Uno sguardo al 2022: Seattle Seahawks

I Seattle Seahawks si presentavano ad inizio stagione come una delle squadre con meno hype in tutta la NFL. Ma è il campo, come sempre, a dare i verdetti definitivi.

COME DOVEVA ANDARE…

Come detto, le aspettative erano basse, si preannunciava un “anno zero” iniziato con la trade di Russell Wilson. I Seattle Seahawks si sono presentati ai nastri di partenza con una squadra formata da rookies e, al comando, un Backup qb considerato bollito ed un Hc pronto al suo triste canto del cigno.

Anche la Nfc west era pronosticata come una delle division più dure di tutta la lega, con i campioni in carica dei Rams, Cardinals e San Francisco che ambivano ad alti traguardi ed i Seahawks che erano unanimemente considerati il fanalino di coda.

Pubblicità

Riassumendo, c’erano tutte le carte in regola per una stagione relegata ai bassi fondi, condita di tante sconfitte, con la speranza per gli anni a venire di avviare una ricostruzione grazie alle tante scelte a disposizione al Draft.
Tuttavia, la musica è stata totalmente diversa: se la stagione doveva essere un requiem, si è trasformata in un bel pezzo rock.

…E COME E’ ANDATA

L’inaspettata vittoria contro i Broncos in week 1, nel più classico dei revenge game, ha acceso un dubbio su quale fosse la strada che Seattle voleva intraprendere nella stagione.
Le due sconfitte consecutive hanno rimesso la squadra con i piedi a terra, per poi ingranare il filotto di quattro vittorie che hanno permesso di sognare in grande.

Dalla trasferta in terra tedesca contro Tampa Bay in poi (NfC South bestia nera per la squadra della baia nella stagione con 4 sconfitte in altrettante partite n.d.r), il percorso è stato altalenante, condito da buone prestazione ma anche da altrettante delusioni.

Il biglietto strappato al fotofinish per il Wild Card Weekend, con il record di 9-8, è un ottimo segnale per il futuro, garantito dall’immediato contributo dei Rookie ( Tariq Woolen e Kenneth Walker III su tutti) oltre che, ovviamente, dalla stagione eccellente di Geno Smith, che per la prima volta in carriera è stato anche convocato per il Pro Bowl.

COSA HA FUNZIONATO…

Sorprendentemente l’attacco è stato il reparto che ha garantito la maggiore continuità lungo tutto l’arco della stagione; la decisione da parte di Pete Carroll di scegliere Geno Smith come Quarterback partente ha ripagato oltre ogni immaginazione.
Smith ha giocato come mai aveva fatto prima tra i professionisti, l’intesa con Shane Waldron (Offensive Coordinator) è risultata vincente, il tutto condito da un classe rookie come non se ne vedevano da un po’ in città.

Il Draft 2022 è stato infatti uno dei migliori in tutta la NFL: innanzitutto i due offensive tackle, Charles Cross e Abe Lucas, che si sono rivelati già pronti per giocare fin dal primo giorno, anche se con ampi margini di miglioramento sul piano del run blocking; ottimo anche l’impatto del running back rookie Kenneth Walker III che, complice l’infortunio di Penny (comunque ottimo anche lui fino a quel momento), ha preso in mano il backfield dimostrando tutto il suo talento, arrivando vicinissimo al premio di Offensive Rookie of The Year.

Pubblicità

Oltre ai rookie offensivi è doveroso citare anche quelli difensivi, in modo particolare due: Coby Bryant, scelto al quarto giro da Cincinnati, ha avuto un ottimo inizio di stagione dimostrando grande istinto, seppur senza mezzi atletici eccellenti; ma soprattutto, la vera “steal” del Draft 2022 è stata ovviamente Tariq Woolen, cornerback scelto al quinto giro, vero e proprio freak atletico, che partiva con delle incognite soprattutto in merito alle capacità di interpretare il ruolo, considerato che la sua carriera collegiale è iniziata da wide receiver a San Antonio.

Al contrario, Woolen si è dimostrato tra i migliori CB dell’intera NFL ed ha conteso fino all’ultimo momento il premio come Defensive Rookie of the Year a “Sauce” Gardner.

… E COSA NON HA FUNZIONATO

Se l’attacco ha sorpreso in maniera positiva, la difesa al contrario è stata la delusione cocente della stagione per i Seattle Seahawks.

Evidentemente, l’addio a Bobby Wagner è stato più doloroso del previsto e di certo perdere Jamal Adams in week 1 non ha aiutato il processo di transizione. Jordyn Brooks, al suo terzo anno da professionista, era il prescelto per l’arduo compito di sostituire un Hall of Famer, ma ha dimostrato di non essere quel tipo di Linebacker.

Il front seven è stato in difficoltà per tutta la stagione nel difendere le corse e, se a questo aggiungiamo una pass rush non all’altezza, non tanto nei singoli (per esempio ottima stagione di Uchenna Nwosu) ma nella sua interezza, ed una secondaria che non ha reso, Woolen a parte, secondo gli standard abituali delle difese di Pete Carroll, ci sono tutti i fattori per poter dire che quella di Seattle è stata una delle peggiori difese della lega.

Pubblicità

E ADESSO?

Il futuro per i Seattle Seahawks è già iniziato lo scorso anno, quando la squadra ha dimostrato che non era una presenza fissa ai Playoff solo grazie a Russell Wilson. L’intera NFL ha capito che a Seattle c’è una cultura ben precisa, che prescinde dai singoli giocatori e che porta la franchigia ad essere sempre pronta per lottare per traguardi ambiziosi.

La firma di Geno Smith con un contratto di tre anni, arrivata proprio poche ore prima dell’inizio della Free Agency, dimostra che la decisione di voltare pagina ha funzionato e permette di guardare con enorme fiducia al futuro.

Certamente, i prossimi mesi saranno fondamentali per il prosieguo del processo di crescita: la Free Agency dovrà servire per rinforzare quelle posizioni in cui la squadra è decisamente deficitaria, Linebackers e Defensive Line su tutte, ma la vera sfida per il front office dei Seattle Seahawks sarà ripetere l’eccezionale Draft 2022 con altrettante scelte oculate al prossimo Draft di Kansas City.

Seattle avrà a disposizione un totale di ben 10 pick, quattro delle quali nelle prime 52 posizioni: partiremo dalla pick n. 5 assoluta (gentile concessione dei Denver Broncos), per passare alla n. 20 sempre al primo giro ed arrivare alla 37 e 52 al secondo giro.

Difficile ipotizzare la strategia di John Schneider, in quanto lui stesso ha affermato recentemente che “i Quarterback generazionali non crescono sugli alberi” e, in più, non ha mai avuto la possibilità di scegliere così in alto da quando è alla guida della franchigia.
Ovviamente il QB non sarebbe la need più importante, ma non ci sorprenderemmo se Schneider dovesse decidere di prendere uno dei più forti talenti a disposizione per poi farlo crescere alle spalle del veterano Geno Smith, senza la pressione di dover debuttare da rookie con il rischio di diventare un “Bust”.

Seattle comunque parte da un’ottima base, con dei giovani pronti per prendere le redini della squadra e una guida esperta che ha dimostrato di avere le idee molto chiare. Come detto sopra, questa off-season sarà decisiva. Se le scelte che verranno fatte dovessero rivelarsi altrettanto azzeccate rispetto a quelle della scorsa estate, sulla solitamente piovosa Emerald City splenderà un sole luminoso come non mai.

Merchandising Merchandising

Seahawks Nest Italia

Tre amici e una grande passione per i Seattle Seahawks. Simone Faccini, Marco Bernardi e Marco Cherubini sono gli autori di Seahawks Nest Italia, il primo podcast in italiano sui Seahawks ma anche una comunità e un punto di ritrovo per tutti i 12s in Italia.

Articoli collegati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Pulsante per tornare all'inizio
Chiudi

Adblock rilevato

Huddle Magazine si sostiene con gli annunci pubblicitari visualizzati sul sito. Disabilita Ad Block (o suo equivalente) per aiutarci :-)

Ovviamente non sei obbligato a farlo, chiudi pure questo messaggio e continua la lettura.