Il riassunto di week 10 NCAA

Non si deve MAI sottovalutare un weekend di college football NCAA. Lo abbiamo fatto colpevolmente anche noi, che nell’ultima puntata del Podcast avevamo presentato la settimana a venire come “tranquilla”, “priva di partite eccezionali” e via dicendo. Prontamente il college football ci ha colpito in contropiede sui denti, rendendoci consapevoli del nostro grave errore e facendoci promettere di non ricaderci più. Vediamo, allora, quanto è successo in questa settimana, procedendo conference per conference.

Partiamo dalla Regina, sua maestà la SEC.

Georgia continua a schiantare avversario dopo avversario: nel weekend è stato il turno di Missouri, che ha resistito un quarto – nel quale si era anche portata inaspettatamente in vantaggio 3-0 – per poi finire sommersa da 43 punti dei Bulldogs, come sempre insuperabili in difesa – nessuno ha ancora segnato più di 13 punti alla difesa di Georgia – e concreti in attacco.

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Sopravvive Alabama nella gara interna contro LSU, nonostante un running game a minimi storici – un totale di 6 yard all’attivo, mai così poche nel terzo millennio. Alla fine è la difesa a pagare la cauzione, grazie ad fumble forzato e al breakup sull’ultimo Ave Maria di Max Johnson. LSU ne esce bene, con fiducia e rinfrancata, anche se con una Alabama in così grande difficoltà e con così tante occasioni sprecate in attacco, si sarebbe anche potuto ambire all’upset.

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Vince in casa Texas A&M ponendo fine alla corsa all’Heisman Trophy di Bo Nix – a cui, per dire la verità, credevano forse in 2 o 3 nel mondo (Bryan Harsin, Patrick Nix e il terzo, se seguite il nostro podcast, sapete chi è). Partita d’altri tempi, con più punt che primi down nel primo tempo ed un copione non troppo dissimile nella ripresa, nella quale Texas A&M ha avuto la meglio grazie al solito duo di corridori Isaiah Spiller e Devon Achane e ovviamente grazie alla difesa, autrice dell’unico touchdown della gara. 20-3 il finale e fine dei giochi per le speranze di Auburn di acciuffare il Championship Game.

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È successo di tutto anche nelle partite “secondarie” del weekend di SEC, partendo dalla montagna russa di Fayetteville, dove i padroni di casa di Arkansas hanno battuto Mississippi State 31-28 grazie ad un touchdown di Dominique Johnson a 21 secondi dalla fine. La squadra di Leach è riuscita comunque a costruirsi la chance del pareggio nel poco tempo a disposizione riuscendo in tre giochi a guadagnare 53 yard portandosi sulla linea delle 22, portanto il kicker Nolan McCord a tentare un calcio non-così-difficile da 40 yard, ovviamente sbagliato. Mike Leach in conferenza stampa, con il suo solito modo giocoso ma schietto, ha invitato tutti gli studenti di MSU che ne avessero voglia di presentarsi ai campi di allenamento per un tryout come kicker della squadra d football, ruolo decisamente scoperto al momento.

Tennesse ha battuto Kentucky 45-42 in una delle sparatorie di giornata grazie alle (solite) 100 yard ricevute dal WR Velus Jones. Per gli Wildcats non sono bastate le prestazioni ancora una volta straordinarie del RB Chris Rodriguez – 22 portate per 109 yard – e del WR Wan’Dale Robinson – 13 ricezioni per 166 yard e 1 TD.

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L’upset di giornata in SEC è però stato quello di South Carolina ai danni di Florida: 40-17 il punteggio, al termine di una gara dominata dai Gamecocks. I Gators sono sembrati sempre più lontani dal loro allenatore Dan Mullen che si trova ora in una situazione assai difficile da riparare.

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Torna infine alla vittoria Ole Miss che supera 27-14 Liberty nella sfida tra due dei migliori prospetti nel ruolo di QB in ottica Draft, sfida stravinta da Matt Corral, autore di oltre 300 yard con 20/27 e 1 TD, mentre Malik Willis è sembrato molto più single che dual threat, spaventando quasi esclusivamente con le proprie gambe e troppo poco con il braccio.

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Anche nella B1G succede un po’ di tutto, a partire dalla gara di Lincoln tra Nebraska e Ohio State, nella quale i Cornhuskers sono andati – per l’ennesima volta della loro stagione – molto vicini ad un risultato epico ed inpronosticabile, sciogliendosi però nel finale. Sopravvivono i Buckeyes 26-17 e restano ora l’unica squadra imbattuta della conference nelle gare di conference.

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Infatti: è caduta Michigan State. Hangover da 9-0 e da vittoria nel derby? Forse. Ma la verità è che, se Kenneth Walker non corre per 300 yard questa squadra fa enorme difficoltà a produrre alcunché di positivo in attacco. Il primo tempo di Walker è stato da Walker, e infatti al riposo il tabellone diceva 21 pari; nella ripresa è salita di colpi la DLine di Purdue – pazzesca prestazione di George Karlaftis – limitando Walker a 40 yard in 30 minuti, e MSU non è riuscita a trovare un’alternativa. Purdue-l’ammazza-grandi l’ha fatto di nuovo. E tanto del merito va dato al QB Alex O’Connell, che nessuno credeva in grado di poter sfoggiare un 40/54 per 536 yard, 3TD e nessun intercetto contro una delle migliori difese – prima di sabato – della nazione. Ma una menzioncina d’onore la merita pure David Bell, con le sue 217 yard in 11 ricezioni, scaturite spesso da giocate irreali.

Cade anche Minnesota in una partita brutta, sporca e maschia contro Illinois, nella quale nessuna delle due squadre ha superato le 300 yard di total offense. 14-6 il punteggio per gli Illini di Bret Bielema, altra squadra le cui performance sono direttamente proporzionali alla qualità dell’avversario che ha di fronte.

Ritrovano la via della vittoria sia Penn State31-14 su Marylandche Iowa – che a fatica supera 17-12 Northwesternche Michiganche supera abbastanza agevolmente Indiana 29-7. Infine vince ancora Wisonsin, che ne rifila 52 (!) a Rutgers e si prende la testa della B1G West.

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Anche la BigXII non ci fa mai addormentare quest’anno: la partita del weekend è stata senza dubbio quella tra Baylor e TCU, con gli Horned Frogs dell’allenatore ad interim Jerry Kill che hanno abbattuto la numero 12 del ranking 30-28 grazie ad un Chandler Morris da 461 yard e soprattutto ad un clamoroso e rocambolesco intercetto in endzone su Gerry Bohannon nel momento di massima difficoltà dei padroni di casa. Finiscono verosimilmente qui anche le speranze dei Bears di Championship, anche se ancora non dobbiamo escludere nulla.

Chi prosegue la sua corsa è invece Oklahoma State, che passa 24-3 sul campo di West Virginia dove settimana scorsa si era impantanata Iowa State, che questa settimana, invece, torna vittoriosa al Jack Trice Stadium – portando a 10 le vittorie casalinghe consecutive in BigXII – contro una spenta Texas, ormai già concentrata sulla prossima stagione. Breece Hall ha portato a 21 la sua striscia di gare consecutive con almeno un TD segnato, e lo ha fatto in bello stile.

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Il derby del Kansas, infine, anche quest’anno si tinge d viola, con gli Wildcats mai seriamente impensieriti da una Kansas che è ancora un po’ indietro nel suo processo di rebuilding.

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Colpi di scena e punti, tanti punti, anche in ACC, dove il “game of the week” era il derby tra North Carolina e Wake Forest, conclusosi 58-55 in favore dei Tar Heels, che hanno così tagliato le ali dell’entusiasmo dell’ateneo di Winston-Salem. La partita non è riassumibile in poche righe, ma si tratta, per farla breve, di una grande occasione sciupata per WF, che a metà terzo quarto si trovava avanti 45-27. Sanguinose e alla fine determinanti sono state le due palle perse nel quarto quarto dai Demon Deacons: prima l’intercetto lanciato da Sam Hartman e poi il turnover on downs a 1 minuto e 20 secondi dal termne, in quello che sembrava essere l’ultimo drive della gara – invece ce ne sono stati altri due, con un TD segnato per parte.

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Ne segna tanti (54) anche Pitt, che si sbarazza di Duke a domicilio e lo stesso fa NC State a Tallahassee contro Florida State. Nell’anticipo del venerdì era stata Boston College a trionfare su Virginia Tech per 17-3, grazie al recuperato Phil Jurkovec, ma soprattutto grazie all’attacco totalmente asettico degli Hokies, in grado di guadagnare la miseria di 12 primi down. Sempre più bollente la panchina di Justin Fuente.

Vince ancora Miami, pur non convincendo e concedendo davvero troppo in difesa alla non irresistibile Georgia Tech, ma a win is a win e con il caos della Costal Division in questo 2021, una vittoria era quello che serviva ai Canes per sperare ancora nel Championship. Un Championship che avrebbe davvero dell’incredibile visto l’avvio di stagione degli arancioverdi. Altra prestazione da veterano di Tyler Van Dyke che ha sviluppato un’intesa con Charleston Rambo che fosse iniziata prima avrebbe forse dato un altro volto alla stagione dei floridiani.

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Infine Clemson. Altra fatica immane per i Tigers, che battonoLouisville, ma in rimonta e riuscendo a tenere difensivamente sul quarto down dalla linea delle 2 yard a 10 secondi dalla fine. Un’altra vittoria risicatissima nella stagione di Clemson, che è ora 6-3 ma che avrebbe tranquillamente potuto avere un record negativo.

Nella Pac-12 non fa fatica Oregon a superare Washington 26-16, grazie alle 211 yard corse da Travis Dye, e lo stesso fa Arizona State con USC, vincendo 31-16.

Utah è sempre più saldamente al comando della South Division, anche dopo la vittoria per 52-7 su Stanford, mentre Colorado ritrova la vittoria battendo all’overtime Oregon State 37-34. Infine, la notizia che il mondo del college football aspettava: Arizona ha finalmente vinto una partita di football! Chiudnedo a 20 (!) la striscia di sconfitte consecutive, grazie al 10-3 su una California priva di mezzo roster a causa di un nuovo Covid outbreak nel campus. Una partita per stomaci forti, ma che, di per sé, è già storia.

A chiudere le G5 e, quindi, Cincinnati. Cincinnati vince, conserva l’imbattibilità, ma se vuole far cambiare idea ai commissari e farsi ammettere tra le magnifiche 4 dovrà fare qualcosa di più che “vincere 28-20 su Tulsa”, tra l’altro sopravvivendo grazie ad una goal line stand nell’ultimo minuto di gara.

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Partita memorabile quella valida per il Commander-in-Chief Trophy tra Army e Air Force, vinta dai Cadets dopo un tempo supplementare. Solita battaglia senza quartiere con molto running game nel primo tempo – chiuso con un consono 0-0 – mentre decisamente più spumeggiante la ripresa, nella quale Army ha collezionato anche alcuni big plays aerei. I Cadets sono ora i favoriti per tenersi il trofeo, che dovrà ancora attendere per tornare a far visita a Colorado Springs.

L’altra accademia non ha passato una serata facile a South Bend, dove i Midshipmen sono stati sommersi di punti dagli Irish di Notre Dame: 34-6 il punteggio in una partita che non è mai stata tale.

Chiudiamo con la Mountain West dove perde un colpo Fresno State, battuta in casa 40-14 da Boise State, mentre mantengono il ritmo Nevadavittoriosa 27-24 su San Jose Statee San Diego State, che riesce ad avere la meglio di Hawai’i, nonostante una serata non brillante offensivamente.  Se nella West il primato è al momento condviso da Wolf Pack e Aztecs, nella Mountain Division resta in vetta in solitaria Utah State, che nel weekend ha superato facilmente New Mexico State, in una gara di non-conference.

Anche per oggi è tutto, appuntamento, come sempre, a tra sette giorni!

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Redazione

Abbiamo iniziato nel 1999 a scrivere di football americano: NFL, NCAA, campionati italiani, coppe europee, tornei continentali, interviste, foto, disegni e chi più ne ha più ne metta.

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