NFL Preview 2021: Chicago Bears

Le ultime due stagioni hanno prodotto gli stessi risultati, record di 8 vittorie e 8 sconfitte ai quali la Chicago del football sembrava dove rimanere ancorata per il futuro della gestione Nagy. Quello stesso futuro che all’orizzonte lasciava intravedere l’ordinarietà tanto antipatica ai tifosi Bears. Ad un 2018 illusorio sono seguiti due inverni di delusioni perchè mentre a Chicago si pensava di aver finalmente alzato l’asticella, i risultati del secondo e terzo anno nella gerenza Nagy hanno tirato il freno a mano alla macchina in corsa tenendola in pista con enorme fatica. Alla dirigenza però, le due qualificazioni ai playoff in tre anni non sono affatto dispiaciute e dunque si prosegue. A conti fatti i numeri dell’attualità sono da accogliere con gioia se comparati a quelli del passato e, volenti o nolenti, Matt Nagy deve ancora registrare un record negativo nel suo ruolino di marcia.

Poi, quando tutti ormai davamo per finiti i Bears mentalizzandoci su “tanking” e rifondazioni imminenti, un fulmine a ciel (poco) sereno ha squarciato il cielo e in una notte di follie sembra che tutto sia cambiato… Ryan Pace ha giocato la sua partita, quella della redenzione. La sera del 29 aprile 2021 Pace allaccia la cravatta, fa un bel respiro, e partendo dalla scelta numero 20 si ritrova con la 11 tra le mani quando il nome di Justin Fields è ancora fuori dalla lavagna. Passano 24 ore e il General Manager rilancia: se si punta sul QB bisogna poi difenderlo, sotto con una seconda trade ed ecco Teven Jenkins. Squillino le trombe, Chicago ha un attacco!

OFFENSE

Tutto ruota intorno al fenomeno Fields. Pensieri, attese, preoccupazioni e sogni. Chicago non riesce a tener la mente rilassata e vive in punta di piedi, scalpitando e bramando di poter presto abbracciare tutto quello che nell’ultimo trentennio (abbondante) è mancato. Per week 1 in cabina di regia c’è Andy Dalton, ma chissà quanto resisterà? Ogni singolo segnale punta alto verso il nuovo astro nascente di Kennesaw, Georgia. Justin Fields vuole il ruolo da titolare, lo vuole per scriverci sopra la storia e non ha fatto altro che lavorare durissimo per far si che ciò avvenga. L’enigma del quarterback titolare si risolverà con il passare dei giorni, o delle diciassette settimane di campionato (Bye escluso) che quest’anno impediranno a coach Nagy di fermarsi al punto di pareggio. Il capo allenatore ha trovato rinforzi importanti per il suo attacco che attende impaziente di poter vedere in campo quel numero uno navy and orange.

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La linea offensiva si può dire ben più solida dello scorso anno, l’innesto di un tackle del calibro di Teven Jenkins rimanda alle dinamiche che i Bears avevano vissuto nel draft del 2020 quando la seconda chiamata nel 2° round aveva portato alla selezione di Jaylon Johnson (profilo da 1° round). Jenkins è un first round caliber a tutti gli effetti e quando Pace lo ha trovato disponibile, non ha esitato a muovere un altro trade up. Chicago non ha sciolto il nodo del contratto di Allen Robinson II, il quale non ha raggiunto l’accordo per l’estensione con i Bears e dunque giocherà sotto Tag per un anno. A prescindere dalle burocrazie, ARob e Mooney formeranno una staffetta tagliente, difficile da contenere per ogni secondaria (e questa volta non ci sarà Trubisky a lanciar palloni!!!). Il running game trova la sua forza in David Montgomery, un RB che per colazione mangia pane e breaking tackles. Siamo fiduciosi nello sviluppo di questo duttile atleta perchè nel suo secondo anno ha già dimostrato di essere all’altezza, ma allo stesso tempo possiamo dirci preoccupati perchè nelle fila degli orsi non esistono rincalzi di nessun genere per sostituirlo sulle corse. Appello alla fortuna in questo caso.

DEFENSE

Ricordate quella difesa che nel 2018 aveva bullizzato la National Football League ispirando poi la strategia utilizzata dai Patriots per vincere il Super Bowl contro i Rams? Ecco, chi prende le redini della nuova difesa Bears  è uno dei principali creatori di quella difesa, Sean Desai. Desai è uno dei devoti discepoli dello stregone Vic Fangio e ciò che ci si aspetta dal suo coordinamento è una vera e propria rivitalizzazione di quella mentalità aggressiva e sanguinaria votata al turnover. Tradotto in italiano, Desai riporterà i Bears a segnare punti con la difesa. Cosa che a Pagano non è riuscita.
Al fianco di Akiem Hicks ritorna Eddie Goldman, muro della defensive line al Soldier Field. Eddie Jackson verrà rimesso a fare ciò che sapeva fare meglio, mentre i saluti di Kyle Fuller peseranno inesorabilmente. Tuttavia i Bears trovano sempre un profonda forza nel gruppo dei loro difensori, guidati dall’immensa leadership di Khalil Mack. Chuck Pagano non ha saputo tirar fuori il meglio dalla difesa dei Bears che aveva così tanto appassionato dall’arrivo di Mack. L’amministrazione di Pagano è stata più passiva di quello che ci si aspettava, a sprazzi inadatta nei confronti delle qualità dei singoli e della potenza dell’organico. Ma se è vero che l’ex defensive coordinator si è dilettato con metodi piuttosto conservativi, va anche detto che l’attacco della sua squadra si è troppo spesso aggrappato alla consistenza della difesa per tenere le sorti degli incontri in vita. Sean Desai avrà il compito di risvegliare il potere offensivo assopito di una delle difese più rispettabili del panorama NFL.

SPECIAL TEAM

Qui Chicago perde molto perchè quando uno degli atleti più spaventosi in circolazione cambia ambiente non lo si rimpiazza con semplicità. Cordarelle Patterson ha scelto Atlanta voltando le spalle a quella Chicago che era pazza di lui. Male, forse più per lui che non per il mondo Bears che lo aveva adottato come vice di un certo Devin Hester. Ai Falcons guadagnerà lo stesso compenso che avrebbe percepito ai Bears; la sua scelta è più legata a dei comprensibili aspetti di frustrazione e forse, in questo caso, la fretta gli ha tirato uno sgambetto perchè con l’arrivo di Justin Fields i destini di Chicago sembrano essere più luminosi che mai. Ad Atlanta, però, c’è un magnifico acquario.

COACHING STAFF

Sono relativamente poche le cose cambiate all’interno del gruppo allenatori, alcuni assistenti ed il coordinatore difensivo. Ma in fin dei conti Sean Desai era lì prima, ed è lì ora! Solo con delle responsabilità maggiori sulle sue spalle. Matt Nagy ha finalmente il suo uomo, quel quarterback che rappresenta l’esatto opposto di quello che rappresentava Trubisky. Starà alle competenze del capo allenatore sviluppare il gioiello da Ohio State in un QB d’elite. Il braccio di ferro sulle chiamate dei giochi rimane da verificare perchè Nagy ha la testa dura, senza dubbi più dura di quella di Bill Lazor. Quando Nagy ha abbandonato il playcall l’anno scorso, lasciandolo a Lazor per volere della proprietà, qualche miglioramento si è verificato ma poi al capo allenatore non piaceva l’idea che qualcuno di diverso da lui giocasse con il suo giocattolino e si è tornati punto a capo. Serve una prova di maturità, di umiltà, serve una prova d’amore e di rispetto del football per rimettere in sesto la credibilità di chi ha chiamato i giochi fino ad ora; tutto potrebbe risolversi grazie al talento cristallino di Justin Fields, il quale andrà modellato sì, ma che allo stesso tempo richiederà al coach di adattarsi al suo stile di gioco. Sulle ali di Fields, Nagy potrebbe ritrovare quell’entusiasmo e quella creatività che lo avevano caratterizzato nell’annata in cui era stato eletto miglior allenatore dell’anno in NFL.

Record previsto: 8-9

Per la prima volta in tanti anni, del record non ci interessa minimamente. Il 2021 non rappresenta nulla se non un nuovo inizio per i Chicago Bears. Il calendario è tra i più ostici, ma non ci interessa nemmeno questo aspetto. Il centro del mondo Bears, il perno attorno al quale tutto ruota, è un ragazzino di soli 22 anni e noi abbiamo tutta la pazienza del mondo per aspettarlo e anche di più. Ci sono tante dinamiche imprevedibili che si avvicenderanno nella prossima stagione: da quelle che riguardano da vicino la Halas Hall, a quelle che non hanno ancora chiarito se i Bears dovranno trovarsi ad affrontare un MVP in carica all’interno della propria divisione (lo stesso atleta che ci ha ammazzati da 16 anni a questa parte). Facciamo questo pronostico puramente perchè ci viene richiesto ma ci teniamo a farvi sapere che non gli diamo alcun valore perchè, attualmente, non ne ha.

[review]

alex cavatton firma area 54

I nostri voti

Offense - 7
Defense - 8
Coaching Staff - 6.5

7.2

La stagione 2021 dovrà essere quella di un nuovo inizio per i Chicago Bears con una difesa di buon livello e il rookie Justin Fields in cabina di regia.

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