[W05] Tampa Bay Buccaneers vs Philadelphia Eagles
Tampa Bay Buccaneers – Philadelphia Eagles 14-33
Deve essere un vero inferno giocare contro Philadelphia, se sei un giovane quarterback e sia la tua linea offensiva che i tuoi receiver non sono di livello. Quando Josh Johnson è sceso in campo al Lincoln Financial Field domenica lo sapeva bene, ed ha tentato, in un primo tempo di stare lontano il più possibile dai difensori avversari.
Ci è riuscito fino agli ultimi secondi del primo tempo, quando Asante Samuel l’ha intercettato per la prima di due volte giornaliere. I pick totali ai danni del 23enne dall’università di San Diego saranno tre alla fine, tutti figli della pressione incredibile degli Eagles, che offusca la vista al QB avversario e gli fanno commettere errori totalmente comprensibili. Quello che non è comprensibile è come a livello NFL possano esserci una decina di drop da parte di una receiving squad. Con la sola esclusione di Kellen Winslow, infatti, i WR di Tampa non tengono una palla, e questo penalizza oltremodo le statistiche di Johnson, giocatore che sta crescendo, che ha piedi veloci e lanci precisi nel suo repertorio.
Parlando di quarterback di valore, arriviamo al protagonista dell’incontro, Donovan McNabb. Al rientro dall’infortunio doloroso alle costole, ha guidato i suoi, sin da subito, col piglio del leader. Alla fine metterà insieme 3 TD e un 16 su 21 molto importante, visto che in alcune occasioni è sembrato che la sua meccanica di lancio risentisse dell’infortunio. Inizia subito alla grande, quando nel primo quarto corre per tredici yard senza timore, e poi imbecca Jeremy Maclin con un passaggio da 51 yard ed il primo TD dell’incontro. Successivamente, sarà sempre Maclin a ricevere in End Zone, concludendo così una prestazione monster con più di 100 yard e due segnature. Le nuove leve di Philadelphia fanno paura. Maclin, Jackson, Celek, tutti giocatori giovanissimi che fanno sperare i tifosi.
La wildcat funziona ancora a singhiozzo, Michael Vick viene impiegato poco ed anche in tale situazione i go-to-guy sono altri, ma si può decisamente esprimere un parere positivo sull’attacco in nero e verde.
Il parere sulla difesa è invece, come detto, entusiasta. A livello tattico ancora prima che a livello tenico e atletico, Philadelphia ha un tale dominio da rendere intricato il compito a qualunque abitante del backfield avversario. Lo sa Johnson ma lo sa anche, ad esempio, Derrick Ward, battutto dal suo QB sulla yard corse in partita. Specialmente i DE di Philly sono in uno stato di forma ideale, e quando la linea difensiva si schiera in modo asimmetrico si sa bene che Tampa avrà circa 5 secondi per lanciare o provare una corsa, e non ha il talento adatto a sovvertire questa situazione. Cionostante, la partita della squadra della Florida sudoccidentale è apprezzabile, e fino al terzo quarto ha potuto pensare di stare nel match.
Quando invece la pressione di Trent Cole, Victor Abiamiri e compagnia si è fatta insopportabile, non è rimasto nulla da fare ai Bucs, se non soccombere. Senza vittorie, la loro stagione si fa molto simile a quella che ci aspettavamo. Raheem Morris può crescere come coach, e far crescere alcuni suoi giocatori, oltre a spingere la dirigenza a firmare o scegliere wide receiver migliori per il futuro.
Andy Reid farebbe bene a crederci, perchè gli Eagles visti domenica possono aspirare ad un recordo sufficiente ad arrivare a ridosso ai Giants ed approdare alla post season senza problemi. Quello che accade dopo è sempre difficile da pronosticare, noi diciamo solamente che, rispetto agli altri anni, la squadra sembra più solida.
Ci è riuscito fino agli ultimi secondi del primo tempo, quando Asante Samuel l’ha intercettato per la prima di due volte giornaliere. I pick totali ai danni del 23enne dall’università di San Diego saranno tre alla fine, tutti figli della pressione incredibile degli Eagles, che offusca la vista al QB avversario e gli fanno commettere errori totalmente comprensibili. Quello che non è comprensibile è come a livello NFL possano esserci una decina di drop da parte di una receiving squad. Con la sola esclusione di Kellen Winslow, infatti, i WR di Tampa non tengono una palla, e questo penalizza oltremodo le statistiche di Johnson, giocatore che sta crescendo, che ha piedi veloci e lanci precisi nel suo repertorio.
Parlando di quarterback di valore, arriviamo al protagonista dell’incontro, Donovan McNabb. Al rientro dall’infortunio doloroso alle costole, ha guidato i suoi, sin da subito, col piglio del leader. Alla fine metterà insieme 3 TD e un 16 su 21 molto importante, visto che in alcune occasioni è sembrato che la sua meccanica di lancio risentisse dell’infortunio. Inizia subito alla grande, quando nel primo quarto corre per tredici yard senza timore, e poi imbecca Jeremy Maclin con un passaggio da 51 yard ed il primo TD dell’incontro. Successivamente, sarà sempre Maclin a ricevere in End Zone, concludendo così una prestazione monster con più di 100 yard e due segnature. Le nuove leve di Philadelphia fanno paura. Maclin, Jackson, Celek, tutti giocatori giovanissimi che fanno sperare i tifosi.
La wildcat funziona ancora a singhiozzo, Michael Vick viene impiegato poco ed anche in tale situazione i go-to-guy sono altri, ma si può decisamente esprimere un parere positivo sull’attacco in nero e verde.
Il parere sulla difesa è invece, come detto, entusiasta. A livello tattico ancora prima che a livello tenico e atletico, Philadelphia ha un tale dominio da rendere intricato il compito a qualunque abitante del backfield avversario. Lo sa Johnson ma lo sa anche, ad esempio, Derrick Ward, battutto dal suo QB sulla yard corse in partita. Specialmente i DE di Philly sono in uno stato di forma ideale, e quando la linea difensiva si schiera in modo asimmetrico si sa bene che Tampa avrà circa 5 secondi per lanciare o provare una corsa, e non ha il talento adatto a sovvertire questa situazione. Cionostante, la partita della squadra della Florida sudoccidentale è apprezzabile, e fino al terzo quarto ha potuto pensare di stare nel match.
Quando invece la pressione di Trent Cole, Victor Abiamiri e compagnia si è fatta insopportabile, non è rimasto nulla da fare ai Bucs, se non soccombere. Senza vittorie, la loro stagione si fa molto simile a quella che ci aspettavamo. Raheem Morris può crescere come coach, e far crescere alcuni suoi giocatori, oltre a spingere la dirigenza a firmare o scegliere wide receiver migliori per il futuro.
Andy Reid farebbe bene a crederci, perchè gli Eagles visti domenica possono aspirare ad un recordo sufficiente ad arrivare a ridosso ai Giants ed approdare alla post season senza problemi. Quello che accade dopo è sempre difficile da pronosticare, noi diciamo solamente che, rispetto agli altri anni, la squadra sembra più solida.