Huddle Top Five: i cinque migliori running back del 2020

Sono diventati carne da macello, giocatori da spremere durante i primissimi anni di carriera finché sotto rookie contract e, una volta scaduto questo, da rimpiazzare con alternative più giovani ed economiche: non è facile essere un running back nella NFL moderna, soprattutto durante la negoziazione di un rinnovo contrattuale, ma anche loro meritano una top five.

Varie tabelle Excel e sproloqui di analisti ci stanno provando a convincere che non solo non abbia senso ricompensarne la brillantezza con un contratto da più di dieci milioni di dollari all’anno, ma che addirittura utilizzare una scelta ai primi round per selezionarne uno equivalga a sprecare tale scelta: insomma, il peggior ruolo possibile da ricoprire se all’irriconoscenza ci aggiungiamo il veloce deterioramento fisico causato dalle innumerevoli botte prese, anche se qualcuno che li apprezzi ancora esiste, eccome se esiste.
I running back, infatti, sono i veri protagonisti del fantasy football e considerando la popolarità del gioco è piuttosto verosimile dire che milioni di persone sparse per il mondo abbiano eretto gente come Derrick Henry, Christian McCaffrey e Dalvin Cook ad eroi e malgrado la sempre crescente centralità del gioco aereo le nostre speranze di vittoria continuano e continueranno a passare da loro: questo articolo, oltre che ad essere una top five, sarà un lungo encomio ad alcuni degli esseri umani più sbalorditivi che esistano.

A voi la mia top five.

Pubblicità

5) James Robinson, Jacksonville Jaguars

Stats: 240 portate per 1070 yard (4.5 a portata) e 7 TD; 49 ricezioni per 344 yard (7.0 a ricezione) e 3 TD in 14 partite giocate.

Stats ai playoff: /

La stagione dei Jaguars non è andata particolarmente bene – anche se verranno ricompensati con Trevor Lawrence – ma ciò nonostante non sono mancate le sorprese, prima fra tutte l’esplosione di James Robinson che come un big bang qualsiasi da nulla si è trasformato in tutto, anche nel running back del futuro dei Jacksonville Jaguars.
Malgrado una linea d’attacco assolutamente mediocre – 25esima in run blocking per PFF – Robinson è riuscito a togliersi diverse soddisfazioni, come quella di sgretolare il record di yard dallo scrimmage accumulate da un undrafted free agent rookie – 1414 -: qualche acciacco fisico costatogli le ultime due partite di regular season gli è costato la possibilità di superare Dominic Rhodes – 1104, Robinson si è fermato a 1070 – per il maggior numero di rushing yard guadagnate da un undrafted free agent rookie, ma ciò non rende meno impressionante la sua stagione.
Spulciando fra le sue statistiche una mi ha particolarmente incuriosito e credo che possa spiegarci molte cose: secondo PFF 24 delle sue 240 portate sono state left guard run – ovvero corse nelle quali il running back attacca il gap fra left tackle e left guard – ed in queste 24 portate, in media, ha guadagnato 7.5 yard superando quota dieci yard in ben 9 occasioni – 37.5% delle corse -.
Perché vi dico ciò?
Perché queste corse hanno avuto luogo nel gap controllato da Andrew Norwell, l’offensive lineman più rinomato dei Jaguars – anche se ad onor del vero tale titolo potrebbe spettare al centro Brandon Linder, uno dei giocatori più sottovalutati della NFL -: qualora Jacksonville dovesse riuscire a compiere seri passi in avanti nella ricostruzione del reparto offensivo, la vita di James Robinson diventerebbe molto più semplice ed i suoi numeri, probabilmente, cresceranno.
PS: chiedo perdono agli orsi inferociti che si aspettavano che almeno un posto di questa top five fosse di proprietà di David Montgomery, ma ho deciso di premiare James Robinson per l’effetto sorpresa.

https://twitter.com/ItsJustFantasy_/status/1368376765643653134

4) Nick Chubb, Cleveland Browns

Stats: 190 portate per 1067 yard (5.6 a portata) e 12 TD; 16 ricezioni per 150 yard (9.4 a ricezione) in 12 partite giocate.

Stats ai playoff: 31 portate per 145 yard (4.7 a portata); 6 ricezioni per 73 yard (12.2 a ricezione) e 1 TD in due partite giocate.

Pensi a Nick Chubb e sorgono immediatamente interrogativi: cosa sarebbe successo se fosse stato in grado di giocare tutte e sedici le partite?
Come sarebbero i suoi numeri se non ci fosse Kareem Hunt?
In tutta sincerità non credo di avere una risposta unitaria, in quanto la freschezza garantita dal continuo alternarsi con Hunt per quello che ne so io potrebbe essere il segreto dietro il suo successo, ma credo altresì che con un workload più pesante i suoi numeri sarebbero molto vicini a quelli di Derrick Henry.
Il gioco di corse dei Cleveland Browns è stato indubbiamente uno dei migliori della lega – qui Alberto vi spiega perché – anche grazie ad una linea d’attacco alquanto dominante, un genio in panchina ed un gameplan che spesso e volentieri gli ha permesso di abbattere come birilli gli avversari stremati nella seconda metà delle partite: è cosa nota, infatti, che alcuni running back si esprimano al meglio nella seconda frazione, ma il dominio di Nick Chubb è difficilmente descrivibile facendo riferimento solamente a questo, in quanto anche grazie alla sopracitata alternanza con Hunt il numero 24 dei Marroni ha guadagnato ben 604 delle 1067 con le quali ha concluso la stagione negli ultimi trenta minuti di gioco, vedendo le yards per carry schizzare da 4.5 del primo tempo a 7.0 nel secondo.
Chubb è anche il prodotto di un ambiente costruitogli sapientemente attorno per esaltarne le abilità, ma siccome questa è una top five dedicata ai running back interrompo immediatamente l’esaltazione di Stefanski e della linea linea d’attacco snocciolandovi invece una statistica che rende bene l’idea del suo strapotere fisico: per PFF questa palla da bowling prestata al football americano guadagna in media 4.06 yard – su 5.6 a portata – dopo il primo contatto.
Quando inizia a muovere le gambe fermarlo è semplicemente impossibile.

https://twitter.com/PFF/status/1368743638273032199

3) Alvin Kamara, New Orleans Saints

Stats: 187 portate per 932 yard (5.0 a portata) e 16 TD; 83 ricezioni per 756 yard (9.1 a ricezione) e 5 TD in 15 partite giocate.

Pubblicità

Stats ai playoff: 41 portate per 184 yard (4.5 a portata) e 1 TD; 5 ricezioni per 37 yard (7.4 a ricezione) in due partite giocate.

Questa non è particolarmente difficile, in quanto il peso specifico di Kamara nell’attacco dei Saints mi permetterebbe quasi di accostarlo all’acronimo MVP principalmente perché la V sta per “valuable”: pochi giocatori, lo scorso anno, sono stati altrettanto importanti per la propria squadra.
Pur saltando il season finale Kamara ha avuto modo di concludere la stagione come leading rusher – facile – e receiver mettendo a segno 21 dei 58 touchdown offensivi di New Orleans: come dimenticare, poi, i sei touchdown della notte di Natale, quei sei touchdown che mi sono costati la mia prima finale nella “lega che conta” al fantasy football in sei anni di…
Fa lo stesso.
I numeri di Kamara sarebbero potuti essere di gran lunga migliori se Drew Brees non fosse stato costretto a saltare quattro partite per infortunio, poiché senza il futuro il leggendario quarterback under center le yard dallo scrimmage a partita sono precipitate da 126 pre-infortunio a sole 72 fra Week 11 e 14: sono discretamente convinto che con un Brees in salute per tutte e sedici le partite Kamara sarebbe stato in grado di diventare il quarto running back nella storia della NFL a concludere una stagione con più di 1000 yard sia su ricezione che su corsa.
È alquanto strano pensare che uno dei migliori running back della NFL non sia mai stato in grado di superare quota mille rushing yard in quattro anni di carriera, così come può far sorridere realizzare che fino a questo punto abbia ammassato più yard su ricezione che su corsa, ma Alvin Kamara non è un running back normale, è un playmaker in grado di punire la vostra squadra del cuore in centinaia di modi differenti e che in quanto tale merita un posto nel podio di ogni top five immaginabile.

2) Dalvin Cook, Minnesota Vikings

Stats: 312 portate per 1557 yard (5.0 a portata) e 16 TD; 44 ricezioni per 361 yard (8.2 a ricezione) e 1 TD in 14 partite giocate.

Stats ai playoff: /

Guardate i numeri: lo so che raramente sono in grado di dire la verità, ma le statistiche di Dalvin Cook non hanno alcun senso, non dietro la pessima offensive line dei Minnesota Vikings.
Cook è fenomenale, il suo stile di corsa si sposa perfettamente con lo schema dei Vikings – quasi il 66% delle sue corse sono state zone run – ed ogni volta che si allarga per iniziare una outside zone potete stare certi che succederà qualcosa di veramente speciale: il suo mix di velocità ed elusività lo rendono praticamente indifendibile in campo aperto e credo che i 68 missed tackle causati compendino piuttosto esaurientemente quanto appena detto.
Per rendere l’idea della sua brillantezza mi limiterò a dirvi che delle 14 partite giocate ne ha conclusa solo una senza guadagnare almeno 100 rushing yards o mettere a segno un touchdown, contro Chicago durante la nona settimana quando si limitò a 96 “misere” yard: ciò dovrebbe farvi capire quanto sia stato amato da milioni di fantasy owner che non fosse stato per il signore di cui devo ancora parlare mi avrebbero linciato per la seconda posizione.
In un anno molto difficile per la squadra, Cook è stato l’unica certezza alla quale si sono aggrappati e nonostante la relativa prevedibilità delle sue corse nessuno ha trovato un modo per contrastarlo e limitarne l’efficacia ed a questo punto non riesco a frenare la mia immaginazione e chiedermi cosa succederebbe se il front office dei Vikings riuscisse a mettergli davanti una linea d’attacco anche solo vagamente competente.

https://twitter.com/TasteOfSport/status/1323422239224725511

1) Derrick Henry, Tennessee Titans

Stats: 378 portate per 2027 yard (5.4 a portata) e 17 TD; 19 ricezioni per 114 yard (6.0 a ricezione) in 16 partite giocate.

Pubblicità

Stats ai playoff: 18 portate per 40 yard (2.2 a portata); 3 ricezioni per 11 yard (3.7 a ricezione) in una partita giocata.

Forse la prima posizione più scontata di questa rubrica.
Difficilmente troverò modi per rendere giustizia alla grandezza di Derrick Henry – qui Luca, per esempio, ci è riuscito -, mi limiterò a dirvi che ogni qualvolta un running back superi quota 2000 yard tale running back meriterebbe l’MVP d’ufficio, ma purtroppo per lui e per i sostenitori della posizione tale premio oramai è diventato esclusiva dei quarterback.
Lasciatemi snocciolare qualche statistica con un mio meritato elenchino puntato:

  • Solo otto individui sono riusciti a guadagnare più di 2000 rushing yard in una stagione;
  • Ha guadagnato 1490 rushing yard dopo il primo contatto, una settantina scarsa in meno delle yard totali guadagnate da Cook;
  • Ha rotto/evaso 75 tackle, numero più alto in NFL;
  • Nei primi quarti, durante la regular season, ha guadagnato in media 3.8 yard a portata: tale numero è salito fino a 6.6 negli ultimi quindici minuti di gioco;
  • Adrian Peterson e O.J. Simpson hanno concluso una partita con a referto più di 200 rushing yard in più occasioni di qualsiasi altro running back, sei: Henry, durante la sola scorsa stagione, ha scollinato quota 200 in ben tre occasioni distinte.

Non lasciamoci condizionare dall’esito dello scontro ai playoff con i Ravens, di gran lunga la peggior partita della sua stagione, quanto fatto nel 2020 da Henry difficilmente sarà replicato: inserirlo in una top five quest’anno è quasi una mancanza di rispetto nei suoi confronti.

https://twitter.com/PFF/status/1368350685515771904

Fuori dalla top five, ma di poco:

  • David Montgomery (Chicago Bears): ultima parte di stagione semplicemente mostruosa, ha condotto più o meno da solo i Bears ai playoff;
  • Jonathan Taylor (Indianapolis Colts): nel momento in cui il backfield dei Colts ha smesso di essere un committee Taylor è esploso lasciandoci intravedere cose molto interessanti per il futuro;
  • Aaron Jones (Green Bay Packers): forse il running back più sottovalutato della NFL;
  • Lamar J… J.K. Dobbins (Baltimore Ravens): i pochi tocchi ne hanno limitato la produzione, ma una volta tornato in campo post-Covid ha dominato;
  • I running back dei San Francisco 49ers (Kyle Shanahan): in un modo o nell’altro i running back dei 49ers continuano a produrre alla faccia degli infortuni, la prestazione di Wilson contro i Cardinals la penultima settimana di regular season mi ha stregato.
Merchandising Merchandising

Mattia Righetti

Mattia, 27 anni. Voglio scrivere per vivere ma non so vivere. Quando mi cresce la barba credo di essere Julian Edelman. Se non mi seguite su Twitter (@matiofubol) ci rimango malissimo.
Pulsante per tornare all'inizio
Chiudi

Adblock rilevato

Huddle Magazine si sostiene con gli annunci pubblicitari visualizzati sul sito. Disabilita Ad Block (o suo equivalente) per aiutarci :-)

Ovviamente non sei obbligato a farlo, chiudi pure questo messaggio e continua la lettura.