Scott Hanson, l’uomo della domenica

La ritualità della domenica sera per un tifoso NFL è quasi sacra. Ci sono stati gli anni in cui riuscire anche solo a elemosinare un’immagine, una giocata, un lancio ben fatto era cosa rara. Forte era la sensazione di gioia quando man mano il football americano attraverso i ben noti canali televisivi hanno iniziato a far conoscere questo sport. Nel corso degli anni e dei decenni le cose sono cambiate. Naturalmente l’avvento di internet ha semplificato in gran parte i processi di conoscenza del gioco e la visione delle partite.
Negli anni poi i diritti televisivi sono passati di emittente in emittente secondo dinamiche che ben conosciamo. Oggi il tifoso italiano NFL ha accesso anche alla telecronaca in italiano arricchendo ulteriormente la propria esperienza.

Poi c’è NFL Network fruibile attraverso il ben noto GamePass (o con un abbonamento a DAZN), una vera e propria piattaforma nata nel 2003 e fatta di tutto ciò che un tifoso NFL può solo sognare: la sezione NFL Films con oltre 4000 ore di filmati sempre fruibili, storie dei personaggi più illustri che in questo sport una traccia l’hanno lasciata. Storie fatte di emozioni e imprese. La ben nota capacità di storytelling degli statunitensi oltre che gli ormai consolidati programmi di analisi e intrattenimento rendono NFL Network un servizio davvero irrinunciabile una volta provato.

La rete, in procinto di spostarsi insieme a tutta NFL Media a Hollywood Park proprio vicino al Sofi Stadium di Los Angeles ha dei punti chiave al momento irrinunciabili. Tra i format proposti infatti uno emerge prepotentemente la domenica sera: NFL RedZone
E chi di NFL RedZone abusa consapevolmente sa che la domenica sera c’è un uomo che rappresenta la faccia che la NFL offre al mondo intero.
“…every touchdown from every game…” così Scott Hanson presenta e ribadisce più volte il mantra della trasmissione, autentica meraviglia mediatica così comoda che permette di non perdere alcuna azione saliente di qualsiasi partita della domenica NFL. Così iconico da essere già ormai entrato nella storia dello sport americano il nostro Scott Hanson è indiscusso host del programma.

Pubblicità

E noi che dall’Italia ci tuffiamo nella domenica prima sera e poi notte avvertiamo in lui una presenza quasi rassicurante, in grado di scandire i tempi delle partite. Discreto, mai invadente, mai sopra le righe anzi al contrario estremamente didascalico ma capace anche di emozionarsi di fronte a una giocata.
Come un amico che al bar che non urla ma commenta pacatamente una partita accanto a te lui ci introduce con i suoi recap le partite delle sette, poi ci mostra i momenti salienti a sera inoltrata; ci parla di fantasy, ci parla dei rookie e di chi ha caratterizzato la giornata. Sempre pronto all’intervento quando le partite sono in pausa, sempre sorridente così come è arrivato ci saluta quando le partite del tardo pomeriggio americano si concludono.
E così ci congeda con un sorriso, quasi ad augurarci la buona notte.

È difficile sollevare critiche a Scott Hanson. Durante la trasmissione televisiva, Scott non mangia per non essere sorpreso con un panino in bocca in onda. Non beve caffè. Si disidrata deliberatamente prima di andare in onda. Ha fatto una pausa bagno nell’ultimo decennio. Forse anche perchè noi tifosi d’oltreoceano vediamo in lui un salvatore. Grazie a lui siamo in grado di trascendere lo spazio e la visione, riusciamo a vedere tutte le partite insieme, non perderci nulla. In un’intervista di qualche anno fa dichiarò che “guardare NFL RedZone è come guardare il football quando Dio tiene il telecomando”.
Bob Ley di ESPN ha definito RedZone “un’innovazione molto vicina all’ossigeno”. Il collega di ESPN Tony Kornheiser lo ha soprannominato un canale “che cambia la vita” ed è “assolutamente favoloso“. Qualcosa nemmeno immaginabile fino all’avvento di internet e forse anche oltre. Tale è stata la novità di RedZone da vedere in lui quasi un angelo in carne ed ossa.
Poco importa che da un punto strettamente di esperienza di partita RedZone ci fa perdere molto: le sensazioni, il pubblico, l’inerzia, i tatticismi. Tutti fattori che ovviamente sono percepibili guardando un’unica partita, pause pubblicitarie comprese.
Poco importa, Scott Hanson ci ha dato una chiave. E noi l’abbiamo utilizzata.

Perchè Scott Hanson ha così successo? Cosa rende così speciale e in così ascesa come ascolti il programma? Ce lo dice Allan Flowers, produttore e coordinatore di NFL RedZone.

Direi un mix della continua ascesa del fantasy football, un crescente desiderio di vedere l’azione tutto il tempo, una crescente base di fan della NFL e il passaparola.
Le persone guardano il nostro show se hanno una breve capacità di attenzione, la loro squadra non sta giocando e/o vogliono stare al passo con il loro fantasy team. Abbiamo anche visto famiglie guardare lo spettacolo insieme, persone che hanno avuto veri e propri raduni RedZone ed esperienze multischermo (RedZone su un dispositivo e una partita su un altro). Il nostro spettacolo è disponibile dal vivo in tutto il mondo, quindi siamo in grado di espandere il nostro pubblico a un ritmo diverso rispetto a uno spettacolo nazionale.

Scott Hanson ha anche un secondo nome, Richard. E’ nato il 24 giugno del 1971 a Rochester, nel Michigan, nell’area nord di Detroit, 12.000 abitanti.
Hanson è cresciuto come molti ragazzi con la passione per il football, talmente appassionato da essere inserito nella squadra della Syracuse University. Fu compagno di squadra di Marvin Harrison, mitico ricevitore Hall of Famer che per 13 anni ha fatto le fortune di Indianapolis.

Testardo ma molto professionale e preparato, nel 1993 entra nella locale emittente affiliata alla NBC a Travel City, sempre nel Michigan.  Lo spostano poi a Tampa, in Florida dove segue i Buccaneers nella loro ascesa sotto la guida di Tony Dungy.
Dopo varie esperienze in altrettante emittenti la svolta avviene nel 2006 quando la NFL lo nota e lo assume come reporter nazionale coprendo tutte le 32 squadre. da lì parte tutto il percorso professionale che lo porta il 13 settembre del 2009 in week a debuttare come presentatore alla prima storica puntata di RedZone, ruolo che non ha più’ lasciato
In occasione del 200° episodio andato in onda quest’anno a dicembre NFL Media ha mostrato i primi sessanta secondi della prima puntata.

Molto riservato e poco incline a mettere in luce la vita dei suoi familiari, al punto che non si è sicuri che sia o non sia sposato Scott Hanson ha una fortissima passione  per i viaggi nel mondo. Ha corso con (o contro) i tori a Pamplona, ​​in Spagna. Ha scalato il Kilimangiaro in Africa. Ha percorso la Grande Muraglia Cinese. Ha fatto immersioni nella gabbia di squali bianchi in Australia e Messico e ha in programma una visita nei mari dell’Atlantide.
E quando qualcuno gli chiede da dove derivi questa passione per l’avventura lui candidamente risponde che “ricerca in ogni viaggio l’adrenalina che mi dà l’entrare nello studio di RedZone ogni domenica sera, senza mai trovarla“.
Non manca l’impegno per il sociale in quanto molto attivo con la Charity Orphan Outreach. Scott passa in Russia una settimana e mezza come attivo volontario di questa associazione che a livello mondiale si occupa di garantire migliori condizioni di vita ai bambini orfani in varie parti del mondo.

Il suo viso, il suo fisico alto e longilineo sono strettamente collegati al programma della domenica sera. Tecnicamente il suo contratto è scaduto quest’anno con NFL e nulla trapela sul rinnovo che al momento in cui scrivo non mi risulta essere stato ancora firmato. Quindi ufficialmente parliamo di un free agent.
Non voglio minimamente prendere in considerazione l’ipotesi di un non rinnovo e le ultime sue dichiarazioni “sarò presente alla 400esima puntata di RedZone in un modo o nell’altro” non lasciano che certezze anche se NFL Network non commenta le trattative contrattuali.
Domenica 12 settembre accenderemo la tv, ci sintonizzeremo sul GamePass, selezioneremo RedZone e sono sicuro che ad accoglierci vedremo un viso rassicurante, un uomo ben vestito, alto e biondo e solo quando dalla tv riecheggierà la frase “every touchdown from every game” e “seven hour of commercial free football” ecco sì, la stagione NFL sarà ufficialmente iniziata.

Buon compleanno Scott!

Pubblicità
Merchandising Merchandising

Luca Rossi

Tifoso NFL dagli ultimi anni di Dan Marino. Tifoso Dolphins molto paziente. Settimanalmente parlo della squadra della Florida in Cool Bueno. Presento The Drive, unico gioco a quiz sullo sferoide prolato. In The Snap in 10 minuti ogni settimana racconto una storia prolata.

Articoli collegati

Pulsante per tornare all'inizio
Chiudi

Adblock rilevato

Huddle Magazine si sostiene con gli annunci pubblicitari visualizzati sul sito. Disabilita Ad Block (o suo equivalente) per aiutarci :-)

Ovviamente non sei obbligato a farlo, chiudi pure questo messaggio e continua la lettura.