Il riassunto di week 3 della NCAA 2023

L’hype per la week 3 appena conclusasi era ai minimi storici per una giornata di college football NCAA: nessun match tra squadre nel ranking, poche rivalità e tutte o di scarsa qualità o estremamente sproporzionate nel pronostico, e ancora pochi match di conference.

Eppure, quando una settimana dà questa apparenza, è bene diffidare. Ricordare: le sorprese nel college football non mancano mai.

E allora partiamo proprio da queste.

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La più grande, probabilmente, è arrivata nel primetime game di ABC, quello che solitamente è il match della settimana e che, come in tutti i terzi sabati di settembre, vedeva affrontarsi Florida Gators e Tennessee Volunteers, con i secondi favoriti di un touchdown. Nelle prime due settimane i Vols non avevano brillato, ma le loro prestazioni non erano valutabili essendo avvenute contro avversari estremamente inferiori sulla carta. Ma è bastato poco in questa partita per capire che tutti gli ipotetici dubbi lasciati Da UT nelle prime due settimane non erano casuali: la sqaudra non ha sistemato la difesa, Joe Milton ha un grande talento ma non è il metronomo che era Hendon Hooker, e manca tremendamente Jalin Hyatt. Tennessee parte bene, ricordando la squadra dell’anno scorso, ma poi offensivamente si blocca, si impantana nella Swamp chiudendo a 7 punti un primo tempo asettico offensivamente e nella riprese le cose non migliorano. La D Line di Florida è riuscita a mettere in enorme difficoltà Joe Milton e, sull’altro lato del pallone, sono bastate le gambe di uno straordinario Trevor Etienne per demolire la debole opposizione dei Vols. Meglio anche Graham Mertz, che è sembrato più a suo agio in una partita in cui gli è stato richiesto semplicemente di non fare errori e “gestire”, facendo fare il lavoro sporco a Etienne e al suo fido compagno di backfield Montrell Johnson Jr. 29-16 per i Gators il finale, che raffredda momentaneamente la panchina di Billy Napier, che sembrava in procinto di scaldarsi rapidamente e getta nel fango fin da subito le velleità di competere nella division di Tennessee. Non tutto è perduto, ma per uscire dal fango servirà ritrovare l’esplosività del 2022.

L’altro upset di una squadra nel ranking è stato quello ai danni di Kansas State, operato da Missouri al termine di partita piuttosto pazza conclusasi con il field goal più lungo della storia del college football: 61 yard per il kicker dei Tigers Harrison Mevis, valido per il 30-27 finale. Da segnalare una prestazione – non certo la prima – da All-American del WR dei Tigers Luther Burden III, con 7 ricezioni, 114 yard e 2 TD.

Un’altra grande sorpresa è stata vedere un combattutissimo Rocky Mountain Showdown: il match tra Colorado e Colorado State aveva uno spread, secondo i bookmakers, di 23 punti in favore della squadra di coach Deion Sanders, padrona di casa. La settimana che ha preceduto il match è stata piuttosto accesa, nel duello tra Jay Norvell – HC dei Rams – e la famiglia Sanders, prima coach Prime, che ha voluto rispondere per le rime al suo collega, e poi il figlio Shedeur, che ci ha tenuto a dire la sua.

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Nessuno si aspettava di vedere i Rams competere e sfiorare un upset che avrebbe avuto dell’incredibile: solo un TD convertito da 2 punti a 36 secondi dallo scadere ha salvato Colorado, e soprattutto il suo coach, da una grande umiliazione: servono poi 2 overtime e una sanguinosa penalità per blindside block per dare a Colorado la vittoria sui rivali. Se oggi non ci spelliamo le mani per applaudire e voler mostrarvi le giocate di Travis Hunter è essenzialmente perché il WR/CB dei Buffs è stato messo fuori contesa da un intervento oltre i limiti della correttezza da parte di un defensive back dei Rams. La speranza è di vederlo presto di nuovo in campo.

Parlando di upset inattesi vanno citate le sconfitte di Iowa State con Ohio, quella terribile di Oklahoma State, sconfitta 33-7 in casa da South Alabama e, infine, quella di Cincinnati, uscita sconfitta dopo un overtime da una battaglia con Miami (OH), altra squadra sorprendente in MAC.

Upset sfiorato per Florida State: la spunta 31-29 sul campo di Boston College dopo aver spento totalmente l’interruttore una volta raggiunto il 31-10 a metà terzo quarto. Decisivo alla fine il sack di Kalen DeLoach sul drive del possibile sorpasso di Boston College, che consegna la W ai ‘Noles, che vanno così 3-0. Nonostante la paura finale FSU ha giocato una buona prima metà di gara, dove come sempre tra tutti è spuntato Johnny Wilson, autore di una prestazione da 105 yard.

Non proprio upset sfiorati ma vanno comunque citate le prestazioni grigie di Georgia ed Alabama. I Bulldogs vincono 24-14 contro South Carolina dopo aver chiuso in svantaggio 14-3 all’intervallo: un attacco completamente arido e una difesa forte ma non impenetrabile nel primo tempo hanno poi ceduto il campo ai veri Georgia Bulldogs nella ripresa, padroni del campo per 30 minuti, quanti ne bastano per archiviare la pratica Gamecocks, ma non sempre regalare un tempo agli avversari potrebbe restare un crimine impunito.

Per i Crimson Tide il discorso è diverso. Ce ne eravamo già accorti la scorsa settimana ma ora il problema è palese: manca un quarterback. Alabama batte USF 17-3 e se lo fa deve dire grazie ai Bulls, troppo imprecisi offensivamente. Panchinato Jalen Milroe, fa malissimo il suo sostituto Tyler Buchner e solo poco meglio di lui il freshman Ty Simpson. Il touchdown allo scadere dà al risultato una parvenza di normalità che non c’è mai stata: Bama ha chiuso il primo tempo sul 3-3, con 5 punt nei primi 5 drive offensivi. È chiaro che offensivamente qualcosa non va e non potranno sempre solo Rydell Williams e Jase McClellan salvare la baracca correndo per oltre 200 yard.

Anche Texas non ha passato dei bei momenti nella vittoria in casa per 31-10 contro Wyoming, arrivata grazie ad un quarto quarto da 21 punti a 0.

Prima della carrellata di risultati finale, un ultima, grande, sorpresa: Iowa ha segnato 41 punti.

Partiamo dalla ACC dove vince facile Miami e lo stesso fanno NC State e Clemson. Qualche grattacapo in più per Syracuse, che alla fine ne rifila 35 ai resti di Purdue portandosi sul 3-0. North Carolina batte Minnesota 31-13 con una straordinaria prova offensiva e lo stesso fanno Duke, contro Northwestern, e Louisville contro Indiana.

Nella sfida tra Big10 e ACC va meno bene a Virginia Tech, demolita 35-16 da Rutgers, anche peggio a Virginia che ne prende 42 da Maryland e forse ancora peggio a Pittsburgh, che perde un Backyard Brawl con molti più errori che prodezze – ma non per questo privo di emozioni – 17-6 sul campo dei rivali di West Virginia.

https://x.com/WVUfootball/status/1703254539258794346?s=20

In BigXII oltre a quanto già detto, vincono UCF, Texas Tech, Baylor e Oklahoma in match non competitivi, BYU opera l’upset su Arkansas grazie alla capacità di sfruttare le occasioni e i turnover degli avversari: 38-31 il risultato finale, nonostante 143 total yards in meno degli avversari. In uno dei molti derby texani TCU batte Houston 36-13, mentre Kansas supera Nevada 31-24 con qualche difficoltà in più del previsto.

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In BigTen non faticano Penn State – 30-13 su IllinoisWisconsin, Michigan e Ohio State, tutte vincenti in match dal pronostico sproporzionato. Vince convincendo anche Nebraska: 1 W dell’era Matt Rhule a Lincoln arrivata grazie al 35-11 su Northern Illinois. Sprofonda invece, come da previsioni, Michigan State: senza allenatore e con la stagione già da archiviare perde 41-7 in casa contro Washington, concedendo a Michael Penix un QBR di 98.2 – 473 yard e 4 TD – facendo arrivare Rome Odunze a 180 yard, Ja’Lynn Polk a 118 e Jalen McMillan a 96.

In SEC vincono facile Texas A&M, Auburn e Kentucky in match non competitivi, stravince anche Ole Miss che ne segna 48 a Georgia Tech e lo stesso fa LSU – 41-14 in casa di Mississippi State – mentre a perdere è Vanderbilt, sconfitta all’Allegiant Stadium da UNLV 40-37 con un field goal a 4 secondi dal gong.

Ultima ma non ultima la Pac-12, dove vincono sempre praticamente tutte: Utah, Oregon State, California, Washington, Washington State, UCLA, Oregon ed Arizona vincono con uno scarto medio (fra tutte) di 31 punti. A non ridere sono Arizona Statesconfitta in casa 29-0 da Fresno State, ma per valutare i Sun Devils bisognerà aspettare come minimo l’anno prossimo – e Stanford, che perde in casa 23-30 contro Sacramento State, squadra di FCS. A sorridere nervosamente, come detto, c’è Colorado.

E con questo è tutto anche per la week 3, un saluto e appuntamento a tra 7 giorni!

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