I Bears scambiano la prima scelta con i Panthers

Poco dopo la mezzanotte italiana, dagli Stati Uniti rimbalzano notizie bollenti. Questione di minuti e arriva l’ufficialità: i Chicago Bears hanno ceduto la 1a scelta assoluta del prossimo draft NFL ai Carolina Panthers!

Non era un segreto che le alte cariche del football targato Chicago volessero scambiare la selezione più preziosa in questa sessione di mercato, nemmeno così frizzante, al più presto. I telefoni negli uffici della Halas Hall erano caldi da tempo e Ryan Poles sembrava alla ricerca di questo affare in maniera ossessivo compulsiva; come se quella prima scelta pesasse troppo da tenere in mano, e come se la sola ragione di vita fosse vincolata al fatto di doverla scaricare ad altri. Sai com’è, se sbagli la prima scelta poi la gente ti ricorda per quello…

Una scelta regalata ai Bears. Non da Houston ma da Lovie Smith, vecchio cuore di Chicago. Un dono del tutto inaspettato, giunto con leggerezza e con un filo di fortuna (probabilmente la sola fortuna che i Bears hanno conosciuto negli ultimi anni), ma apparentemente non del tutto necessario perchè i Bears di questa prima scelta è come se non sapessero cosa farne.

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Ormai la moda vuole che le prime scelte assolute vengano utilizzare per le selezioni dei quarterback, ma i Bears hanno già fatto la loro scelta con Fields e dunque perchè garantirsi un game changer del livello di Will Anderson quando puoi ammassare altre selezioni più avanti?

E ancora perchè privarsi di un bene sicuro decidendo di optare per la soluzione conservativa? Perchè i Chicago Bears sono diventati un’organizzazione conservativa. Una società che non ha interesse prioritario nel vincere (e anche questo lo si sapeva da tempo), ma che ha tutto l’interesse del mondo nel capitalizzare, nel costruire il nuovo stadio del futuro, nel far proiezioni e ancora piani di crescita. Che poi riflettendo, forse è meglio così. Perchè ripensando alla maniera un pò avventata (per non dire scellerata) di far mercato in passato e, visti i risultati ottenuti, forse valeva la pena di tentare questo cambio di mentalità e passare da 100 a 0 in un processo contrario spesso difficile da intendere.

Rimaniamo sbalorditi, ma per il semplice fatto che Chicago non ci ha mai abituati a questo tipo di persorsi. Da queste parti a livello manageriale si è sempre più ragionato con la pancia e con l’istinto, che non con il cervello. Quindi avere in mano la parvenza di un progetto credibile ci spaventa anzichè eccitarci.

Il pacchetto che torna indietro sull’affare della prima scelta non è così male, i Panthers cedono ai Bears:

  • pick n°9 del 1st round 2023
  • pick n° 61 del 2nd round 2023
  • la prima scelta del draft 2024
  • la seconda scelta del draft 2025
  • il ricevitore DJ Moore

Ora, lo scambio può funzionare benissimo partendo dal concetto che, Will Anderson a parte, i Bears di questa prima scelta non se ne sarebbero fatti granchè. Però sul discorso che Ryan Poles abbia mosso mercato frettolosamente a circa sette settimane di distanza dal draft, sapendo che più il tempo passa e più l’ansia padroneggia le menti dei general manager NFL, forse si sarebbe potuto far meglio e portare a casa qualcosa in più. Ma la via conservativa è questa e non ci si può far molto, dunque va bene così (più o meno)e dopo la peggiore delle annate ci troviamo una nona scelta in tasca e un buon pacchetto di pick da investire nel futuro e… chissà.

Don’t take me wrong, due prime scelte + due seconde scelte + un WR che negli ultimi 3 anni ha marcato le mille yard con costanza e solidità e che, soprattutto, non ha una situazione contrattuale difficile da gestire sono un buonissimo tornaconto. Solo che nella NFL una prima scelta ha valore immenso e non bisognerebbe mai aver troppa fretta di sbarazzarsene.

Ora che questa è andata in Carolina, noi Bears possiamo solo sperare che i Panthers non facciano il colpaccio con Bryce Young e che, dal piccolo della sua taglia, l’ipotetico nuovo franchise QB collezioni tante L sistemando i Chicago sui gradini alti del draft 2024. Le possibilità sono buone e probabilmente queste facevano più gola visto e considerato che questa classe del draft 2023 non viene valutata profonda dagli esperti di settore.

La modalità di questo affare è simile a quella dello “scopone scientifico”.

Ryan Poles ha l’asso di denari in mano e lo sta facendo ballare per giocarlo al momento giusto, ribaltando quel concetto di fretta e ansietà in pura pazienza, esattamente come dovrebbe fare chi comanda il gioco. La fine della partita però è ancora lontana e a questo punto si aspetta con trepidazione di vedere quando Poles taglierà il piatto con la sua giocata e, soprattutto, se questa risulterà vincente o meno.

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La saggezza richiede tempo, va maturata, e voi direte che di tempo non ne abbiamo più, che ne abbiamo perso abbastanza dal 1985 ad oggi. Tutto vero, ma saggezza e felicità sono parenti stretti, dunque amici Bears seguiamo lo sviluppo delle vicende con calma e rimaniamo fiduciosi perchè forse per la prima volta qualcosa sta davvero cambiando e potremmo ritrovarci sulla strada giusta.

Che poi tanto il deserto lo abbiamo già attraversato e sappiamo com’è, non ci fa più paura!

alex cavatton firma area 54

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