La (pen)ultima di Big Ben (Pittsburgh Steelers vs Baltimore Ravens 16-13)
La prima partita in carriera di Ben Roethlisberger era stata in week 2 del 2004 a Baltimore, e diciotto stagioni dopo da quarterback dei leggendari Pittsburgh Steelers con due anelli vinti, anche l’ultima potrebbe svolgersi in quel medesimo stadio, come un cerchio perfetto che si chiude.
Steelers contro Ravens basterebbe di per sé a dare motivazioni ai giocatori, ma se mai ce ne fosse stato bisogno, questa volta ci sono anche implicazioni per i playoff, essendo giunti all’ultima di regular season. Entrambe le squadre devono sperare nella sconfitta dei Colts a Jacksonville, che prima del kickoff delle 19 sembrava come minimo improbabile, gli Steelers hanno il percorso di gran lunga più facile perché oltre a questo a loro serve solo che Chargers-Raiders non finisca in pareggio, al contrario i Ravens hanno bisogno di una sconfitta dei Chargers e che Miami pareggi o perda. Come magra consolazione per i tifosi di Baltimore per lo meno possiamo dirgli che anche se avessero vinto il derby contro Pittsburgh, data la vittoria contro i Patriots dei Dolphins, questo non avrebbe contato.
Considerazioni
Baltimore, perseguitata dagli infortuni fin dal training camp, nella prima parte di stagione era riuscita a tenere botta vincendo diversi “one score game” grazie a un super Lamar Jackson, si è presentata alla sfida di week 13 contro gli Steelers con un record di 8-3, poi persa per la mancata conversione da due punti alla fine dei tempi regolamentari, e da quel momento, complice l’assenza per il resto della stagione di Lamar Jackson per una caviglia contusa, la squadra ha collezionato sei sconfitte consecutive che obiettivamente rendono difficile pensare che meritasse un accesso ai playoff, rimanendo viva fino alla fine per gli indubbi meriti della prima parte di stagione.
Dopo i primi due quarti, in pieno stile AFC North, il punteggio era di solo 3-3, con ben otto punt e quattro turnover di cui tre di Baltimore, che tuttavia aveva guadagnato 150 yds contro le 80 di Pittsburgh, non capitalizzate grazie ai turnover ottenuti dalla difesa giallo-nera, ultima contro le corse ma prima in sack, a proposito, TJ Watt, con una partita di regular season in più, ha pareggiato l’enorme record di sack di Michael Strahan di 22,5.
Nella seconda metà Greg Roman si è ricordato di avere il terzo attacco per yard guadagnate su corsa contro la peggior difesa nello stesso fondamentale e ha chiamato il numero di Latavius Murray che ha corso solo dopo l’intervallo dieci volte per 124 yds e uno spettacolare touchdown da 46. La difesa degli Steelers ha portato costantemente pressione immediata su Tyler Huntley, che alla quarta partenza da titolare si è ancora una volta dimostrato all’altezza di calcare i campi NFL, come backup di alto livello, vicino allo stile di gioco di Lamar Jackson, ottima presa come undrafted free agent da parte dell’eccellente scouting team di Baltimore.
La difesa di Pittsburgh è eccellente contro i passaggi, e così si è comportata anche domenica sera, su secondo e lungo e terzi down i pass rusher arrivano al tuo quarterback come nessun altro reparto, ed è difficile batterli per via aerea, essendo noni per yard su passaggio, settimi per touchdown su passaggio subiti e quando gli avversari arrivano in red zone, subiscono segnature da sei punti solo il 50.8% delle volte. Ieri hanno concesso solo 132 yds per via aerea, scegliendo di farsi battere da Mark Andrews, che ha fatto registrare 8 ricezioni per 85 yds, confermandosi uno dei migliori tight end della lega e il più importante playmaker offensivo di Baltimore in assenza di Lamar Jackson, e che tra l’altro ha fatto registrare il record dei Ravens per ricezioni in una stagione, 107. Marquise “Hollywood” Brown è stato autore di altri due drop sanguinosi, uno nella end zone e l’altro verso la fine del quarto quarto, per una giocata da vera free safety di Minkah Fitzpatrick, il guadagno altrimenti ottenuto avrebbe allungato il drive di Baltimore e facilmente portato a un field goal di Justin Tucker, che se fosse andato tra i pali avrebbe significato la vittoria dei Ravens.
Anche domenica l’attacco di Pittsburgh è stato singhiozzante e arrancante, patendo un infortunio di Najee Harris alla prima ricezione della partita, miracolosamente tornato nel terzo quarto con una vistosa fasciatura al braccio destro; Ben Roethlisberger, nonostante il rispetto che esige la carriera del più giovane starter a vincere un Super Bowl, ha il braccio di un ex giocatore, debole e impreciso, per di più dietro a una linea senza fuoriclasse e che ha subito numerosi rimescolamenti nel corso della stagione. Il fatto che quest’attacco, fatto solo di tracce corte, drag, comeback, hitch, curl, sia riuscito a guadagnare 235 yds è anche immagine della deperita secondaria dei Ravens, costretta alla fine a far giocare come cornerback titolare un rookie che fino a quel momento della partita si era posizionato a safety; a mio parere un gruppo più talentuoso e imbeccato a dovere durante l’incontro avrebbe potuto aggredire l’attacco degli Steelers che non poteva fisicamente scavalcarli sul profondo.
Gli Steelers si avviano ad affrontare i Chiefs nel turno di wildcard, e nonostante vadano fatti loro i complimenti, in particolare all’head coach Mike Tomlin per non aver mai avuto una stagione perdente anche con squadre sospette e a TJ Watt e Cameron Heyward, per aver trascinato la difesa di Pittsburgh in questa stagione, vedo poche chance che battano i Kansas City Chiefs.
Ai Ravens vanno riservati altrettanti onori per essere rimasti vivi 17 partite nonostante gli infortuni subiti avrebbero potuto costituire un alibi per gettare la spugna; in offseason va chiuso Lamar Jackson con un contratto a lungo termine, rinforzata la linea offensiva e forse anche quella difensiva, e più semplicemente recuperare al meglio i “caduti” di questa stagione 2021.
Al netto degli infortuni non capisco una caduta verticale di questo tipo. Harbaugh ha ammesso di non aver trovare un modo per vincere alcune partite e questo condanna in parte il coaching staff che credo vada pesantemete rivisto.
Brown di hollywoodiano non ha nulla, lo cedessero.. dai tempi di torrey smith e boldin manca un GRANDE RICEVITORE.
Speriamo bene nel.prox anno