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Da settembre dell’anno scorso, ogni 15 giorni, esce il nuovo numero della Newsletter di Huddle Magazine. Per ogni uscita potete leggere e ascoltare dei contributi inediti, che non sono e non verranno mai pubblicati sul sito. 

Per chi non fosse iscritto e magari non conoscesse l’esistenza della newsletter facciamo uno strappo alla regola e vi proponiamo l’ultimo numero uscito, leggetelo e poi se volete potete iscrivervi nel box qui sotto.

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Approfittiamo per ringraziare tutti gli iscritti che ci leggono ogni quindici giorni 🙂


Benvenuto ad una nuova uscita (19/2023) della newsletter di Huddle Magazine.

Si è conclusa la tre giorni del Draft di Kansas City, le scelte sono state fatte e il rimpianto di non aver letto il nome di Haba Baldonado è stato un po’ mitigato dal contratto che gli hanno offerto i New York Giants. Con quali prospettive? Ve le presentiamo sul sito. Il giorno dopo Baldonado è stato scelto anche dai Saskatchewan Roughriders della CFL!


Il ruggito della tigre

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Best Player Available o Need? Questo è il dilemma che attanaglia tutti i General Manager, e i relativi tifosi, della NFL.

A Cincinnati si sta adottando un nuovo approccio al draft che è un ibrido tra i due: le future need (FN®: marchio registrato dalla Prun8’s Analytics).

Anziché puntare al draft sul miglior giocatore disponibile o sul reparto più sguarnito, la dirigenza, avendo a disposizione un buon roster di partenza e avendo iniziato da qualche anno ad essere più attiva nel colmare le need in free agency, sta cercando di essere più lungimirante, andando a individuare al draft i prospetti più interessanti nei ruoli dei giocatori in scadenza la stagione successiva o titolari di contratti particolarmente onerosi.

Già un anno fa molti tifosi e analisti si erano stupiti della scelta al primo giro di una safety, Daxton Hill, quando a roster c’erano già Jessie Bates III e Vonn Bell, e soprattutto quando la linea offensiva non garantiva né certezze né profondità, ma ad un anno di distanza, con la partenza verso altri lidi di ambo le safety titolari, la scelta si è rivelata quanto mai opportuna, nonostante Hill abbia trascorso quasi tutto l’anno in panchina ad imparare il ruolo dietro i due veterani.

Quest’anno la situazione si è ripetuta in maniera ancora più evidente: al primo giro è stato scelto il defensive end Myles Murphy che verosimilmente tra un anno potrebbe andare a rimpiazzare Trey Hendrickson e il suo contratto di 15,5milioni di dollari a stagione; al secondo giro il cornerback DJ Turner in potenziale sostituzione di Chidobe Awuzie il cui contratto da 8 milioni scadrà a fine 2023; al quarto giro il wide receiver Charlie Jones che potrebbe tra un anno prendere il posto del potenziale partente Tyler Boyd, titolare di un contratto da 10,3 milioni; al quinto giro il running back  Chase Brown che potrebbe scalzare il titolare Joe Mixon facendo risparmiare la maggior parte dei 13 milioni di dollari del suo contratto.

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Se tutte queste sostituzioni andassero in porto, il monte ingaggi di questi rookie, pari a 5,1 milioni di dollari circa, contro gli stimabili (a causa del dead cap) 44,3 milioni degli attuali starter, andrebbe a far diminuire sensibilmente il salary cap della squadra, per cui si può ben capire da dove i Bengals abbiano intenzione di recuperare i soldi per i rinnovi contrattuali di Burrow, Higgins e Chase.

(Giorgio Prunotto in esclusiva per la newsletter)


Dal sito

Giorno per giorno abbiamo pubblicato un articolo dedicato al Draft che riassumeva scelte, con curiosità e qualche foto (giorno unodue e tre e i voti del primo giro). Per farvi una risata QUI potete guardare le caricature delle scelte del primo giro. Lamar Jackson è diventato il giocatore più pagato nella NFL, QUI tutte le informazioni sul contratto. Continuano i campionati italiani di football, QUI i riassunti settimanali. La XFL è quasi al termine del suo torneo, si sono disputate le semifinali, QUI il resoconto, mentre la USFL è a week 3 della regula season e QUI potete leggere come sta andando.


Comment-Ale

Taraschi newsletter

Alessandro Taraschi ci dice la sua su un argomento prolato senza aver paura di inimicarsi i poteri forti 🙂 In questo numero qualche riflessione sul Draft e gli annessi e connessi.


L’angolo del Salerio

salerio2 newsletter

Uno tra i più grandi dilemmi del passato recente, in tema di Draft NFL, riguarda i runningback: ha senso sceglierne uno al primo giro? Avendo a disposizione una tra le prime pick, è saggio optare per un talento generazionale nel ruolo oppure è suggeribile passare oltre? Per la risposta corretta servirebbe la bacchetta magica, ma è indubbio che i detrattori dei runningback abbiano almeno un paio di punti fermi: si tratta di un ruolo in media sempre meno coinvolto nelle dinamiche del gioco offensivo e che può garantire una carriera tendenzialmente molto breve. E dire che c’è stato un tempo in cui erano di gran moda, se si pensa che nei Draft tra il 1977 e il 1981 sono stati la prima scelta in quattro delle cinque occasioni.

L’ultima volta in cui è successo, nel 1995 con Ki-Jana Carter ai Bengals, le cose non hanno funzionato a dovere e probabilmente hanno scoraggiato i successori. Nel frattempo, però, qualcuno ha fatto le fortune della propria franchigia, da LaDanian Tomlinson ai Chargers a Adrian Peterson ai Vikings, mentre alcune altre hanno mantenuto fede all’apatia da runningback: a Philadelphia non ne arriva uno al primo giro da Keith Byars nel 1986, mentre a Washington addirittura da Ray McDonald nel 1967. È pur vero, comunque, che tra il 2016 e il 2018 il ruolo è tornato a occupare stabilmente le prime posizioni al Draft: Ezekiel Elliott ai Cowboys (n. 4 nel 2016), Leonard Fournette ai Jaguars (4-2017) e Saquon Barkley ai Giants (2-2018).

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Nessuno tra loro ha mantenuto aspettative così alte e addirittura Elliott e Fournette sono oggi free agent. Meglio stanno facendo, al momento, Josh Jacobs ai Raiders (2019) e Najee Harris agli Steelers (2021), arrivati però nelle rispettive franchigie con una ben più comoda numero 24. A cavallo tra primo e secondo giro sono state anche le recenti chiamate di Clyde Edwards-Helaire ai Chiefs (32-2020) e di Breece Hall ai Jets (36-2022). Una nuova inversione di tendenza, solo in parte attesa, si è consumata lo scorso giovedì al Draft di Kansas City: i Falcons hanno riportato un runningback nelle prime dieci scelte, Bijan Robinson da Texas alla 8, e ancor più sorprendente è stata la decisione dei Lions, alla 12 con Jahmyr Gibbs da Alabama. Avranno avuto ragione?

(Alessio Salerio in esclusiva per la newsletter)


Analitichiamo

analytics newsletter

Ed anche quest’anno si sono spente le luci su questa tre giorni del draft NFL. Dopo aver passato un paio di mesi a fare i mock, adesso tutti i vari analisti rilasciano i grades in cui si giudica l’operato di ogni franchigia. Visto che è provata l’assoluta inaffidabilità di questi grades, oggi andremo a vedere qualche altra curiosità.

Riprendendo il concetto di draft capital introdotto nella scorsa newsletter e recuperando la serie di draft dal 2006 ad oggi, possiamo analizzare su quale ruolo i general manager hanno maggiormente investito. Purtroppo questa volta dobbiamo utilizzare un grafico postato su Twitter da uno dei tanti ragazzi di PFF, senza poter utilizzare quelli “home made”. Ogni box corrisponde ad un ruolo, con le stagioni rappresentate sull’asse delle X e la percentuale di draft capital speso su quello delle Y.

analitichiamo ruolo

Partiamo dal ruolo principale quello del quarterback. Notiamo come la tendenza rimane abbastanza stabile, influenzata sicuramente dalla numerosità limitata e della qualità di ogni singola classe. Quest’anno le scelte di Bryce Young (1), C.J. Stroud (2), ed Anthony Richardson (4) hanno riportato il valore vicino ai massimi, avvicinandosi a quel 2021 che ha visto le prime tre scelte tutte in quarterback (Lawrence, Wilson, Lance).

Se restiamo in attacco possiamo verificare come la “pass-heavy league” influenzi le scelte dei front-office in sede di draft. Le tendenze dei wide receiver e dei running back sono diametralmente opposte. I primi mostrano un’ascesa grazie anche ad un trienno 20-21-22 di pesanti investimenti nel ruolo, mentre i secondi un lento declino.

Il draft di quest’anno però ha visto ben due running back scelti nelle prime 12 posizioni, mentre i ricevitori non sono stati chiamati fino alla pick 20. Ancora presto per parlare di un cambiamento e non di una situazione imputabile al talento dei giocatori.

Sul lato difensivo sono cornerback ed edge che hanno visto aumentare il loro interesse negli anni. Un incremento lento e costante che ha visto anche quest’anno la chiamata degli edge Will Anderson J.R. (3), Tyree Wilson (7) e del corner back Devin Witherspoon (5) nelle primissime posizioni.

(Andrea Casiraghi in esclusiva per le newsletter)


Chiedilo al Direttore

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Questa settimana il nostro Direttore Giovanni Ganci ci parla di Habakkuk Baldonado.

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Il gioco

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Un piccolo gioco per passare il tempo: dovete indovinare di quale giocatore, entrato nella Hall of Fame, si tratta 🙂

Postate le vostre risposte sulla nostra chat Telegram o sui social usando l’hashtag #huddlegame 😉


In chiusura

Avete amici che si stanno avvicinando al nostro fantastico sport? Bene, sul nostro canale YouTube, tra le tante cose, abbiamo un video sui ruoli in attacco e in difesa.

Dove siamo? Dappertutto o quasi 🙂 Oltre al sito web ci trovate su Twitter, YouTube, Facebook, Instagram e Twitch. Abbiamo una chat su Telegram con oltre 1200 iscritti nella quale discutere di football. QUI trovate i nostri podcast e QUI i nostri libri.

Alla prossima uscita!

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Redazione

Abbiamo iniziato nel 1999 a scrivere di football americano: NFL, NCAA, campionati italiani, coppe europee, tornei continentali, interviste, foto, disegni e chi più ne ha più ne metta.

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