I Denver Broncos ci sono riusciti: dopo quasi 3000 giorni, la squadra di Sean Payton ha battuto 24 a 9 i KC Chiefs, fermando la stricia di vittorie consecutive rosso-oro a 16. La prestazione dei campioni in carica è stata inaccettabile offensivamente, facendo pensare alla necessità di valutare trade in deadline per migliorare un reparto WR che, esclusi Rice e Watson, non ha mai messo in pratica le belle cose viste al training camp. La settimana scorsa il GM Brett Veach si è attrezzato ed ha imbastito una trade per riportare in Missouri Mecole Hardman: l’obiettivo era dare un ricevitore di grande fiducia a Mahomes per i down più delicati e importanti ma siamo sicuri che possa bastare?
Era dal dicembre 2021 che Mahomes non segnava neanche un singolo TD e, nonostante fosse influenzato e con una mano mal ridotta, la sua partita ha mostrato segnali poco incoraggianti se legati ai dati statistici. Secondo NFL Next Gen Stats, i Chiefs hanno ben 6 ricevitori (4 WR e 2 TE) tra i migliori 35 della lega per average yard di separazione:
- Rashee Rice (avg 4)
- Noah Gray (avg 4)
- Kadarius Toney (avg 3.9)
- Travis Kelce (avg 3.7)
- Marquez Valdes-Scantling (avg 3.3)
- Skyy Moore (avg 3.3)
Questi dati vanno in totale opposizione rispetto alla recente tendenza nel sostenere la difficoltà del gruppo nel riuscire ad allontanarsi dal proprio marcatore. Di questi 6, l’unico ad aver costante attenzione da parte di Mahomes è Kelce con ben 68 target, 54 ricezioni e 583 yard. Il secondo per numero di target è il rookie Rice con 39, di cui 30 ricezioni completate e 361 yard. Rivedendo le partite passate sembra che il QB due volte MVP abbia poca fiducia nell’attuale gruppo di ricevitori, tanto da preferire Kelce a lanci più esplosivi verso ricevitori talvolta anche più liberi del TE N°87. Questa mancanza di fiducia tra lanciatore e ricevitori è la base dei problemi offensivi che stanno frenando i Chiefs in questo primo terzo della stagione e che potrebbe mettere il bastone tra le ruote al lavoro eccezionale della difesa.
Le prestazioni recenti sono estremamente altalenanti, si passa dal segnare in modo più che convincente a giocare partite in cui l’offense sembra spaesato, incapace di dare anche solo il 60% del loro potenziale. Non credo sia un problema di qualità, semmai è necessario lavorare sulla fiducia, sul trovare il giusto legame tra Mahomes e WR: ad oggi ci si aspetta di tutto da KC, dai 40 punti a neanche un singolo touchdown.
In questo clima mi sarei aspettato un utilizzo molto maggiore delle corse e di Isiah Pacheco: mi sbagliavo. Il RB con la 10 sulle spalle ha corso soltanto 8 rush per 40 yard di guadagno contro i Broncos nonostante i problemi evidenti. Sono interessanti i dati anche per quando lo riguarda: nelle due sconfitte stagionali di week 1 e week 8, Pacheco ha corso il minor numero di rush (8). 62 sole yard guadagnate su corsa per tutto il reparto contro Denver, incluse le corse di Mahomes. Avere un running game efficace quando i passaggi non funzionano è fondamentale se l’obiettivo è lottare per il Super Bowl e per ora KC non ha dimostrato di avere questa certezza ed efficacia. Esattamente come il passing game, anche le corse sono altalenanti e ballano tra guadagni complessivi decenti ad altri poco funzionali. Clyde Hedwards-Helaire viene usato spesso ed è riuscito ad ottenere un “dignitosissimo” 3.3 di avg su 33 rush.
Le difficoltà e la poca costanza offensiva risultano problematiche anche per il coaching staff: preparare e chiamare certi schemi, con annessi gradi di difficoltà più elevati, risulta problematico quando la base traballa come in questo inizio di stagione.
Base, invece, solidissima è quella difensiva: al netto di infortuni, lo staff di Steve Spagnuolo sta lavorando meravigliosamente, tanto da mostrare prestazioni tali da inserire quella di KC tra le migliori difese della attuale NFL. Anche contro Denver, in cui per la prima volta in stagione hanno subito più di 21 punti, i ragazzi hanno concesso 3 TD in drive partiti dalle proprie 50, 39 e 10 yard. La pass rush ha dato ottimi risultati grazie alla presenza costante di Chris Jones, alla crescita evidente del furioso George Karlaftis, ad un inizio di stagione incredibile di Mike Danna e all’innesto di Charles Omenihu. Questi 4 possono ruotare liberamente tra interni ed esterni della linea difensiva, costituendo un costante pericolo per il QB avversario.
Dietro di loro un gruppo di LB estremamente fisico e tatticamente intelligente, guidato ora da Drue Tranquill vista l’assenza di Nick Bolton fino a dicembre inoltrato. Leo Chenal e Willie Gay – infortunato durante l’ultima partita ma non dovrebbe essere nulla di grave – sono ottimi anche nei blitz e rappresentano la personificazione di quello che il defensive coordinator e il general manager cercano nei giocatori difensivi: atletismo a non finire. La crescita di McDuffie è sotto gli occhi di tutti, tanto da guadagnarsi già una leadership nel proprio reparto anche grazie ai fumble forzati in questa stagione. Sneed è sempre costante, purtroppo anche nel causare flag… Watson e Williams coprono quando devono e vanno benissimo in rotazione. Justin Reid e Bryan Cook sono due registi difensivi, si muovono leggendo lo schema avversario e sono ottimi quando viene richiesta aggressività mentre Edwards è sempre vicino alla big play grazie alla sua esperienza e intelligenza tattica.
Questa difesa è incredibile e lo dimostra ogni volta che scende in campo. Solo gli infortuni e i giochi troppo esplosivi possono creare seri problemi.
Contro Miami ci si aspetta una reazione dall’offense, senza alcun cambiamento a roster. L’obiettivo primario è trovare quella fiducia che oggi sembra lontana: fatto questo, nella sua difficoltà, potremo rivedere i Kansas City Chiefs che da anni seminano fuoco e fiamme nelle difese avversarie ma con una difesa finalmente in vetta alle classifiche.
