Finalmente! (Tampa Bay Buccaneers vs New Orleans Saints 20-10)

Quello tra Saints e Buccaneers non è mai un match solo di football, ma di nervi, falli e alta tensione. La partita di domenica a New Orleans non ha fatto eccezione, con le difese a dominare i rispettivi attacchi, ma diversamente dalle ultime 2 stagioni (record di 4-0 a favore di Nola) questa volta è la squadra di Todd Bowles a festeggiare e mantenere l’imbattibilità e la testa nella South Division della NFC. Tampa arriva alla sfida con assenze importanti, Godwin e Jones (WR) e Smith (OT) mentre i Saints devono fare a meno del forte e versatile running back Alvin Kamara e del CB Paul Adebo.

Winston torna ad affrontare la sua ex squadra e con il contributo di Ingram (RB) e Thomas (WR) porta i suoi in red zone da dove Lutz con un calcio porta in vantaggio la franchigia di casa (3-0). Nel loro primo possesso i Buccaneers non sono efficaci, commettendo un fumble nello scambio tra il centro Hainsey (seconda partita da titolare) e Brady. Dopo il punt di New Orleans, i Bucs si giocano un 4° down e 1 in piena red zone, ma senza successo; il match arriva all’intervallo con difese dominanti e molti falli da parte di entrambi i team. Per gli ospiti sembra di rivivere le ultime sfide, incapaci di muovere efficacemente la palla e patendo l’avversario, più caratterialmente che tecnicamente; anche i Saints in attacco sono ben contenuti dalla pass rush di Tampa e le 120 yard totali (o poco più) guadagnate dalle due squadre testimoniano il grande lavoro dei rispettivi reparti difensivi.

Anche nel terzo quarto i due attacchi fanno estrema fatica e i Buccaneers, con meno di 7 minuti da giocare, impattano il risultato con un FG di Succop. Nel possesso successivo Ingram commette un sanguinoso fumble in piena red zone avversaria, ma è nel drive che segue (già nel quarto quarto) che la tensione tra le squadre, già alta, scoppia in un episodio in cui sono protagonisti il CB di casa Lattimore e il WR di Tampa Mike Evans (già nel passato autori di scontri, falli ed espulsioni reciproci) che innescano una rissa generale, al termine della quale vengono entrambi espulsi dal campo. La temperatura agonistica inevitabilmente sale e Winston ritorna a fare il “Winston” visto a Tampa, sparando un pallone profondo in end zone per Olave, ma intercettato dal CB Dean. A questo punto Brady sale in cattedra, pescando Breshad Perriman per il touchdown del 10-3.

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Winston si ripete, nel male, rimettendo di nuovo l’ovale nelle mani di Dean che lo riporta alle soglie della red zone, dove Succop mette il secondo FG di giornata, allungando 13-3. Winston, per il terzo drive consecutivo, si fa intercettare di nuovo ma stavolta Mike Edwards riporta il pallone direttamente in end zone dopo un ritorno di 68 yard (20-3). C’è ancora tempo per l’unico touchdown di giornata dei Saints con Winston che pesca Michael Thomas e per una palla persa di Nola ricoperta da Davis, ma la contesa finisce qui (20-10).

Ci si attendeva una partita nervosa, serrata nel punteggio e così puntualmente è stato; sicuramente la svolta è stata la rissa e i seguenti e ripetuti turnover dei Saints. I Bucs non hanno brillato in attacco (come i loro avversari) per le assenze ma soprattutto per il merito della difesa di New Orleans che ha saputo annullare quasi del tutto il potenziale offensivo della franchigia della Florida. Winston purtroppo, dopo il positivo esordio stagionale, ha mostrato le ragioni del suo fallimento a Tampa con lanci troppo rischiosi e poca pazienza contro una difesa che ha replicato l’ottima prestazione di settimana scorsa a Dallas.

Ingram (10 corse per 60 yard), sul gioco di corse, non ha fatto rimpiangere Kamara e sul gioco aereo il duo Thomas e Olave (totale di 11 ricezioni, 145 yard e 1 TD) si sono fatti valere, ma Winston (25 su 40, 236 yard, 1 TD ma 3 intercetti!!) ha sbagliato quando la partita era ancora in equilibrio e la vittoria assolutamente possibile con la forte difesa che aveva saputo fino a quel momento imbrigliare Brady e Co.

Il coaching staff, capitanato da Dennis Allen, dovrà lavorare soprattutto per far riguadagnare la fiducia all’ex stella di Florida State e prima scelta assoluta nel draft 2015 se vorrà giocarsi le proprie carte nella stagione appena iniziata; le potenzialità, sia in attacco che in difesa, ci sono anche se nell’immediato futuro dovranno fare ancora a meno del CB titolare Adebo (infortunio).

Tampa ha dimostrato i punti di forza e di debolezza già visti nel turno precedente contro i Cowboys: difesa dominante (6 sack, 3 intercetti di cui uno riportato in touchdwon e 2 fumble ricoperti) con numeri che fanno zittire gli scettici che temevano ripercussioni nel reparto dopo la promozione di Todd Bowles a capo allenatore; sempre sugli scudi Barrett (2 sack) White (11 tackle totali) Dean (2 intercetti) e Edwards (1 intercetto con touchdown). L’attacco invece ha mostrato meccanismi non ancora perfetti, con la scusante delle molte assenze ma con un arsenale offensivo che ha molte armi. Brady non ha dovuto strafare (18/34, 190 yard e 1 TD) ma nel momento topico del match è rimasto freddo e ha finalizzato efficacemente.

Fournette (24 corse per 65 yard) è stato ben contenuto dalla difesa Saints mente nel reparto ricevitori Gage e Perriman  (totale 8 ricezioni 73 yard e 1 TD) hanno colto l’occasione per dimostrare il loro valore in assenza degli infortunati Godwin e Jones, mentre Evans (3 ricezioni per 61 yard) si è confermato elemento sempre pericoloso, anche se la sua partita è stata macchiata dall’espulsione ed è stato sospeso per un turno.

Il reparto che ha favorevolmente sorpreso è la linea d’attacco, con 1 solo sack subito contro una pressione costante di New Orleans; da ricordare che rispetto alle scorse 2 stagioni vincenti, domenica 4/5 degli uomini di linea erano diversi, con il solo Wirfs (anche lui acciaccato) disponibile e con Hainsey (centro) e Goedeke (guardia) alle prime presenze da titolari; senza il Left Tackle titolare (Smith) il suo sostituto Wells ha ben figurato prima di dover abbondare la contesa per infortunio. La speranza è quella di recuperare più infortunati possibili, in linea e tra i ricevitori; le prossime due partite per i Buccaneers sono già decisive, non tanto per il record ma soprattutto per il valore degli avversari (Packers e Chiefs anche se in casa) e sarà chiaro che ruolo può avere Tampa in questo campionato, dopo che in offseason il rientro di Brady e le mosse di mercato hanno dimostrato che la famiglia Glazer (proprietaria della franchigia) vuole riportare la squadra ai piani altissimi della NFL.

New Orleans ha mostrato ancora una volta il proprio valore e la prossima settimana farà visita ai Carolina Panthers, ancora a secco di vittorie ma non per questo preda facile e vorranno recuperare il gap nella sempre difficile e combattuta South Division della NFC, ma è necessario che Winston torni il QB efficace della scorsa settimana visto contro i Falcons!

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Roberto Abelli

Tifoso Bucs dal 1984 Ex giocatore ed ora coach Appassionato di football NFL e NCAA

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