Uno sguardo al 2021: Cleveland Browns

La stagione 2021 dei Cleveland Browns doveva essere quella della consacrazione, ed invece record negativo e niente playoff.

COME DOVEVA ANDARE…

Da oltre 17 anni le aspettative dei tifosi Browns non erano mai state così ambiziose. La stagione precedente si era conclusa con un ritorno in postseason, tra le franchigie che contano, con l’idea visto il valore del roster, di rimanere a quei livelli se non addirittura migliorare e prolungare la stagione alle porte. Un’ottima offseason aveva contrassegnato la primavera a Cleveland. Migliorare la defense soprattutto sulla linea secondaria era la priorità del GM Berry.
Con gli innesti di Troy Hill e John Johnson III in retroguardia e della superstar Jadeveon Clowney, si attendevano solo i botti del Draft che proprio in quel di Cleveland a fine aprile, avrebbe alzato il sipario. Andrew Berry proprio “in casa” completa l’opera di ristrutturazione della difesa selezionando Greg Newsome e il forte LB Jeremiah Owusu-Koramoah. Con Baker Mayfield, OBJ e Nick Chubb anche la offense prometteva faville.
Tutto era pronto per introdurre i Cleveland Browns in pianta stabile tra le big della NFL.

…E COM’E’ ANDATA

Dopo le battaglie sportive di Kansas City in week 1 e quella (bellissima ed avvincente fino all’ultimo drive) di Los Angeles contro i Chargers, HC Stefanski e il front office sapevano di avere lavorato bene durante i mesi di offseason. I risultati sarebbero arrivati di li a poco si presumeva, perdere contro Chiefs e Chargers non era poi così grave. In week 2 Mayfield si infortuna alla spalla sinistra contro i Texans ed ecco che qualcosa inizia ad incrinarsi. Soprattutto le performance del quarteback iniziano a scendere di rendimento e di statistiche. Un po l’infortunio del qb e un pò la cattiva gestione del “caso OBJ” ha fatto deragliare il forte attacco Browns. Mayfield finirà la season con soli 17 touchdown pass più 1 rush e 13 intercetti. Appena 10 yds sopra le 3000 di passaggi e una percentuale di completi del 66.7. Il punto di forza della Dawgpound, l’attacco che tanto aveva fatto bene appena 8 mesi prima, era diventato, tutto d’un tratto il malato da curare. L’anello debole che aveva preoccupato il front office Browns durante la offseason, ovvero la difesa, era diventata la sola arma da sfruttare durante il lungo inverso di football.

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COSA HA FUNZIONATO…

Il best RB duo ha macinato yard e touchdown. Nick Chubb e Kareem Hunt nonostante i vari infortuni, hanno trascinato letteralmente l’attacco Browns ingolfato sulle tracce aeree. Se giustamente ha diritto di menzione D’Ernest Johnson, forte rb3 schierato proprio a causa degli infortuni del best duo, i touchdown del reparto corse Browns (8 td Chubb, 5 Hunt e 3 Johnson) ammontano a 16 dei miseri 41 totali messi a referto da Cleveland. Vicini quasi alla metà. E i wide receiver? E Baker Mayfield con la richiesta di 30 mln per il rinnovo del contratto? Sciolti come neve al sole week dopo week.
Risultato immediato dei problemi in attacco le pesanti e incomprensibili sconfitte interne con Pittsburgh (15-10) e Las vegas (16-14), gare con un totale di soli 24 punti per CLE, che hanno aiutato entrambe le rivali a guadagnare la postseason di gennaio. Le vittorie arrivate sempre con fatica hanno anche loro punteggi piuttosto bassi, vedi la gara con Detroit vinta appena 13-10 o con Denver 17-14. Segno questo che le vittorie sofferte in tipico stile Browns erano frutto di una difesa tosta, che poco concedeva agli avversari.

…E COSA NON HA FUNZIONATO

A costo di sembrare ripetitivi le cause di una stagione quasi del tutto fallimentare per Cleveland sono da imputare a parte della offense. Come sopra citato, a parte i runningback, sia Baker Mayfield che il reparto wr hanno prodotto poco o nulla. Il primo con incomprensioni in huddle con Stefanski, palle facili non passate (volontariamente?) a mani d’oro come quelle di OBJ e qualche intercetto di troppo, è stato subito bersaglio della stampa sportiva nazionale. Il secondo, composto dai vari Landry, DPJ, Higgins e Felton, hanno spesso affossato le stats di Mayfiled con drop a volte incomprensibili. Le mani migliori in endzone alla fine dei conti sono state quelle dei tight end. David Njoku fresco di “franchise tag” ha realizzato 4 td pass e questo è il record dei Browns in attacco. Austin Hooper altro TE voluto da coach Stefanski con 3 td pass è in seconda posizione insieme a Harrison Bryant, guarda caso il terzo TE e People-Jones, unico wr con 3 td pass a referto in tutta la stagione.
La linea forte di Cleveland ha dato quel secondo vitale in più al suo qb per leggere le tracce e sganciare, ma le cose sono andate a scemare col passare delle week. Forse è arrivata l’ora di scegliere l’ennesimo regista offensivo per i Browns. Pochi giorni fa il front office ha annunciato che alla fine della stagione appena iniziata, non ci sarà nessun rinnovo per Mayfield.

E ADESSO?

Come si può iniziare una stagione di NFL mettendo subito in chiaro la posizione della società nei confronti del suo quarteback titolare? Come al solito i Browns avranno vita facile sulle varie pagine social di meme dedicate al football. C’è gia chi si aspetta una stagione di “tank” per arrivare al draft 2023 in buona posizione per accaparrarsi l’ennesimo qb superstar, che risponde al nome di Bryce Young di Bama. C’è chi invece volge il suo sguardo disperato alla free agency che sta per iniziare, per scovare il quarterback d’esperienza che potrebbe sostituire il silurato Baker. Sicuramente al draft di quest’anno la priorità sarebbe un wr veloce e dalle mani “lavate con la colla” per cercare di aggiustare un reparto in seria difficoltà e le parole di Landry che mette in dubbio la sua permanenza in Ohio. Dopo la decisione di Berry in merito al futuro del suo qb1 le domande sono tante.
Come affronterà la stagione Mayfield? Avrà voglia di mettersi in gioco per avere offerte nella prossima offseason? Se Bakerone facesse una stagione ottima, cosa dovrebbe o potrebbe fare la dirigenza Browns? Con tutte queste variabili e questi punti interrogativi, Cleveland si appresta ad affrontare la stagione in perfetto stile… Cleveland Browns.

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Giorgio Bianchini

Ideatore de “Le storie della NFL” e amministratore di Tutto Football NFL, ritengo che il football sia talmente bello da dover andare aldilà dell’appartenenza ad una franchigia. Papà fiero di un giovane wide receiver, con il quale vivo e mi nutro di football americano.

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