Striscia ancora aperta (Kansas City Chiefs vs Cincinnati Bengals 24-27)

Mai lasciare a Mahomes la possibilità di vincere la partita perché lui la vincerà. Questa è un mantra che i Cincinnati Bengals hanno ben chiaro in mente e che in tutti e 3 gli ultimi scontri di questi due anni hanno applicato, vincendo tutte le partite di 3 punti e con l’ultimo possesso del match saldo nelle mani dell’attacco.

Del resto affidarsi a Joe Burrow in certe situazioni è sempre una scelta saggia. Certo quando sei con un 3rd&11 a 1:59 dalla fine e un vantaggio di 3 punti sulle 28 yard avversarie, con i Chiefs senza time out, la tentazione sarebbe quella di correre e lasciare a Mahomes l’impresa di fare tutto il campo in 70 secondi circa per cercare il touchdown della vittoria, ma quando hai un QB come Burrow e dei ricevitori come Chase e Higgins, sarebbe un vero peccato non tenere il destino nelle proprie mani e così, nonostante Zach Taylor abbia ammesso di aver cambiato idea 3 volte durante il 2 minute warning, la chiamata è stata un passaggio nel mezzo per chiudere il down.

L’esito finale è il motivo per cui il QB di Cincinnati è soprannominato Joe Cool o Joe Brrr, perché con una freddezza glaciale e la pressione addosso, ha aspettato fino all’ultimo istante, prima di subire il colpo dal defensive end Mike Danna, per far partire il passaggio decisivo a Higgins che correva una slant profonda.

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Il lancio di 18 yard, partito dopo 2,7 secondi dallo snap, ha superato la safety Bryan Cook ed è stato sapientemente ricevuto da Tee Higgins che aveva solo 0,5 yard di separazione dal suo difensore. Poesia pura. Victory formation e un’altra dimostrazione di forza di questa squadra che fondamentalmente ha due qualità eccezionali: far giocare male gli avversari e trovare sempre un modo diverso per vincere le partite a seconda di cosa gli viene concesso.

Mahomes e compagni non possono far altro che arrendersi e rimandare il Revenge Game a data da destinarsi, mentre Cincinnati, con la quarta vittoria consecutiva (8-2 nelle ultime 10), è riuscita a superare l’ennesimo ostacolo e punta, di diritto, alla testa della division.

Il leitmotiv della partita lo descrive perfettamente la statistica della percentuale di chiusura dei terzi down di Cincinnati che da un 3 su 3 iniziale precipita a 0 su 4, per poi ritornare al 3 su 3 negli ultimi due drive della partita. Pronti e via, Joe Burrow e compagni, infatti, con le trasformazioni di tre terzi down consecutivi grazie alle corse di Perine e alle ricezioni dei receiver Higgins e Chase, riescono a portarsi in vantaggio per 14 a 3 segnando 2 touchdown nei primi due drive; il primo con una corsa di 4yard proprio di Joe Burrow ed il secondo con una ricezione di Higgins che si allunga in caduta. Tutto questo mentre l’attacco di Kansas City riesce a piazzare un solo field goal.

Nei successivi drive, però, l’attacco di Cincinnati incappa in 3 mancate conversioni sui terzi down segnando solo un field goal e, in un’altra occasione, fermando il tentativo di chiusura del quarto down a poche yard dalla linea di end zone, in virtù dell’intervento dell’ex defensive end Carlos Dunlap, che blocca la jet sweep del wide receiver Trent Taylor. I Chiefs invece ritornano a fare i Chiefs segnando prima con Mc Kinnon, poi con una corsa dell’ottimo Pacheco; ancora più spettacolare la corsa del QB Mahomes che, al 4° down, non trovando nessun compagno libero e vedendo di fronte a sé i due linebacker Wilson e Pratt, che si abbassano entrambi per impedirgli di scivolare, si mette in proprio saltando per superare la linea di end-zone rendendo inutile il disperato tentativo del cornerback Taylor-Britt di fermarlo. Quando l’inerzia della partita sembrava tutta a favore dei rossi di Kansas City, sul 24 a 17, dopo un’altra mancata conversione sul 3° down (la quarta di fila), ci pensa un field goal del sempre impeccabile Mc Pherson segnato dalle 41 yard a tenere i bengals in partita. Il successivo drive dei Chiefs viene però interrotto da un fumble di Kelce, che nel tentativo di guadagnare qualche yard in più, già braccato dai difensori dei Bengals, si fa strappare il pallone da Pratt.  L’inerzia della partita si sposta a favore di Cincinnati e Burrow riesce a ritrovare il passo giusto per tornare a muovere la catena grazie alla conversione di tre terzi down consecutivi che consentono ai Bengals, in tenuta tutto arancio, di segnare con il running back di riserva, Chris Evans, per il sorpasso del 27-24.

I Chiefs si portano in zona da field goal, ma un sack del rusher Ossai non permette a Mahomes di chiudere il down e li costringe a un difficile kick dalle 55 yard che viene sbagliato; i Bengals mantengono il possesso fino alla fine chiuso dallo splendido completo su Higgins dopo il 2 minute warning e si aggiudicano il match.

 Joe Burrow, 25 su 31 per 286 yards e 2 td, riesce a distribuire omogeneamente passaggi su tutto il fronte di attacco utilizzando 8 ricevitori, tra cui il rientrante Chase con 97 yard e Tee Higgins che, nonostante le sole 3 ricezioni per 35 yard, riesce ad essere decisivo segnando un bel touchdown ed effettuando la ricezione decisiva della partita. La vera novità di questa seconda metà di stagione per Cincinnati è rappresentata dalla capacità di muovere con regolarità la catena grazie alle corse: il RB Perine corre 106 yard, con 5 yard per portata e lo stesso Burrow porta palla per ben 46 yard segnando anche un touchdown. Gran parte del merito della fluidità in attacco è da attribuirsi all’offensive line che concede solo 1 sack subito e solo perché Burrow non vuole fermare il cronometro nell’ultimo drive lanciando un incompleto. Sul fronte opposto, Mahomes lancia con una percentuale sotto il 60% (la seconda più bassa di tutta la stagione), 16 su 27 per 223 yard con un solo TD, che si aggiunge a quello segnato su corsa. Si mettono in evidenza Valdes-Scantling e Kelce che ricevono rispettivamente per 71 e 56 yards, ma soprattutto Pacheco, spina nel fianco della difesa arancionera, che corre per 66 yards, a cui si aggiungono le 56 yard conquistate da McKinnon.

Se da un lato Burrow può finalmente sorridere grazie alla nuova affidabilità dell’offensive line che gli concede più tempo per lanciare e apre corridoi per il gioco di corsa, Kansas City sembra orfana di Hill e dei suoi big play con cui Mahomes riusciva a dominare le partite.

I Kansas City Chiefs rimangono però un’ottima squadra e hanno dimostrato ancora una volta di poter ambire al titolo. La difesa è nettamente migliorata rispetto allo scorso anno; gli innesti dell’offseason si sono dimostrati all’altezza, anche se un po’ d’inesperienza si vede, ma il talento di certo non manca. Il gioco di corsa ha brillato contro una delle migliori difese del campionato in questo fondamentale ed è sicuramente una delle armi in più che possono rivelarsi decisive per raggiungere il Super Bowl. Kelce viene usato con più parsimonia rispetto al passato, e per lo più nei momenti decisivi quando la palla “pesa”, forse nell’ottica di preservarlo fresco e in salute per i playoff.

Certo l’assenza di un talentuoso WR1 si fa sentire nei momenti decisivi, perché la giocata a quel punto ricade tutta sull’applicazione perfetta delle chiamate e sul genio di Mahomes, a cui però sembra i Bengals abbiano trovato delle discrete contromisure, perché pressandolo con al massimo 3 o 4 giocatori, mettono alla prova la sua pazienza nell’attendere lo sviluppo dei giochi e nell’accontentarsi di ottenere tanti piccoli guadagni, che è forse l’unico suo vero limite e che lo porta a cercare troppo spesso il big play.

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Nonostante la sconfitta, Kansas City sembra saldamente avviata a vincere la division, come del resto le chance di raggiungere il 1° seed rimangono immutate. Cincinnati, invece, dovrà ancora sudare per conquistare un posto ai playoff, visto che dovrà affrontare tra l’altro franchigie del calibro dei Bills e dei redivivi Bucs, oltre che le sfide divisionali, sempre ostiche, come Cleveland e Baltimore, ma la prestazione di domenica non può non generare grande ottimismo. Sia Cincinnati che Kansas City sono due squadre che hanno dimostrato anche domenica sera di poter dire la loro per la corsa al titolo, anche se immaginiamo che, dopo le tre sconfitte consecutive, Mahomes, di tutte le squadre che avanzeranno in offseason, preferirebbe incontrare altri avversari sul suo cammino.

Per maggiori approfondimenti sui Bengals vi consigliamo di ascoltare il Podcast o meglio “ROARcast” disponibile su Youtube o Spotify.

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