[NFL] Super Bowl LIII: They are still here (New England Patriots vs Los Angeles Rams 13-3)
Nella splendida cornice del Mercedes-Benz Stadium di Atlanta vanno a sfidarsi campioni di AFC e NFC per il trofeo che ferma gli Stati Uniti, il Super Bowl.
I Rams, come franchigia, sono alla loro quarta apparizione, ed è la seconda volta che sulla strada per il Lombardi Trophey si trovano Brady e Belichick, l’altra volta fu nel 2001 (Super Bowl XXXVI) quando persero 17-20; il loro primo successo era arrivato solo 2 anni prima, nel Super Bowl XXXIV, giocato contro i Tennessee Titans in quello che era il precedente stadio di Atlanta, la Georgia Dome, che sorgeva di fianco all’attuale stadio, e demolita nel 2017.
I Patriots di apparizioni al Super Bowl, invece, ne hanno ben 11, di cui 9 con Belichick e Brady (che detiene il record assoluto per apparizioni nella finale), le vittorie, a differenza delle presenze, sono arrivate solo con il duo sopra citato, e con quella di ieri raggiungono gli storici Pittsburgh Steelers come franchigia con più trofei.
Altre curiosità: Belichick (66 anni) e McVay (33 anni) sono stati i coach con la maggiore differenza di età a sfidarsi nel Super Bowl.
Cronaca
Al momento del lancio della moneta vincono i Rams, che stranamente lasciano il primo possesso ai Patriots, scelta azzardata vedendo quello che avevano fatto nel Divisional Round e nella finale di Conference con il primo drive: TD e prosciugamento del tempo di gioco.
I Patriots partono con delle corse di Michel e un jet-sweep di Patterson (quando il ricevitore si mette in movimento dietro la linea, attraversa il campo e prende il pallone dal quarterback), che portano a buoni guadagni; sul primo tentativo di passaggio, però, la difesa dei Rams confonde Brady, gli dà l’idea che siano in copertura a uomo, mentre sono a zona, e quando l’ex Michigan lancia per Hogan, Nickell Robey-Coleman si trova sulla traiettoria, la palla viene toccata e si alza venendo presa prima che tocchi terra dal linebacker Littleton; è la prima volta nella carriera di Brady che in un match di postseason subisce un intercetto sul primo lancio.
L’attacco dei Rams e il loro giovane quarterback Jared Goff (tra i quarterback selezionati con il pick numero 1 al draft, il più veloce a raggiungere il Super Bowl) entra in campo, peccato che ci resti poco, una corsa di Gurley da 2 yard e 2 incompleti sotto la pressione della pass-rush avversaria, 3 & out e punt: uno schema che si ripeterà spesso nella fase offensiva dei Rams.
Brady & co riprendono il possesso e grazie alle ricezioni del sontuoso Edelman, di Gronk su play-action per 19 yds, bravissimo a tagliare le coperture a zona dei Rams, e anche a una penalità su Robey-Coleman per violenza non necessaria, giungono in field-goal range, Gostkowski calcia ma va largo a sinistra
Per chi è scaramantico avrà influito anche la chiamata del telecronista, il quale ha fatto notare come dei 31 field goal calciati in regular season nel Mercedes-Benz Stadium, 31 fossero andati a segno.
I successivi 3 possessi si concludono con altrettanti punt, cosa che succederà molte altre volte nel corso del match; resta l’impressione che New England, pur non essendo il consueto carrarmato, abbia maggiormente in mano la situazione e sia comunque in grado di mettere punti a referto.
Difatti sul drive seguente in 7 azioni giungono alle 24 di LA, grande contributore l’MVP di serata, Julian Edelman, che non sarà il ricevitore più veloce, ma di sicuro tra i più intelligenti nel correre le proprie tracce, anche in questo caso, infatti si distacca dall’uomo in copertura su di lui di circa 5 yds, Tom lo vede e trova per 25 iarde.
Questa volta il field goal è più corto di sole 4 yard ma Gostkowksi apporta gli aggiustamenti necessari e lo realizza portando i primi punti sul tabellone all’inizio del secondo quarto. 3-0
La melodia dell’attacco dei Rams pare possa cambiare sul drive seguente, quando dopo una corsa da 5 yds del massiccio CJ Anderson, Goff trova sulla linea laterale del campo Woods, che afferra il pallone trascinando incredibilmente le punte dei piedi, situazione non chiara neanche rivista al rallentatore, gli arbitri la dichiarano una catch e i Rams astutamente giocano velocemente l’azione successiva per evitare ripensamenti da parte degli arbitri o il lancio di una challenge flag da Belichick.
Quest’azione impressionante rimane però un fiore nel deserto, poiché i Rams non riescono a chiudere un altro down e vanno al punt.
Poco prima di metà tempo i Pats mettono insieme un buon drive, affidandosi quasi totalmente a schemi di lancio, avendo visto come la d-line dei Rams stia chiudendo ogni spazio ai loro tentativi di corsa. Su un 3rd & 10 Marcus Peters esegue un tackle cruciale su Cordarelle Patterson per impedirgli di chiudere il down costringendo Belichick a una scelta sul 4th & 1, Bill tiene l’attacco in campo, Brady cerca il suo target più grande e sicuro, Gronkowski, nel mezzo del campo, il quale però è coperto bene dall’onnipresente Corey Littleton che gli impedisce la presa: turnover on downs.
Ennesimo regalo della difesa non sfruttato dall’attacco di Los Angeles che ancora una volta va 3 & out, chiudendo la prima metà con soli 2 down chiusi e 6 punt, si capisce come questo sia il secondo Super Bowl con meno punti a metà tempo di sempre.
Al ritorno dagli spogliatoi, i Rams e Goff rischiano di commettere un errore che gli avrebbe tagliato definitivamente le gambe, il quarterback ex Cal lancia abbastanza superficialmente nel mezzo del campo per Reynolds, il pallone sembra destinata comodamente nelle mani di Hightower, che, tuttavia, essendo un linebacker più dedito a pressare il quarterback piuttosto che a eseguire intercetti, manca la presa. Il drive, al solito si conclude con un punt 4 snap dopo, ma sarebbe stato decisamente peggio se avessero dato a Brady la palla già nel proprio territorio.
La competizione di punt continua con i successivi 3 possessi che terminano in calcio dopo massimo 6 schemi. È impossibile però che un attacco come quello dei Rams non tiri mai su la testa, e di fatto ciò avviene a metà del terzo quarto, quando gli schemi su play action si aprono e Goff trova di nuovo la connessione con il proprio braccio, ma soprattutto, i suoi ricevitori, Cooks e Woods che combinati guadagnano 33 yds.
Su una situazione di primo down, i Rams addirittura vanno per il touchdown, Goff lancia a campanile per Cooks sul retro della end-zone, che è in campo e prende il pallone, Jason McCourty, tuttavia, fa una grande giocata e sopperisce all’assenza di una sicurezza dietro quale è Patrick Chung (uscito perché fattosi male al braccio destro) e vola dalla sua posizione per impedire il controllo della palla al ricevitore ex New England. La squadra di McVay dopo un passaggio da 3 yds e l’ennesimo sack che li fa arretrare di 9, deve così accontentarsi di un field-goal da 53 iarde di Zuerlein (dicono abbia giocato infortunato), che vista la serata non è poi così male. 3-3
Si arriva così al quarto finale senza touchdown da ambo le parti, mai successo nella storia del Super Bowl.
L’attacco dei Rams non è la solita macchina da fuochi d’artificio, ma per lo meno riesce a fare più di 3 azioni prima di eseguire un punt e Goff trova qualche completo che fa bene al morale. Morale che rischia di andare a terra quando CJ Anderson va sull’esterno ed esegue una stiff arm su Gilmore (usa il braccio per allontanare il difensore da sé), il quale corner al secondo anno a New England, però, mentre cade riesce a colpire la palla e toglierla dalle mani, per fortuna del running back ex Denver la palla esce dal campo e non è recuperabile dagli avversari.
Goff trova con una freccia Cooks che corre una curl route (scatta per poi fermarsi di colpo girandosi verso il proprio quarterback), a dichiarare morto il drive dei Rams ci pensano, tuttavia, una costosa penalità per holding da 10 yard, un sack, un incompleto e una corsa dal guadagno negativo.
I Patriots riprendono il possesso e aprono la difesa avversaria, probabilmente stanca per il molto tempo passato sul campo, considerato per quanto poco l’attacco tenga il pallone. 5 azioni per 69 yard: Brady trova Gronk per 18, poi Edelman per 13 e Rex Burkhead fuori dal backfield per 7, in quest’occasione i Patriots eseguono lo stesso schema 3 volte consecutive, i Rams non trovano soluzioni, e come dirà Gronk nel post-partita, sulle prime 2 esecuzioni Brady non l’aveva visto libero, alla terza, però, lo vede e il tight-end esegue una presa in tuffo spettacolare, delle sue, che li posiziona alle 2 dei Rams.
Da qui eseguono un copione già visto, Develin in campo come fullback e Michel come tailback che porta il prolato nella end-zone per il primo touchdown di serata a metà quarto quarto. 10-3
I montoni di LA capiscono che il tempo passa e devono cambiare marcia se non vogliono veder svanire il sogno di vincere il Lombardi Trophey, con 6 azioni giungono alle 27 di New England, in questa situazione, a 4 minuti e mezzo dalla fine, Goff va ancora verso Cooks nella end-zone, ha però troppa fretta nel liberarsi del pallone, vedendosi arrivare addosso 7 uomini, defensive back compresi, ne esce una traiettoria a campanile troppo lenta e corta, intercettata dal cornerback Gilmore. I Patriots non hanno che da correre, e lo fanno per la prima volta in serata, bene, la difesa dei Rams è sulle ginocchia non più solo fisicamente ma anche mentalmente; mettono insieme 67 iarde delle quali 52 sono guadagnate da Michel e Burkhead su 2 corse, arrivano alle 24 di LA da dove Gostkowksi non sbaglia. 13-3
I Rams non hanno timeout, devono segnare (touchdown o field goal) e andare all’onside kick sperando, cosa assai rara, di recuperare il pallone.
In 1:07 percorrono 55 yds, ma quando possono far tentare a Zuerlein il field goal manca troppo poco tempo, 8 secondi, è un calcio più di orgoglio piuttosto che per modificare l’esito del match, e forse proprio per questo è calciato largo a sinistra.
I Patriots sono ancora una volta campioni, due volte negli ultimi tre anni; in 19 anni di gestione Belichick con Brady come generale in campo hanno eguagliato i Pittsburgh Steelers, fino a ieri la franchigia più vincente nella storia della Lega con 6 titoli.
Considerazioni
Partiamo dagli sconfitti.
I Rams hanno fatto un eccezionale lavoro difensivo sotto il coordinamento di Wade Phillips, portando New England a non contare sulle corse e mettendo sotto pressione Brady per la prima volta in questa postseason, subendo il primo sack dei playoff ed essendo colpito 4 volte. Anche la secondaria si è comportata positivamente, facendo qualcosa che entrando nel match si sapeva che storicamente avrebbe messo in difficoltà quel cervello che è Brady: dare l’idea di uno schema difensivo e cambiarlo poco prima dello snap, così che il quarterback non possa apportare aggiustamenti e sia confuso nelle letture.
Ciò è stato fatto sull’intercetto ma anche sul tentativo di 4th & 1, quando Brady muove White verso di sé vedendo Barron che si sposta con lui facendo pensare a una copertura a uomo, lo stesso Barron avvicinatosi alla linea di scrimmage dà un tocco a Fowler posizionato come defensive-end dandogli il compito di seguire lui White, raddoppiato dal sopracitato Barron, togliendo a Brady l’opzione da lui preferita, White fuori dal backfield, probabilmente forzandolo ad andare nel mezzo del campo intasato da maglie giallo-blu, per Gronk.
L’attacco è stato semplicemente annullato dalla difesa di New England, tenere una squadra che di media faceva 32.9 punti in regular season e 28 in postseason, a soli 3, è un capolavoro tattico da parte di Belichick e Flores, prossimo Head Coach dei Dolphins. Linebacker e d-line dei Patriots hanno dominato come nelle precedenti gare di playoff: hanno annullato le corse avversarie (62 yds totali) e messo costantemente pressione a Goff (4 sack e 12 colpi al quarterback), spingendolo a liberarsi velocemente del pallone per evitare colpi, a volte, come nel caso dell’intercetto di Gilmore, troppo frettolosamente.
I Pats spesso si sono disposti in Cover 1, con una singola safety alta, Chung, finchè non è uscito per infortunio, vero leader e comandante della difesa, o cover 0, ovvero massiccio blitz sul quarterback con marcatura a uomo dei defensive back sui ricevitori.
L’attacco si è dimostrato flessibile, in grado di adattarsi rapidamente all’assenza di spazi per le corse, puntando sui lanci di Brady; e sebbene all’inizio l’offensive line abbia sofferto la pressione della pass-rush dei Rams, successivamente ha preso le misure, per esempio raddoppiando Donald, e anche se talvolta Brady si trovava sotto pressione ed era costretto a lanciare un incompleto, i ragazzoni lì davanti, soprattutto nella seconda metà, hanno dato tempo e spazio al proprio quarterback per scannerizzare il campo e trovare il proprio ricevitore.
Edelman MVP unanime, anche per il proprio amico Brady, dopo che per tutto il corso del match ha fatto girare la testa ai difensori con i suoi cambiamenti di direzione repentini e la sua intelligenza nel trovare zone dove farsi trovare libero.
I Patriots hanno ottenuto 147 yds e 8 first down in più degli avversari; fondamentale è stata anche la maggiore disciplina degli uomini di New England che hanno ricevuto solo 3 penalità per -20 yds contro le 9 per -65 yds dei Rams, che come ha detto lo stesso McVay nel post partita hanno tagliato le gambe ai suoi in momenti chiave dei drive offensivi.
In conclusione la situazione di Gurley, che dopo la corsa iniziale è stato tenuto a lungo sulla sideline, utilizzandolo a spizzichi durante il match: anche nella conferenza post match lui si è ostinato, come ha fatto nelle settimane scorse, a negare che la causa di quest’uso ridotto sia il ginocchio, sarà una questione da seguire in offseason.
Per i Patriots, invece, non c’è nulla da aggiungere, ci siamo sprecati in complimenti sia in questo che nei precedenti articoli, e la cosa bella (a seconda dei punti di vista) è che Brady e Belichick non programmano di andarsene ancora per minimo 3-4 anni, e se ciò avviene, non mi risulta difficile pensare che anche i prossimi Super Bowl saranno Patriots vs campione della NFC.
Onore al genio di B&B, l’arte e l’efficienza statistica di Brady, il carisma e il realismo spietato di Belichick. Bravi anche i Rams. Ma la loro secondaria non ha saputo contenere uno strepitoso Edelman e Goff non ha avuto adeguata protezione dalla linea offensiva. Sono contento per Boston che raggiunge Pittsburgh in testa all’Albo d’Oro.
Nonostante le difese abbiano fatto cose spettacolari da ambo le parti la partita nè stata davvero deludente…specialmente per noi oltreoceano che siamo stati svegli ad orari improbi, tanto che mi sono talvolta addormentato.
I Rams dopo un campionato strepitoso e suon di maree di punti segnati, avevano già cominciato a dare segni di cedimento nel finale di regular season…poteva esser un semplice tirare in fiato, ma anche i playoff han dimostrato che qualcosa non funzionava più come prima…Chissà cosa sarebbe stata un Patriots – Saints….
Comunque partita simbolo di quest’annata 2019 e forse vero superbowl la considero la spendida Rams-Chiefs 54-51 😀