Il review di week 3 USFL
La terza giornata della USFL ha offerto partite combattute, confermando una tendenza di molte squadre all’uso del running game.
Houston Gamblers vs Tampa Bay Bandits 26-27
I Bandits, usciti con le ossa rotte dalla sconfitta contro New Orleans, hanno offerto una prova di grande carattere contro un’avversaria che si è confermata molto ostica.
Si parte con i Bandits che, al primo possesso, vanno a segno grazie a un big play di Derrick Dillon che, ricevuto un pass da Jordan Ta’Amu, si invola dalle 43 di Tampa fino alla end zone avversaria cogliendo di sorpresa tutta la difesa texana.
I Gamblers rispondono prima con un FG da 48 yard di Nick Vogel e poi, con un rocambolesco TD del WR Anthony Ratliff-Williams che, ricevuto un pass di Clayton Thorson per un guadagno di 57 yard, perde la palla per un intervento di Anthony Cioffi, ma ricopre il fumble e porta la palla in end zone. Con Houston avanti 10-7 si cambia campo.
Nel secondo periodo, dopo che Tampa è costretta ad un difficile tentativo di Field goal da 55 yard, che Tyler Rausa fallisce, Houston allunga con una corsa di 56 yard in TD di Mark Thompson, il leader dei RB della lega e, dopo il calcio addizionale di Vogel, si porta sul 17-7.
L’esultanza dei Gamblers dura meno di cinque minuti, giacchè nel possesso successivo, i Bandits vanno a loro volta in end zone con una corsa di 13 yard di Juwann Washington.
Tampa va a un palmo da un’altra segnatura quando, al termine di un drive molto positivo, Ta’Amu serve Rashard Davisa sulla linea delle 5 yard di Houston. Davis, placcato, sembra aver portato la palla in end zone, ma il replay mostra che la pallanon ha mai varcato la linea ma, colpito il piloncino, è uscita lateralmente. E’ un touch-back e Houston riprende le operazioni dalle proprie 25 per andare a segnare ancora grazie a due ricezioni funamboliche di Isaiah Zuber che prima guadagna 47 yard e poi altre 16 su un TD pass di Clayton Thorson. Stavolta Vogel, finora infallibile, sbaglia il calcio addizionale e si resta sul 23-14 per Houston.
Prima del riposo Houston ha l’occasione per aumentare il vantaggio, ma un passaggio di Thorson viene intercettato nella end zone dei Bandits da Quenton Meeks.
Nel terzo periodo le due squadre ottengono un FG a testa per portarsi sul 26-17 per i Gamblers, poi, nell’ultima frazione, un punt di Houston è bloccato sulla linea delle quattro yard dei Gamblers da Vivvie Papale, che conquista la palla per Tampa. Ta’Amu corre per cinque yard per il proprio TD personale. Dopo il calcio addizionale di Rausa il punteggio diventa 26-24 per Houston.
Houston riconquisterà poi il possesso dell’ovale, ma non riesce ad andare oltre un punt mentre negli ultimi secondi di gioco Tampa riesce ad arrivare in zona FG soprattutto per una enorme ingenuità del suo LB Reggie Northrup, fino ad allora impeccabile, che commette un inutile fallo personale regalando primo down e quindici yard ai Bandits. Rausa può quindi calciare un insperato FG che consegna la vittoria ai Bandits
Partita tiratissima che alla fine ha vinto la squadra con i nervi più saldi. I Gamblers hanno avuto un paio di occasioni per chiuderla, ma gli è forse mancato quel cinismo che invece Tampa ha dimostrato di avere nel finale.
Houston ha giocato la sua solita buona partita difensiva, mettendo a lungo in difficoltà l’attacco dei Bandits. Tra i protagonisti i soliti Donald Payne e Chris Odom, quest’ultimo presente in tutti i tre sacks inflitti al QB avversario, e proprio quel Northrup che purtroppo sarà alla fine il responsabile della penalità che ha deciso la partita.
Superiore alle precedenti è stata la prestazione del QB di Houston, Clayton Thorson, che ha guadagnato in questa partita più yard che nella somma delle prime due, supportato dai WR Isiah Zuber e Ratliff-Williams ma soprattutto dal RB Mark Thompson, autore di 147 yard e un TD e sempre più primo nela graduatoria delle yard su corsa.
A fronte di questa buona prestazione di Houston, anche i Bandits hanno offerto la loro miglior partita della stagione. Pur costretti a inseguire, non hanno mai mollato, e alla fine, anche grazie a un po’ di fortuna, hanno portato a casa una vittoria importante.
Intanto si è rivisto il buon Ta’Amu dei Battlehawks, che ha guadagnato ben 255yard nonostante sia stato sottoposto al trattamento che la difesa di Houston riserva a tutti i QB avversari, ben assecondato dal WR Derrick Dillon, che ha catturato tutti i sei passaggi a lui destinati guadagnando 124 yard e segnando un TD.
Nel complesso i Gamblers possono recriminare per aver perso una partita che, a un certo punto, potevano controllare, mentre Tampa può godersi una vittoria figlia soprattutto del carattere e della capacità di crederci fino all’ultimo.
Nell’insieme un bello spettacolo.
New Orleans Breakers vs Birmingham Stallions 13-22
Per tutto il primo quarto e per buona parte del secondo le difese riescono ad immobilizzare gli attacchi avversari e assistiamo ad una serie di punt senza che nessuna delle due squadre riesca ad avanzare.
Dobbiamo aspettare quasi la metà del secondo quarto prima di vedere la prima segnatura, quando J’Marr Smith, al termine di un drive basato sulle corse di C.J.Marable, completa un passaggio corto per Marlon Williams che poi corre per 47 yard fino alla end zone dei Breakers.
I Breakers replicano poco più tardi con un TD pass da 2 yard di Sloter per Johnnie Dixon dopo aver risalito quasi tutto il campo con le portate di Jordan Ellis. Austin McGinnis sbaglia il calcio addizionale, al contrario di Brandon Aubrey chec orona ill successivo possesso degli Stallions mettendo a segno un FG da 33 yard.
Il terzo periodo vede un lunghissimo drive, di quasi dieci minuti, che si conclude con il TD del sorpasso dei Breakers firmato ancora da Dixon. Questa volta McGinnis non sbaglia e si va sul 13-10 a favore di New Orleans. Segue un possesso di Birmingham che dura altrettanto e si risolve con la restituzione dell’ovale ai Breakers sulla loro linea delle 15 yard quando Smith non riesce a convertire un quarto e uno. New Orleans non va oltre un “three & out” e subito dopo gli Stallions vanno in TD con Victor Bolden che riceve in end zone un passaggio di 18 yard nonostante l’interferenza commessa ai suoi danni da Mike Stevens.
Nell’azione successiva, succede di tutto: Sloter subisce un sack, nella propria end zone perde pa palla che viene recuperata e persa più volte dalle due squadre fino ad una safety che porta gli Stallions sul 19-13. Negli ultimi minuti, nel tentativo di recuperare, i Breakers sbagliano ancora un FG, poi subiscono un intercetto e infine il FG del 22-13 che chiude la partita.
La sfida tra le due compagini imbattute non ha tradito le attese, anche se molti si sarebbero aspettato un punteggio più alto e un gioco più spettacolare.
In realtà per buona parte del primo tempo le difese hanno preso il sopravvento sui rispettivi attacchi, confermando peraltro, quanto di buono avevano già mostrato nelle uscite precedenti.
Entrambi i QB hanno sofferto molto le attenzioni delle difese avversarie, molto aggressive, e infatti hanno chiuso l’incontro con percentuali inferiori ai loro standard.
Paradossalmente, però, J’Marr Smith, che ha completato meno del 40% dei passaggi tentati, ha avuto il merito di completare i più importanti nelle due occasioni in cui ha conquistato il primo down partendo da situazioni di “terzo e lungo” dimostrando quanto meno una notevole freddezza, che invece è mancata spesso a Sloter quando ha tentato, sbagliando, improbabili passaggi in profondità quando avrebbe avuto lo spazio per guadagnare qualche yard avanzando con la palla.
Addirittura grottesca è stata l’azione che ha portato alla safety a favore di Birmingham, nella quale ha regnato la massima confusione. Anche la difesa di New Orleans non è stata all’altezza delle due esibizioni precedenti. La pass rush non ha ottenuto gli effetti sperati, anche per merito della linea d’attacco, che ha ben protetto Smith.
E’ stata invece molto efficace la difesa degli Stallions, che ha tenuto costantemente sotto pressione Sloter riuscendo anche ad atterrarlo quattro volte.
Mattatore difensivo della partita è stato indubbiamene il LB n°33 Philip “Scooby” Wright con 17 tackles e un fumble forzato. Molto bene anche il solito DeMarquis Gates e il DE n°99 Dondrea Tillman, autore di 11 tackles di cui due sack e un TfL.
Questa partita ha ridimensionato un po’ i Breakers, che in realtà hanno ceduto solo nell’ultimo periodo e confermato gli Stallions come compagine ben attrezzata in tutti i reparti, senza un giocatore che spicchi su tutti gli altri, ma con un livello medio di alta qualità.
Michigan Panthers vs Pittsburgh Maulers 24-0
Pronti… via! E i Panthers al primo possesso vanno subito in touchdown al termine di un drive condotto da Paxton Lynch che ha sostituito Patterson in cabina di regia. Si sfruttano soprattutto le corse di Stevie Scott e Reggie Corbin, ed è Scott a portare l’ovale in end zone.
Ripreso il possesso dopo un punt dei Maulers, Michigan è a sua volta costretta al calcio di allontanamento che Carrizosa manda fino alle 18 yard di Pittsburg. Il ritornatore dei Maulers Jeffrey Thomas però commette un muff e perde la palla, sulla quale si avventa Josep Putu, CB dei Panthers, che la riporta fino alle 5 di Pittsburgh
Dopo due corse brevi di Corbin è lo stesso Lynch a segnare il TD con una QB sneak. 16-0 per effetto delle due trasformazioni da due punti.
Da qui fino alle fine del terzo periodo entrambe le squadre non vanno oltre il punt o, nel caso di Maulers, dei tentativi di field goal da distanze improbabili.
Pittsburgh cerca in tutti i modi di togliere lo zero dal tabellone dei punti, giocando regolarmente i quattro down, ottenendo solo di consegnare a Michigan la palla in posizione favorevole. E infatti, poco prima della fine i Panthers segnano con una corsa breve di Corbin, il terzo TD cui segue ancora una trasformazione da due punti pr il 24-0 finale.
I Panthers vincono nettamente e meritatamente il “Cinderella Bowl” soprattutto per il devastante gioco di corse che la difesa dei Maulers è riuscita ad arginare solo in parte.
Il problema peggiore, per Pittsburgh, è sempre l’attacco, che contro Michigan è stato pressochè inconcludente, soprattutto nel gioco aereo dove l’alternanza dei due QB, Josh Love e Kyle Auletta, ha prodotto complessivamente un 17 su 31 per 125 yard.
Non che i Panthers abbiano fatto meglio con il loro 11 su 25 per la miseria di 65 yard, ma almeno hanno compreso subito che sfruttando il loro buon running game avrebbero ottenuto risultati migliori.
All’offense di Pittsburgh è mancata la continuità e quindi la capacità di condurre fino in fondo anche i possessi iniziati in modo più promettente, e forse avrebbero dovuto anche loro puntare più sulle corse, dove Madre London con 68 yard su undici tentativi non ha sfigurato.
Desta qualche perplessità anche il rientro di Josh Love in cabina di regia dopo che il suo sostituto, Kyle Lauletta, aveva fatto meglio (9 su 12 per 45 yard)
Per ben tre volte i Maulers hanno cercato di mettere punti con improbabili tentativi di FG da distanze siderali: Ramiz Ahmed ha calciato prima da 57 yard, poi un secondo da 48, bloccato, e infine un terzo da 59 yard.
Il resto sono stati punt e tentativi falliti di conversioni di quarto down.
Per i Panthers una vittoria che fa soprattutto morale e rappresenta un progresso rispetto alle prime uscite, ma non scioglie le perplessità sulla loro effettiva consistenza. Il passing game resta deficitario e la bella prestazione dei Running Back con Corbin (133 yard) e Scott (54) e un TD a testa, non è sufficiente a garantire un futuro promettente.
Philadelphia Stars vs New Jersey Generals 16-24
Partita dai due volti: primo tempo degli Stars, secondo dei Generals che recuperano e vincono con merito. Il primo possesso è dei Generals che si devono accontentare di un tentativo di field goal che Nick Rose fallisce da 52 yard. Partito dalle 42 yard, al primo tentativo, Bryan Scott si presenza con un TD pass da 41 yard per il suo TE Bug Howard. I Generals non vanno oltre un tentativo di FG che Rose, questa volta da 43 yard, fallisce ancora.
Il secondo periodo vede un’alternanza di possessi improduttivi, con Matt Mengel, il kicker degli Stars, che prima fallisce un field goal da 55 yard e poi sul finire del tempo, ne mette a segno uno più facile, da 22 yard.
Nel successivo possesso finalmente Nick Rose si sblocca e segna tre punti con un calcio da 53 yard.
Il terzo periodo vede Mengel fallire un altro FG e, più tardi, New Jersey raggiungere il pareggio con una corsa di 4 yard di Darius Victor a coronamento di un drive fatto solo di corse.
Nel successivo possesso però gli Stars si riportano avanti quando Diondre Overton riceve un passaggio di 16yard di Case Cookus. Mengel, in giornata no, fallisce anche il calcio addizionale e si resta sul 16-10. Da questo momento Johnson e i suoi runner salgono in cattedra e vanno due volte in meta quasi senza mettere la palla in aria, prima con una corsa di Victor e poi con una dello stesso Johnson, per fissare il punteggio sul 24-16.
La sfida per la leadership della North Division ha messo a confronto due squadre con organizzazioni di gioco diametralmente opposte. Da una parte Philadelphia, la squadra più pass- oriented della lega, dall’altra New Jersey, che privilegia il running game.
Finchè è stato in campo, Bryan Scott ha fatto il bello e il cattivo tempo completando 9 passaggi su 12. Poi è arrivato l’infortunio che ha costretto il coaching staff a sostituirlo con Case Cooku, che comunque non ha sfigurato con il suo 13 su 20 e 148 yard.
Entrambi hanno goduto dell’ottima prestazione della Offensive Line nella pass protection che ha sempre dato loro il tempo di preparare i passaggi senza subire eccessiva pressione.
In compenso, però, i ricevitori sono stati sempre ben marcati, cosa che nell’ultimo periodo ha sporcato le statistiche di Cookus e soprattutto non gli ha permesso di chiudere un ottimo drive arenatosi nella red zone avversaria.
I Generals, dopo aver alternato corse e passaggi, nel secondo tempo si sono dedicati quasi esclusivamente alle corse, lasciando la guida a Johnson passatore che rischia poco, ma sbaglia anche poco (5 su 8 oggi), ma eccellente scrambler (94 yard in 11 portate).
E contro le corse del trio Tre Williams, DeAndre Johnson, Darius Victor la difesa di Phildelphia ha mostrato tutti i suoi limiti.
I Generals conquistano la prima posizione, ma Philadelphia, che esce sconfitta, ha comunque i numeri per rifarsi, a patto che sviluppi anche il gioco di corsa per dare un po’ di imprevedibilità alle sue azioni.
Per i Generals vale lo stesso concetto per quanto riguarda il gioco aereo: hanno in Perez un QB esperto ed efficace che può diventare l’arma in più per fare il salto di qualità. La corsa per i play-off della North Division è ancora apertissima.