Mile High Collection – Le nuove divise dei Denver Broncos

Il 22 aprile i Denver Broncos hanno mostrato al pubblico le nuove divise, un cambiamento epocale dopo ventisette stagioni e tre Super Bowl vinti con il precedente set. Il gruppo Walton-Penner, che ha rilevato la squadra nel 2022, ha iniziato subito le pratiche per il redesign in modo da poter quanto prima creare un nuovo look che rappresentasse la nuova proprietà. Il logo principale resta invariato, un requisito non negoziabile già dalle prime fasi del progetto.

La squadra avrà a disposizione tre maglie e tre paia di pantaloni diversi, per una serie di combinazioni in arancione, bianco e navy. Il nuovo set è completato dall’introduzione di una divisa throwback arancione e royal blue che rende omaggio al 1977 e al periodo Orange Crush.

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LE DIVISE PRINCIPALI

I Broncos avevano anticipato che le nuove divise avrebbero reso omaggio al Colorado e alle Rocky Mountain, e in effetti il lancio è stato accompagnato da una buona dose di fuffa ideata da Nike per spiegare i vari dettagli sparsi per la divisa. Ovviamente i colori non possono essere solo colori, quindi l’arancione è stato battezzato Sunset Orange, il bianco Summit White e il navy blue Midnight Navy.

I caschi

Il set di divise principali avrà due caschi, quello primario è navy con finitura opaca e quello alternativo è bianco. I caschi non hanno una banda centrale, ma sul retro hanno un disegno composto da tanti triangoli, che va a formare una freccia. Questo adesivo arriva solo fino alla sommità del casco. Sul “front bumper” campeggia in rilievo il numero 5280 (il numero di piedi che servono a formare un miglio – Denver è nota come Mile High City).

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La maglia casalinga

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I Broncos tengono l’arancione come colore della maglia principale e abbandonano finalmente i pannelli di colore contrastante sul fianco che caratterizzavano le precedenti maglie. Le maniche sono arancioni alla base, blu in mezzo e bianche all’attaccatura della spalla, con un disegno a zig zag che richiama le montagne e riprende un dettaglio del logo principale. Sotto le ascelle sono stati inseriti tre piccoli triangoli blu, che nel racconto della squadra e della Nike rappresentano i picchi delle montagne del Colorado ma anche i tre Super Bowl vinti dalla squadra.

La maglia non ha i numeri sulle spalle, come sempre più spesso accade con le nuove divise. I numeri bianchi bordati di blu sul fronte e sulla schiena hanno perforazioni a forma di triangolo che vanno a diradarsi nella parte alta a rappresentare l’aria rarefatta ad alta quota che costituisce un vantaggio per i Broncos sugli avversari. Sopra ai numeri, sul petto, è presente la scritta Broncos. Il colletto è blu e arancione e sul retro c’è una piccola etichetta con un triangolo con un +. All’interno del colletto è presente la scritta Broncos Country e una etichetta con il numero 5280.

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La maglia da trasferta

La maglia da trasferta è bianca e presenta gli stessi dettagli di quella arancione. Le maniche sono bianche alla base, navy in mezzo e arancione all’attaccatura della spalla, i triangoli sotto le ascelle sono arancioni e i numeri sono navy bordati di arancione.

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La maglia alternativa

Anche in questo caso il disegno è lo stesso delle due divise principali, con base navy blue e maniche navy, bianco e arancione. I triangoli sotto le ascelle sono arancioni e i numeri sono bianchi bordati d’arancione.

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I pantaloni

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La squadra avrà a disposizione tre paia di pantaloni: arancioni, bianchi e navy blue e li potrà utilizzare indifferentemente con le tre maglie per un totale di nove differenti combinazioni. I pantaloni hanno una banda laterale particolare, con una striscia monocolore e l’altra che presenta gli altri due colori, che si danno il cambio a metà gamba con un taglio netto. Tono su tono, la Nike ha inserito la scritta 5280 anche nella banda dei pantaloni.

I pantaloni arancioni hanno la banda frontale monocolore blu e l’altra che parte alla cintola in bianco e poi passa all’arancione, quelli bianchi hanno la banda frontale blu e l’altra che parte arancione e diventa bianca, quelli navy hanno la banda frontale bianca e l’altra che da arancione diventa navy.

Calze

Sfortunatamente i Broncos sembrano intenzionati ad abbinare molto spesso a ciascun set di pantaloni le calze dello stesso colore (o al massimo quelle totalmente bianche).

LA DIVISA THROWBACK

Finalmente torna la divisa che più è entrata nel cuore dei tifosi. I Broncos hanno avuto dal 1968 al 1996 una divisa composta da maglia arancione, pantaloni bianchi e casco royal blue con la D e il cavallo rampante dalle cui narici esce uno sbuffo.

I Denver Broncos hanno commesso un errore nel logo utilizzato nel casco throwback. La squadra infatti ha avuto due variazioni del logo, e nel casco presentato hanno usato la versione utilizzata dal 1992 al 1996 anziché quella utilizzata dal 1968 al 1991.

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La versione riproposta con la throwback è quella del 1977, il periodo Orange Crush. Nel 1977 i Broncos vinsero il loro primo AFC Championship, perdendo poi il Super Bowl XII contro i Cowboys. Le calze blu con tre bande orizzontali arancioni, ciascuna tra due bande bianche, completano un look praticamente perfetto se non fosse per il piccolo ma importantissimo dettaglio del logo.

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I Broncos hanno accompagnato l’ufficializzazione della throwback con un video girato all’interno di un negozio di abiti usati che vede protagonisti l’All-Pro cornerback Pat Surtain II e l’Hall of Famer Randy Gradishar.

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LINK UTILI

I Broncos hanno creato un sito dedicato alle nuove divise principali e alla throwback Orange Crush. Sono inoltre disponibili tante foto della divisa casalinga, da trasferta, alternativa e throwback e foto del servizio fotografico sia per il set principale che per la throwback con protagonisti il LB Jonathon Cooper (0), il CB Pat Surtain II (2), i WR Tim Patrick (12) e Marvin Mims Jr. (19), i RB Javonte Williams (33) e Jaleel McLaughlin (38) i LB Alex Singleton (49) e Baron Browning (56), gli OL Garett Bolles (72) e Quinn Meinerz (77) e il DE Zach Allen (99).

GIUDIZIO PERSONALE

Chi legge i miei pezzi sulle divise sa che odio le calze completamente bianche e che considero l’abbinare pantaloni e calze dello stesso colore un peccato mortale che non può essere perdonato dagli dei del football., per cui non si stupirà del mio giudizio severo.

La throwback è un gioiello, e salva un set fatto di piatta banalità condita da stucchevoli dettagli mascherati da tributo all’area geografica che ospita la squadra. Il processo di redesign è durato due anni e ha visto al lavoro squadre di “esperti”, ma decine e decine di amatori sui social hanno pubblicato in questi mesi proposte molto più interessanti e ragionate. L’impressione è che il team si sia impegnato più a inventarsi una storia dietro ai banali elementi grafici introdotti che a creare una divisa che possa reggere la prova del tempo.

Fa certamente riflettere il fatto che, nonostante il pessimo lavoro fatto, le nuove divise siano comunque un passo avanti rispetto al set precedente, che aveva fatto il suo corso da decenni ma che era rimasto in voga grazie al successo ottenuto da John Elway e compagni con i due Super Bowl consecutivi vinti subito dopo la sua introduzione.

Per tenervi aggiornati su tutte le modifiche estetiche della NFL e per non perdervi pillole di storia delle divise vi invitiamo a seguire l’account UniformiNFL su X (ex Twitter) e su Instagram.

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Mako Mameli

Appassionato di football americano fin dall'infanzia, gioisce e soprattutto soffre con i suoi Raiders e aspetta pazientemente che la squadra torni a regalargli qualche soddisfazione, convinto che sarà ancora in vita quando Mark Davis solleverà il quarto Lombardi Trophy. Nel tempo libero gioca a flag football e mette in pratica gli insegnamenti di Al Davis lanciando lungo ad ogni down... peccato che abbia una percentuale di completi peggiore di quella di JaMarcus Russell.

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