NFL Preview 2022: Houston Texans

Quante speranze nutrivano i Texans fino a un paio di stagioni fa, quando le 21 vittorie tra 2018 e 2019 erano culminate con il Divisional giocato contro i Chiefs di Patrick Mahomes, lanciati verso il titolo. Il caso-caos Deshaun Watson ha però lasciato soltanto le briciole a Houston, che ora deve provare a rialzare la testa, dopo due stagioni in cui le vittorie sono state la miseria di quattro ciascuna.

OFFENSE

Purtroppo per i tifosi dei Texans, il reparto non offre granché per cui esaltarsi. L’avventura con Watson si è definitivamente conclusa, lasciando l’amaro in bocca a chi tanto aveva sperato e creduto in lui. La solida crescita di Davis Mills nel finale della scorsa stagione, dopo un avvio tutt’altro che esaltante, può far ben sperare: 251.6 yard di media con 9 touchdown pass e 2 intercetti nelle ultime cinque partite sono numeri che gli hanno fatto meritare una seconda occasione al timone offensivo. Ci si poteva aspettare, però, un backup quarterback potenzialmente più solido del solo Kyle Allen.

Houston, per altro, in estate non ha profuso gli sforzi necessari per migliorare un reparto in grande difficoltà durante la scorsa stagione. Nel novero dei ricevitori il solo Brandin Cooks è riuscito a mettersi in mostra, superando le 1.000 yard (1.037) e aggiungendo 6 touchdown. A supportarlo, però, ci saranno ancora Nico Collins e Chris Moore, che si sono fermati a quota 673 receiving yard complessive, con l’aggiunta di appena 3 touchdown. Il ritiro di Danny Amendola è stato compensato con l’unica possibile speranza per i Texans in ottica futura: John Metchie, in arrivo con la scelta numero 44 da Alabama per portare velocità e atletismo, anche se potrebbe faticare a imporsi per via di un fisico tutt’altro che statuario. Anche tra i tight-end le possibilità di scelta sono ridotte: Brevin Jordan ha collezionato 178 yard e 3 touchdown nella stagione da rookie e potrebbe venire sopravanzato dal nuovo arrivato O.J. Howard, tagliato dai Bills qualche giorno fa.

Pubblicità

Una disastrosa regular season da 1.422 rushing yard non ha portato a grandi cambiamenti nel backfield. Confermati Rex Burkhead e Royce Freeman, ma il titolare sarà quasi certamente Dameon Pierce, scelta numero 107 nello scorso Draft in uscita da Florida. Il primo obiettivo del rookie non sembra essere particolarmente complicato: superare le 427 yard con 3 touchdown di Burkhead nel 2022. Ad aiutarlo sarà un’offensive line rinforzata dal fondamentale innesto di Kenyon Green al primo giro del Draft. Il prodotto di Texas A&M agirà a sinistra, al fianco di Laremy Tunsil, in un duo di enorme talento. Lascia qualche perplessità in più, invece la coppia A.J. Cann-Tytus Howard a destra.

DEFENSE

Non raggiunge la sufficienza, ma il reparto di difesa propone qualcosa di meglio, almeno in secondaria. L’aggiunta di Derek Stingley, terza scelta assoluta in uscita da LSU, garantisce ai Texans un cornerback dalla perfetta struttura fisica, nonché in possesso di buon atletismo ed eccezionale velocità, in grado di fermare il ricevitore in tackle anche in campo aperto. Se gli infortuni lasceranno esplodere il suo talento, Houston avrà trovato in lui un leader difensivo fondamentale. Desmond King e Steven Nelson completano il solido reparto di cornerback, mentre un altro rookie, la scelta al secondo round Jalen Pitre, ed Eric Murray hanno in mano i posti da titolare tra le safety. Tutto dipenderà, insomma, dalla capacità dei rookie di mantenere le promesse al fianco di collaudati veterani, per quanto mai straordinari protagonisti nel loro passato NFL.

Problemi e mancanze importanti tornano a far capolino, invece, nell’analisi di un front seven non all’altezza. Le 384.4 yard concesse a partita nella scorsa regular season, delle quali ben 142.2 su corsa, non hanno insegnato granché al front office dei Texans. Le uniche aggiunte degne di nota, Mario Addison e Jerry Hughes in arrivo dai Bills, rispettivamente contano 35 e 34 anni sulla carta d’identità e sembrano lontani dal loro prime in carriera. Per il resto, il reparto è sostanzialmente invariato e spera in un salto di qualità ulteriore dai suoi elementi più significativi nel 2022: in linea si parla di Jonathan Greenard, autore di 9 tackle for loss e di 8 dei 32 sack totali di squadra, mentre tra i linebacker di Kamu Grugier-Hill, 13 tackle for loss, 3 sack e 3 pass deflected in tutto.

SPECIAL TEAM

Lo special team può contare sulla conferma di un altalenante Ka’imi Fairbairn, reduce però dalla peggior stagione in carriera con il 78.9% in termini di field goal segnati. Il 4/6 da oltre 50 yard, se non altro, fa ben sperare nei calci dalla distanza. Molto più affidabile è il punter Cameron Johnston, che ha raccolto 41.9 yard di media nella scorsa regular season. La speranza di qualche importante touchdown extra arriva dal ben variegato team di returner: Tremon Smith si occupa dei kickoff, mentre Desmond King proverà il miracolo ritornando i punt verso la end zone avversaria.

COACHING STAFF

Terminata la deludente esperienza con David Culley, i Texans hanno deciso di ripartire da Lovie Smith, che ha vinto il titolo di Head Coach of the Year nel 2005 alla guida dei Bears. Dopo la lunga esperienza a Chicago, che lo ha portato a giocare un Super Bowl nel 2006 contro i Colts, Smith ha allenato i Buccaneers per poco più di una stagione, prima di dedicarsi al college, alla guida di Illinois, fino al 2020. Tornato in NFL da defensive coordinator di Houston, è chiamato ora a un’impresa non indifferente: evitare figuracce e costruire un futuro più roseo rispetto al presente in una squadra dalle mille difficoltà. Al suo fianco ci sarà Pep Hamilton nel ruolo di offensive coordinator, già svolto in carriera ai Colts. La speranza è quella di raccogliere il meglio dai talenti nel giovane roster, in particolare Mills, Metchie, Pierce e Green.

Record previsto: 3-14

[review]

I nostri voti

Offense
Defense
Coaching Staff

Chiusa la parentesi Watson, i Texans devono provare a costruire un futuro di successo: per farlo il passaggio obbligato è attraverso una stagione che porterà dolori e sconfitte, ma può riservare importanti spiragli di crescita con i buoni innesti arrivati dal Draft. Per il resto, attacco, difesa o coaching staff che sia, ci sarà da soffrire.

Merchandising Merchandising

Alessio Salerio

Scopre il football nella notte dell'upset di Phoenix del 2008, se ne innamora quattro anni dopo grazie ai medesimi protagonisti. Ideatore della rubrica "Colori, episodi, emozioni", negli anni cambiata di nome, non nella sostanza.

Articoli collegati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Pulsante per tornare all'inizio
Chiudi

Adblock rilevato

Huddle Magazine si sostiene con gli annunci pubblicitari visualizzati sul sito. Disabilita Ad Block (o suo equivalente) per aiutarci :-)

Ovviamente non sei obbligato a farlo, chiudi pure questo messaggio e continua la lettura.