L’ultima fatica (Tampa Bay Buccaneers vs Carolina Panthers 41-17)

La week 18, ultima giornata della stagione NFL vedeva i Buccaneers ospitare i Panthers in un match che solo 2 settimane fa aveva visto le squadre affrontarsi, ma a campi invertiti (per la cronaca vittoria di Tampa 32-6). I campioni in carica, vincitori della South Division (NFC) e certi dei playoff puntavano a migliorare il ranking per la postseason mentre la squadra allenata da Matt Rhule da tempo non aveva obiettivi anche se confrontarsi con i detentori del Vince Lombardi Trophy è sempre stimolante. I Bucs con l’infermeria ancora piena (Fournette, Barrett, Pierre-Paul, David) e reduci dallo psicodramma di Antonio Brown a New York, dove il ricevitore veterano si è reso protagonista di uno show in sideline abbandonando la sua squadra, doveva fare a meno anche di Jones come RB, affidando il reparto a Vaughn e il neo arrivato Bell.

La partita vedeva subito i Panthers, guidati dal QB Sam Darnold, protagonisti di un ottimo drive che si concludeva in endzone con la corsa di Chuba Hubbard. La squadra di Arians doveva immediatamente (punt) ridare il pallone agli ospiti che tentavano una conversione di quarto down, senza successo. L’inizio del secondo quarto vedeva Brady guidare i suoi verso la endzone avversaria, ma doveva accontentarsi di un FG del solito Succop. Il drive successivo vedeva ancora i Panthers muovere in modo efficace la palla (con un mix di corse e lanci) ma non riuscivano a convertire un quarto down giocato sulle 2 yard difensive di Tampa, che avrebbe potuto dare l’inerzia del match a Carolina. Prima dell’intervallo i Buccaneers trovavano il primo vantaggio del match (10-7) con Brady che pescava Bell in touchdown, dopo che Evans, Gronkowski e Perriman avevano avvicinato alla endzone l’attacco guidato in sideline da Byron Leftwich.

Al rientro dopo l’halftime Tampa trovava il ritmo anche in attacco con Gronkowski autore di 2 ricezioni consecutive per più di 60 yard e Ke’Shawn Vaughn segnava il touchdown del 17-7. La squadra di Charlotte non riusciva più a guadagnare yard come nel primo tempo e doveva accontentarsi di un FG che la riavvicinava nel punteggio (17-10) mentre i Bucs prima della fine del terzo quarto capitalizzavano il drive con il secondo TD di giornata di Vaughn, stavolta su lancio di Brady (24-10) I Panthers riportavano il successivo kickoff fino a quasi metà campo e riuscivano, giocando un quarto down, a segnare con una ricezione di Robby Anderson su lancio di Darnold. Brady, con il significativo contributo di Gronk, Bell, Perriman e Miller, pescava Evans con il suo terzo lancio per TD di giornata (31-17). Darnold su azione personale di corsa perdeva il pallone che veniva prontamente recuperato da Winfield, ormai pedina inamovibile nella difesa di Tampa, che doveva accontentarsi di un FG  nel possesso successivo (34-17)

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I Panthers tentavano ancora una conversione di quarto down in posizione di campo non proprio ideale, ma dal tentativo fallito ne approfittava subito la squadra di casa che con una corsa di 33 yard del veloce ricevitore Scotty Miller (prezioso il suo recupero dopo il lungo infortunio) incrementava il vantaggio (41-17). Le battute finali vedevano Darnold intercettato dal DB Adams che difatti chiudeva qualsiasi discorso sull’esito della partita, anche se il K Succop si rendeva protagonista di un FG sbagliato che poteva aumentare ancora il divario tra i due team.

I Panthers ci tenevano a chiudere con onore una stagione iniziata bene (3 vittorie consecutive) ma la differenza tecnica tra le due contendenti è risultata evidente, con la battaglia nelle trincee che ha visto prevalere le due linee (OL e DL) dei Bucs a discapito delle due di Carolina. Darnold ha totalizzato un discreto 29/42 al lancio per 219 yard, 2 TD e 1 intercetto, dato non del tutto negativo valutando la costante pressione del reparto difensivo coordinato da Todd Bowles. Sempre in attacco meritano menzioni Chuba Hubbard (56 yard totali e 1 TD) Ameer Abdullah (82 yard totali) e DJ Moore (100 yard totali) ma la linea offensiva è il vero tallone d’Achille della franchigia che nella offseason dovrà investire, tra draft e mercato, per migliorare le prestazioni del reparto.

Anche la situazione in cabina di regia (binomio Darnold/Newton) ha penalizzato la squadra allenata da Rhule che, se confermato, dovrà trovare una quadra per rendere più produttivo l’attacco che dispone comunque di buoni giocatori (i ricevitori Anderson e Moore e McCaffrey potenzialmente devastante ma afflitto da numerosi problemi fisici). La difesa è riuscita a contenere l’attacco dei Buccaneers nel primo tempo, soprattutto per demeriti della squadra della Florida piuttosto che meriti dei propri giocatori, anche se alla distanza ha dovuto capitolare e le statistiche parlano chiaro (1 sack, 2 TFL e 2 Hits sul QB in tutta la partita)

Tampa ha fatto quello che alla vigilia tutti si aspettavano, conquistando la tredicesima vittoria stagionale (record di franchigia) nonostante il non brillante avvio, sia in attacco che in difesa. E’ vero che su entrambi i reparti pesavano le gravi assenze (WR Godwin Brown e Watson out con Evans a mezzo servizio, RB Fournette e Jones out, LB Barrett David e Pierre-Paul out e DB Sherman e Robinson out) ma contro una squadra modesta come gli attuali Panthers ci si aspettava altro. La conferma è Brady, solita e solida prestazione (29/37 per 326 yard e 3 TD arrivando a 5316 yard e 43 TD in stagione) ben supportato da Gronkowski (7 ricezioni per 137 yard)

Anche Evans, nonostante non al 100% ha realizzato 2 TD con 6 ricezioni per 89 yard (da segnalare il raggiungimento del traguardo delle 1000 yard guadagnate in stagione con il record di 8 stagioni consecutive con tale risultato); i backup Perriman e Johnson hanno dato il loro contributo anche se Grayson, reduce dall’ottima prestazione contro i Jets, ha dovuto abbandonare il campo già nel primo quarto per guai fisici (si spera nulla di grave, visto il già martoriato reparto ricevitori) Ancora una volta il gioco di corse non è stato efficace se il migliore nelle statistiche è Miller (WR), ma Vaughn ha dato buone impressioni anche se il reparto attende il rientro degli infortunati.

Anche la difesa nella prima parte del match ha concesso troppo a Carolina sia sulle corse che sui lanci, ma dopo l’intervallo ci sono stati degli aggiustamenti che hanno ben funzionato; due giocatori si sono distinti: la S Winfield (8 tackle, 1 sack, 1 TFL e 1 QB Hits) e il DL Anthony Nelson (5 tackle, 1 sack, 2 TFL e 1 QB Hits) ma anche qui si aspettano con trepidazione (e preoccupazione) gli infortunati. La vera nota positiva delle ultime giornate è al capitolo penalità dove la squadra di Arians è nettamente migliorata.

Con la sconfitta in overtime dei Los Angeles Rams contro San Francisco, i Buccaneers hanno guadagnato il posto numero 2 nella griglia degli imminenti playoff (dietro solo ai Packers) e c’è il rimpianto di aver lasciato per strada delle partite abbordabili (2 volte contro New Orleans e 1 contro Washington). Ma gli attuali campioni, nella esaltante e vincente cavalcata della scorsa stagione, hanno dimostrato di potersela giocare contro chiunque e ovunque, con 3 vittorie fuori casa a Washington, New Orleans e Green Bay prima del Super Bowl.

Ora c’è una settimana di tempo per cercare di recuperare più giocatori possibili fermi ai box, soprattutto nei LB e nei RB. L’appuntamento è per domenica 16 Gennaio al Raymond James Stadium contro una “vecchia” rivale della NFC: i Philadelphia Eagles (record 9-8) che sono riusciti a guadagnare un posto ai playoff grazie a 4 vittorie consecutive nella parte finale della stagione anche se devono lamentare molti giocatori, sia in attacco che in difesa, nella lista degli infortunati e si augurano di svuotare l’infermeria per la wild card.

Domenica inizia la fase “IN or OUT”, conta solo vincere!!

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Roberto Abelli

Tifoso Bucs dal 1984 Ex giocatore ed ora coach Appassionato di football NFL e NCAA

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