Huddle Top Five: i cinque migliori linebacker del 2020

Essere un linebacker, al giorno d’oggi, non è facile, per niente.
A questi poveracci è chiesto sostanzialmente di eccellere in venticinque cose, tutte profondamente diverse fra di loro: un linebacker moderno deve essere efficace contro le corse, deve trovare un modo per correre insieme a tight end, running back od in alcuni casi addirittura ricevitori, deve avere la velocità necessaria per volare da una parte all’altra del campo più rapidamente di un defensive back, deve avere le ball skills per convertire le sua abilità in marcatura in intercetti o passaggi deviati e, perché no, pure trovare un modo per portare pressione al quarterback di tanto in tanto.
Insomma, mettere le mani su un linebacker in grado di giocare tutti e tre i down non è facile, ma quando ci si riesce – quasi sicuramente – l’intero reparto difensivo godrà di benefici che potrebbero trasformarlo in un’unità da top ten.
Oggi, dunque, vediamo quali sono stati i cinque migliori linebacker – in questo caso parlerò di off ball linebacker – della scorsa stagione.

5) Demario Davis, New Orleans Saints

Stats: 119 tackle (73 solo), 10 tackle for a loss, 4.0 sack, 0 forced fumble, 0 fumble recovered, 0 intercetti e 5 pass deflection in 16 partite.

Stats ai playoff: 14 tackle (12 solo), 1 tackle for a loss, 1.0 sack, 0 forced fumble, 0 fumble recovered, 0 intercetti e 0 pass deflection in 2 partite.

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Demario Davis non è riuscito a replicare quanto fatto vedere nel 2019, indubbiamente il miglior anno della sua ottima carriera, ma nel 2020 si è comunque confermato essere uno dei migliori linebacker della NFL, nonché primo giocatore introdotto in questa top five.
Ha saputo compensare le evidenti difficoltà in copertura – 116.2 il passer rating medio totalizzato dai quarterback quando indirizzavano lo sferoide al giocatore da lui marcato – attaccando i QB come un forsennato: 33 pressioni al quarterback, per un off ball linebacker, sono una statistica di tutto rispetto che compendia piuttosto esaurientemente la sua versatilità.
Pure contro le corse ha saputo brillare, mettendo a segno 44 stop che gli sono valsi una valutazione PFF di 78.8 in run defense; in definitiva si può dire che malgrado quella conclusa da qualche mese non sia stata sotto alcun punto di vista la sua miglior stagione, quanto fattoci vedere può comunque bastare ad inserirlo nella conversazione sui migliori linebacker della lega e ciò, per un trentaduenne, non è per niente banale.

4) Eric Kendricks, Minnesota Vikings

Stats: 107 tackle (69 solo), 4 tackle for a loss, 0.0 sack, 0 forced fumble, 0 fumble recovered, 3 intercetti e 6 pass deflection in 11 partite.

Stats ai playoff: /

Una serie di infortuni ci ha privati – per una parte di stagione sostanziosa – di un giocatore che stava vivendo l’ennesimo anno di grazia: fosse stato in campo a Natale contro i New Orleans Saints, forse, Alvin Kamara non avrebbe messo a segno sei touchdown ed io non avrei perso la mia prima finale nella Lega Che Conta(va) al fantasy football, ma di questo ne parlerò altrove, anche se credo di averne già parlato abbastanza.
Ve la spiegherò in maniera semplice e fruibile a chiunque: non tirate lo sferoide prolato al ricevitore marcato da Eric Kendricks, non ha senso.
Lo scorso autunno, infatti, Kendricks ha concesso al quarterback di turno un passer rating medio di 60.5 arrivato tramite 31 ricezioni per 269 yard accompagnate dai 3 intercetti e 6 pass deflection sopracitati: giusto per avere un mezzo di paragone adeguato, Jalen Ramsey, meritatamente All-Pro, ha concesso un passer rating medio di 73.
Eric Kendricks è il prototipo del linebacker moderno e spero che la difesa dei Vikings ritrovi un po’ della brillantezza smarrita già dal prossimo anno, mi scoccerebbe assistere ad uno spreco di talento del genere.

3) Bobby Wagner, Seattle Seahawks

Stats: 138 tackle (81 solo), 7 tackle for a loss, 3.0 sack, 0 forced fumble, 1 fumble recovered, 0 intercetti e 8 pass deflection in 16 partite.

Stats ai playoff: 16 tackle (11 solo), 1 tackle for a loss, 1.0 sack, 0 forced fumble, 0 fumble recovered, 0 intercetti e 0 pass deflection in 1 partita.

Bobby Wagner è un Hall of Famer sicuro, uno dei più grandi giocatori della nostra generazione, una costante in un mondo più che mai schiavo del caos e ok, forse è meglio fermarsi che mi sono fatto un po’ prendere dal pathos.
Wagner, malgrado l’avanzare dell’età, rimane uno dei linebacker più affidabili della lega anche in un anno in cui la difesa dei Seattle Seahawks ha faticato tremendamente a mantenere un livello di gioco soddisfacente; ciò in cui eccelle è la run defense, poiché nella graduatoria PFF nessun altro giocatore ha ottenuto una valutazione migliore del suo 90.3: a permettergli di risultare così brillante è senz’ombra di dubbio la sua affidabilità, testimoniataci dal misero 6.4% di tackle falliti e dalle due misere penalità fischiategli contro.
In copertura non è stato certamente irreprensibile – quando i quarterback hanno lanciato al giocatore da lui coperto il passer rating medio è stato di 92.3 – ma ciò nonostante non ha concesso nemmeno un receiving touchdown, fatto mai banale.
A quasi 31 anni ai suoi giorni migliori potremmo forse riferirci con tempi verbali al passato, ma il fatto che sia ancora qua nell’élite dei linebacker NFL ci dice tutto quello che dobbiamo sapere su di lui e sulla sua incredibile carriera.

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2) Lavonte David, Tampa Bay Buccaneers

Stats: 117 tackle (82 solo), 12 tackle for a loss, 1.5 sack, 3 forced fumble, 2 fumble recovered, 1 intercetti e 6 pass deflection in 16 partite.

Stats ai playoff: 26 tackle (22 solo), 1 tackle for a loss, 1.0 sack, 0 forced fumble, 0 fumble recovered, 0 intercetti e 4 pass deflection in 4 partite.

Dopo la sviolinata di qualche mese fa potevo forse esimermi dall’assegnargli d’ufficio un piazzamento sul podio?
I quarterback avversari lo hanno preso di mira crivellandolo di target – 93 palloni indirizzati al giocatore da lui marcato lo scorso anno – e lui, da buon Lavonte David qual è, ha risposto concedendo in media solamente 6.6 yard a ricezione: contro Kelce, al Super Bowl, abbiamo avuto modo di constatare che malgrado l’età David sia ancora in grado di dominare anche contro i playmaker più letali della lega.
Questa stagione è stata quella della grande rivincita ed il secondo posto in questa speciale classifica potrà sicuramente alleviare l’amarezza di non essere stato convocato ad un Pro Bowl che non avrebbe comunque giocato in quanto impegnato al Super Bowl.

1) Fred Warner, San Francisco 49ers

Stats: 125 tackle (79 solo), 5 tackle for a loss, 1.0 sack, 1 forced fumble, 2 fumble recovered, 2 intercetti e 6 pass deflection in 16 partite.

Stats ai playoff: /

Non è stato un anno particolarmente facile per i linebacker, soprattutto in copertura: la chiara differenza di velocità con running back e ricevitori è stata sfruttata a ripetizione dagli offensive coordinator che, spesso e volentieri, hanno costruito i propri gameplan attorno all’aggressione senza compromessi ai linebacker.
Per fare un esempio, ricordo molto bene che durante i playoff i Tennessee Titans hanno mitragliato di target Patrick Queen, linebacker tanto promettente quanto acerbo e ciò ha fruttato loro big play e parecchie yard.
Tutto questo preambolo per mettere in rilievo che nel 2020 direzionare lo sferoide al giocatore coperto da Fred Warner raramente è stata una buona idea: in 16 partite ha concesso solamente 44 ricezioni per 329 yard, ossia circa 3 ricezioni per 20 yard ad allacciata, numeri che se messi insieme da un cornerback molto probabilmente gli varranno un contrattone vicino ai venti milioni stagionali, numeri che un linebacker dovrebbe solo sognare.
Warner è stato semplicemente sensazionale, la sua esplosività e velocità gli permettono di coprire acri di campo con una rapidità insensata per un interprete della posizione ed oltre che dalle analytics Warner è ben voluto pure dall’occhio poiché vederlo giocare è veramente divertente, cercare nello schermo il missile teleguidato con il 54 e constatare come indipendentemente da tutto concluda lo snap sempre nei pressi del pallone è estremamente soddisfacente.
A mio avviso ci troviamo davanti ad un talento generazionale che qualora dovesse riuscire ad eludere gli infortuni potrebbe diventare uno dei volti di questa lega, anche se in un certo senso, racchiudendo in una sola persona tutto quello che dovrebbe essere un linebacker moderno, già lo è.

https://twitter.com/OurSf49ers_/status/1378520551669387264

Fuori dalla top five, ma di poco:

  • Blake Martinez (New York Giants): un cambio di scenario era tutto quello di cui necessitava per rimettere in carreggiata una carriera finora deludente;
  • K.J. Wright (Seattle Seahawks): probabilmente uno dei linebacker più sottovalutati della nostra generazione, anche se non posso definirlo in questo modo dopo aver eletto Lavonte David come paladino di tutti gli underdog e bla bla;
  • Darius Leonard (Indianapolis Colts): riassumerei il suo 2020 con un tedioso ma appropriato “bene ma non benissimo”;
  • Roquan Smith (Chicago Bears): linebacker incredibilmente solido sempre più a proprio agio in copertura;
  • Myles Jack (Jacksonville Jaguars): se solo giocasse in una squadra di football americano…;
  • Devin White (Tampa Bay Buccaneers): non fatevi ingannare dal Super Bowl e dalle ottime statistiche con le quali ha farcito lo stat sheet, White ha ancora enormi margini di miglioramento sia in run defense che in copertura.
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Mattia Righetti

Mattia, 27 anni. Voglio scrivere per vivere ma non so vivere. Quando mi cresce la barba credo di essere Julian Edelman. Se non mi seguite su Twitter (@matiofubol) ci rimango malissimo.

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