Silent article (Indianapolis Colts vs Jacksonville Jaguars 11-26)

Il gioco del football è un favoloso intreccio di numeri, calcoli, statistiche e percentuali. Aggiungiamo dedizione, sacrificio, lacrime e sudore ed ecco a voi la disciplina perfetta. Domenica mattina tutti questi elementi pendevano nettamente a favore degli Indianapolis Colts. Franchigia poco sentita in Italia, ma rispettata ed ammirata. Johnny Unitas, Peyton Manning, Jonathan Taylor, il favoloso Lucas Oil.

Quest’anno, dopo una partenza complicata, 3 sconfitte nelle prime 3 week, contro Seahawks, Rams e Titans e dato il fatto che il nuovo franchise qb doveva ancora entrare nei meccanismi di HC Frank Reich, Indy ha incominciato ad inanellare vittorie su vittorie, perdendone solo 2 in 2 mesi ed entrambe tiratissime fino all’overtime, disputando gare dure, maschie, combattutissime. Vedi la sconfitta interna contro i Bucs, sudata fino all’ultimo down.
Si arriva così alla week 16 con un record positivo, 9-6 e 2 gare “comode” da vincere senza troppi affanni. Come spesso accade nella vita, chi ha più fame vince e i Raiders in week 17, dati per spacciati quest’anno, vincono in Indiana all’ultimo secondo, grazie ad un field goal e a giocatori che mettono in campo lacrime e sudore. Post season soltanto rimandata di una week è il pensiero dei giornalisti NFL più accreditati. Non perché Indy è forte in difesa, con Leonard e Buckner su tutti, ma perché contro in week 18, ci sono i disperatamente ultimi Jacksonville Jaguars. Il caldo della Florida sarà senz’altro d’aiuto per Wentz e soci.

Per il duo wr Pittman-Hilton il football di gennaio finalmente è arrivato, è li a poche yard, basta allungare le braccia, portare un pallone in meta, e domenica prossima sarà ancora football giocato. Primo quarto 0-7 Jags. Terzo quarto 3-23 Jags.
Trevor Lawrence, il biondo qb di Jacksonville sembra essere tornato indietro di una season, a Clemson dove bastava sganciare un hail mary e un touchdown arrivava tranquillamente. 23 completi su 32 lanci, 223 yds pass 2 touchdown e udite udite, 0 intercetti.
Marvin Jones wr indiavolato con 1 td pass 7 prese su 8 e 88 yds conquistate. Josh Allen in difesa diventa il mostro che tutti attendono da tempo. 3 tackles, 3 solo e 2 sacks.
Insomma se i Jags avessero giocato così da novembre, Urban Meyer permettendo, si sarebbero potuti trovare domenica a lottare per un piazzamento nei playoff.

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I sogni di gloria dei Colts e di JT, in corsa per l’MVP e l’OPOY si infrangono sotto il sole di un pomeriggio della Florida. Solo 77 yds guadagnerà Taylor su corse, dopo di lui Wentz con 17 yds. Disarmante la svogliatezza offensiva dei Colts. Wentz finirà con 1 td, 1 intercetto e appena 185 yds pass, con una misera 58.6% di percentuale completi.
Cosa può spingere una franchigia intera a perdere 2 gare di fila, abbordabilissime e mancare la postseason? Purtroppo il draft porterà ben poco, vista la trade del primo round con Philly per arrivare a Carson Wentz.

In effetti i conti Indy li aveva fatti bene. Carson finirà la season con 3563 yds pass, 209 yds per gara, 27 td più uno su corsa e appena 7 intercetti. Il gemello del principe Henry mancherà del suo contributo solo nel season finale di Jacksonville.
Jonathan Taylor finirà la sua eccezionale season con 1811 yds rush, 20 td (2 su passaggio) e la corsa all’OPOY da contendere a Cooper Kupp.
Forse le mani del reparto aereo sono mancate ai Colts quest’anno. Pittman solo 6 touchdown, ancora meno Pascal e Hilton con soli 3 td a testa. Da li forse in free agent si potrà ripartire per centrare i playoff della prossima season.

Per i Jaguars, dopo una stagione assolutamente deludente e con una contestazione verso il front office in corso, arriverà un altra bella occasione nel draft di aprile. La prima scelta assoluta da ponderare bene. Serve protezione per Lawrence e questo del 2022, si presenta come un draft di qualità, con pochissimi qb interessanti ma tante giovani linee da accaparrarsi. Un nome su tutti gira già prepotente, ma per il reparto difensivo, l’edge di Michigan Aidan Hutchinson.

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Giorgio Bianchini

Ideatore de “Le storie della NFL” e amministratore di Tutto Football NFL, ritengo che il football sia talmente bello da dover andare aldilà dell’appartenenza ad una franchigia. Papà fiero di un giovane wide receiver, con il quale vivo e mi nutro di football americano.

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