L’ascesa all’Olimpo di Derrick Henry

Toccando quota 2000 yard corse in stagione, Derrick Henry è entrato a far parte di un club talmente elitario da contenere solamente otto membri nonostante i 101 anni di esistenza della NFL. In una lega che verge sempre di più verso la costruzione di reparti offensivi improntati sul gioco aereo ed in cui il valore dei running back cala stagione dopo stagione, Derrick Henry ha riscritto la narrativa, mettendo a segno una stagione storica.

L’ascesa all’Olimpo

Giunto all’ultima settimana di stagione regolare a 223 yard su corsa dal traguardo, le possibilità di “King Henry” di raggiungere la famigerata soglia sembravano limitate, nonostante la scarsa caratura della difesa avversaria. Nelle ultime due prove disputate da Henry contro gli Houston Texans però, il running back aveva concluso le sue prestazioni rispettivamente con 211 e 212 yard, chiaro segnale delle difficoltà degli Houston Texans nell’arginare le corse. Un altro possibile ostacolo era rappresentato dal rischio di un blowout, situazione di gioco che avrebbe potuto spingere l’head coach Mike Vrabel a spostare in panchina la sua stella in vista della partita di playoff di settimana prossima, evitando di sottoporre il suo running back ad un eccessivo numero di colpi.

Questa retorica è rapidamente crollata già nelle prime fasi della partita, con Derrick Henry che si è subito impossessato del campo, archiviando di conseguenza tutte le speculazioni. “King Henry” ha messo a ferro e fuoco la difesa di Houston sin dal primo quarto di gioco, schiantandosi contro il reparto difensivo dei texani con la stessa potenza di un gancio di Mike Tyson. Nel partita della sua incoronazione definitiva, il running back dei Titans non si è limitato ad abbattere la soglia delle 2000 yard ed entrare nella storia della NFL, ma lo ha fatto a modo suo, in una prestazione che ha incarnato in tutto e per tutto il suo personaggio. L’attacco di Tennessee sembrava muoversi all’unisono seguendo il flusso di “King Henry”, il quale si faceva spazio tra i gap aperti dalla linea offensiva per schiantarsi ad ondate contro la front seven dei Texans, sfruttando un dominio fisico e tecnico più unico che raro nella storia del football moderno.

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Gli attimi antecedenti al raggiungimento delle 2000 yard sembravano protendersi sempre di più nel tempo, con i Titans che con il prosieguo del match facevano sempre più fatica a tenere in vita i drive, causando la caduta nel limbo di tutti gli appassionati incollati agli schermi e desiderosi di poter essere testimoni di un evento che aveva soltanto sette precedenti nella storia ultracentenaria della NFL.

Il momento di rottura è successivamente arrivato nell’ultima frazione di gioco, a sette minuti dal termine della partita, quando dopo una corsa da sei yard la stella dei Titans ha ufficialmente scollinato quota 2000 yard, traguardo inizialmente nemmeno festeggiato dal running back di Tennessee, che si è immediatamente rialzato con sguardo concentrato prima di rientrare nell’huddle per la giocata successiva.

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La corsa che ha portato Derrick Henry oltre la fatidica soglia

Henry ha fornito l’ennesima prova della sua umiltà e della sua leadership nelle interviste post-partita, dove ha limitato i suoi commenti sul record ad un semplice: “Ce l’ho fatta, ma non sono entrato nel match con l’intento di forzare per raggiungere questo traguardo, il mio obiettivo era solo quello di vincere la partita ed assicurare un posto ai playoff alla mia squadra”.

Alle 223 yard utili per raggiungere quota 2000, Derrick Henry ne ha aggiunte altre 27, concludendo il match contro Houston con 250 yard, dato che rappresenta l’undicesima miglior prestazione nella storia della NFL per yard corse in una partita.

La vetta

Nella mitologia greca la vetta del Monte Olimpo, perennemente circondata da fitte nubi che rendevano più complicata la scalata ai comuni mortali, rappresentava la casa degli immortali dei olimpi. Raggiungere la vetta senza avere il permesso degli dei era altamente vietato, ma in questa occasione il protagonista della scalata il permesso lo ha conquistato, entrando a far parte di una strettissima cerchia di giocatori.

O.J. Simpson, Eric Dickerson, Barry Sanders, Terrell Davis, Jamal Lewis, Chris Johnson ed Adrian Peterson sono i componenti del club elitario al quale si è appena aggiunto Derrick Henry, tra cui cinque membri della Hall of Fame e quattro vincitori del premio di MVP. Tra questi è presente una figura che nelle ultime stagioni ha preso Derrick Henry sotto la sua ala protettrice, aiutandolo nel suo processo di maturazione, quella di Chris Johnson. L’ex running back dei Titans riuscì nell’impresa nella stagione 2009, annata nella quale venne ribattezzato “CJ2K”, sfruttando un’assonanza tra le sue iniziali e la sigla delle 2000 yard. Chris Johnson era presente anche alla partita contro gli Houston Texans ed una volta terminato il match, ha raggiunto “King Henry” negli spogliatoi per festeggiare l’enorme traguardo. I Tennessee Titans sono ora l’unica franchigia nella storia della lega ad avere due componenti del club delle 2000 yard. 

Henry Johnson

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Derrick Henry e Chris Johnson nello spogliatoio dei Titans al termine della partita

L’ingresso di Derrick Henry nel club delle 2000 yard rappresenta la consacrazione definitiva per la punta di diamante dei Titans, entrato nella NFL con difficoltà di adattamento al gioco e con molti detrattori, certi che un running back puro come Henry fosse ormai obsoleto per la strada che stava intraprendendo la NFL dal punto di vista del gioco.

In un periodo storico nel quale il passing game regna sovrano e la massima lega americana è definita con certezza una passing league (una lega orientata sul gioco aereo), oltre alla durata media della carriera dei running back che si accorcia sempre di più, il raggiungimento di obiettivi di questo calibro sembrava sempre di più un miraggio.

Il dominio del gioco aereo in NFL, oltre alle statistiche, è confermato anche dalla corsia preferenziale che occupano i quarterback nelle premiazioni, posizione molto difficile da scalzare in titoli quali l’MVP e l’Offensive Rookie of the Year a causa della maggiore esposizione mediatica del ruolo e la difficoltà del lavoro sul campo, in quello che è definito da molti “the toughest job in sports”, ovvero il ruolo più difficile nel mondo dello sport. Con la stagione ai limiti del reale di Aaron Rodgers che assicurerà al volto dei Green Bay Packers il suo terzo premio di MVP in carriera, Derrick Henry ha invece con ogni probabilità messo in cassaforte il titolo di miglior giocatore offensivo della stagione, premio che, tranne per Eric Dickerson, si sono assicurati tutti i membri del club delle 2000 yard.

Sinonimo di eccellenza

Derrick Henry è un nome di spicco sin dai tempi del liceo, quando in quattro stagioni tra le fila della Yulee High School totalizzò 12,124 yard su corsa, primato nella storia del circuito liceale americano che resiste ancora al giorno d’oggi. Dopo una carriera d’impatto all’high school, Derrick Henry decise successivamente di portare il suo talento alla corte di Nick Saban, indossando la divisa degli Alabama Crimson Tide. Con la powerhouse del college football, nel suo anno da junior, Derrick Henry compilò un’annata da 2219 yard e 28 touchdown che lo portò a vincere l’Heisman Trophy, in una stagione che vide il running back trascinare Alabama anche alla vittoria del titolo nazionale.

Selezionato al secondo giro del Draft 2016, il fit tra Derrick Henry e l’attacco dei Titans non sembrava tra i più promettenti, con l’ex Heisman oscurato da DeMarco Murray e Marcus Mariota, quarterback molto dinamico e coinvolto nel running game. L’head coach Mike Mularkey non fu mai in grado di valorizzare le doti da runner puro di Derrick Henry, un giocatore in controtendenza rispetto ai suoi coetanei Alvin Kamara e Christian McCaffrey, paladini dell’evoluzione del ruolo dei running back ormai sempre più coinvolti nel passing game ed abili route runner, dote avversa al profilo di “King Henry”. Nel 2018 però, con l’avvento di Mike Vrabel, il ruolo di Derrick Henry cambiò rapidamente, portando il running back a diventare la stella che ha dominato la lega negli ultimi tre anni e spingendolo a diventare il primo giocatore dal 2006 a concludere due stagioni consecutive da leader in yard corse.

Con una stagione da 2027 yard su corsa ormai archiviata, Derrick Henry ora rappresenterà l’ancora offensiva dei Tennessee Titans ai playoff, contesto nel quale lo scorso anno il running back ha trascinato la franchigia di Nashville fino all’AFC Championship Game successivamente perso contro i Kansas City Chiefs. Calato il sipario sulla stagione regolare 2020, il running back dei Titans e Barry Sanders sono ora gli unici due giocatori nella storia del football in grado di totalizzare 2000 yard di corsa in una stagione sia al college che in NFL, sentenza che fortifica ulteriormente la già leggendaria immagine di Derrick Henry.

Derrick Henry 2000

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