramsey vede le streghe e va a vuoto mentre Chase lo fulmina; per Ramsey serata difficilissima in generale, ma alla fine arriva il sospiro di sollievo.
Dai Rams ci si attendeva una partenza con lo scatto, che di fatto è arrivata; ma i Bengals sono stati bravi nell’evitare la fuga degli avversari, risultando concentrati quanto basta per rimanere agganciati al punteggio. Un passo avanti rispetto al Championship contro i Kansas City Chiefs, ma sul proseguo di gara l’attacco di Cincinnati, a tratti, è apparso inchiodato nonostante la brillante creatività di Joe Mixon.
Dopo la dolorosa sconfitta, Burrow si è detto motivato in ottica futura. Questa sconfitta sarà in ogni caso l’inizio di qualcosa perchè i Bengals sono un gruppo giovane e tutto sommato ancora acerbo. Il loro tallone d’Achille è stato scoperto sull’ultimo disperato drive, con la linea offensiva che abbandona Burrow e Aaron Donald che banchetta in tutta gloria. Per Cincinnati bisogna ripartire da qui: la offensive line va rafforzata e caricata di talento, un paio di uomini in grado di fare la differenza sono la priorità!
Joe Burrow completa la sua prima stagione raggiungendo traguardi impensabili, talento e mestiere lo elevano a quarterback del futuro.
Bisogna solo sperare che i suoi trascorsi nella National Football League non ripercorrano, in quanto Super Bowl giocati/vinti, le orme di Dan Marino… o meglio, bisogna sperare che Burrow, dopo averlo raggiunto, non abbia giocato questo Super Bowl per poi dover guardare i prossimi in televisione perchè a volte (come nel caso di Marino) succede. Sappiamo tutti quanto sia complicato staccare il biglietto per la regina delle partite, anche una sola volta in carriera. Figurarsi due. Ma il buon Burrow ha la stoffa del fenomeno vero, quello generazionale, e quindi la sua stella continuerà a splendere dopo essersi spenta per una sola, triste, notte.
Finisce così la stagione NFL 2021. Termina tra la gioia dei Rams e la “tristezza” degli appassionati che, sebbene possano dirsi soddisfatti per aver preso parte ad un campionato spettacolare, avranno davanti a loro qualche mese di vuoto da dover colmare senza i magici kick-off del football americano.
Onore ai Vincitori e TUTTI IN PIEDI per i “miei” BENGALS. Bravi lo stesso ragazzi, mi avete reso ancora una volta orgoglioso vostro Tifoso.
Grazie Alex per averci accompagnato con competenza ed entusiasmo in queste splendide settimane.
Concordo sulla tua preziosa analisi tecnica permettendomi di aggiungere, magari sbagliando data la mia riconosciuta incompetenza tecnica, che se avessimo puntato di più sui lanci a Ja’Mar Chase, come Stafford ha tanto fatto con il suo punto forte Cooper Kup nel momento del bisogno, forse avrei avuto meno amaro in bocca.
Grazie ALEX, Grazie BENGALS, Grazie FOOTBALL che per la tua prossima lunga assenza ci farai stare un po’ più tristi come dice il buon Alex.
Grazie a te Marco,
scrivere di questi Bengals è stato un piacere immenso e aver condiviso un momento così importante con la vostra fanbase lo è stato ancor di più per me.
Una storia che ha fatto appassionare e che ha regalato emozioni vere. Credo che i Rams a livello di organico ed esperienza fossero due se non tre passi avanti rispetto a Cincinnati, voi però avete il futuro in mano e spero proprio riusciate a riconfermarvi nei prossimi anni perchè lo meritate.