Washington mangia il tacchino (Washington Football Team vs Dallas Cowboys 41-16)

Nel Giorno del Ringraziamento si gioca a Dallas una partita di importanza fondamentale per l’accesso ai playoff e il titolo divisionale tra due squadre con lo stesso record deficitario di tre vittorie e sette sconfitte, e bisogna dire che per tutto il primo tempo la partita risulta combattuta ed incerta.

Dallas si porta in vantaggio grazie a un Field Gol di Greg Zuerlein al quale i capitolini (in mancanza dello storico nickname ricordiamo che sono la squadra della Capitale) rispondono con il primo TD di Antonio Gibson. Tornano avanti i texani grazie ad un big-play: Andy Dalton lancia un TD pass di 54 yards per Amari Cooper. Nel drive successivo Washington deve accontentarsi di pareggiare con un field goal di Dustin Hopkins
A questo punto si verifica il primo episodio che cambia la partita: in una situazione di quarto e 1, ma nel proprio territorio, Dallas si gioca il quarto down invece di calciare il punt, ma Dalton lancia un incompleto e il TE Dalton Schultz commette un fallo da 15 yard di penalità, consegnando cosi la palla ai giallo-granata sulle 19 di Dallas.
Nonostante un sack con perdita di 9 yds al primo tentativo, Alex Smith chiude il drive con un lancio in TD per il TE Logan Thomas. Prima della fine del tempo Dallas si riavvicina grazie ad un altro field goal di Zuerlein.

Nel terzo quarto succede di tutto e si decidono le sorti della partita. Alla prima azione Dallas perde la palla nel proprio territorio a causa di un sanguinoso fumble di Zeke Elliott. Nonostante la felice posizione di partenza, però, Washington deve accontentarsi di tre punti e, dopo un punt dei texani avrebbe la palla per operare il break decisivo. Invece Smith si fa intercettare il pass destinato a Terry McLaurin e l’intercetto sarebbe riportato in end-zone da Jaylon Smith se McLaurin non riuscisse a placcarlo sulle 4 yds. La difesa di Washington però ferma per tre volte i tentativi di Dallas entro le 5 yds costringendola ad accontentarsi del FG del 16-20.
Il suicidio dei texani si compie quando, in una situazione di quarto e dieci dalle proprie 24 e tutto il quarto periodo da giocare, Dallas sceglie di giocare un improbabile trick-play invece di calciare un punt. Tentativo fallito e palla a Washington che va in end zone grazie a una corsa di 23 yds del rookie Gibson. Il quarto periodo diventa una passeggiata trionfale di Washington che segnano altri due TD senza incontrare resistenza dagli scoraggiati giocatori texani

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Commento

Premetto che il commento di questa partita sarà incentrato su quanto si è visto finché la partita è rimasta aperta. Il quarto periodo non può far testo perché si è trattato di autentico garbage time.

I Cowboys hanno confermato le impressioni che avevo avuto un mese fa nel disastroso Monday Night contro i Cardinals. Ancora una volta sotto accusa la linea d’attacco che è stata regolarmente battuta dalla DL di Washington. Ne sono testimoni i sack subiti da Dalton e il bottino inconsistente nel gioco di corsa, solo sessanta yard di cui 32 guadagnate da Elliott, autore anche di un fumble, il quinto di questa disgraziatissima stagione.
È andata un po’ meglio nel gioco aereo: il buon Andy Dalton chiude con un onesto 25 su 35 e 215 yard, che sarebbe stato migliore senza il quarto periodo in cui è stato definitivamente abbandonato dal resto della squadra. Alla fine è risultato più vittima che colpevole. Tra i ricevitori si salva il solito Amari Cooper che con sei ricezioni su otto ha portato alla causa texana 112 yard.
Anche la difesa ha offerto una prestazione preoccupante, a giudicare dalla facilità con cui i runners capitolini facevano breccia nella linea.

All’attacco su terra di Washington sono stati concesse 182 yard su corsa con il rookie Antonio Gibson nella parte del leone con 115 yard in 20 portate e tre TD, ben coadiuvato dall’altro RB, Peyton Barber, che ne ha collezionate altre 57 in undici portate Il gioco di corsa è stato il punto di forza della squadra della capitale, grazie, come detto, all’ottimo lavoro della linea d’attacco. Non sono certo i famosi Hogs della fine del ventesimo secolo, ma hanno fatto egregiamente la loro parte aprendo varchi che hanno permesso a Gibson guadagni importanti correndo nel mezzo.

Abbastanza modesto il gioco aereo di Washington, che sui passaggi ha conquistato solo 156 yard. Alex Smith ha limitato il gioco aereo al minimo sindacale incappando anche in un intercetto che avrebbe potuto volgere la partita a favore di Dallas.
Tra i ricevitori di Washington perita una menzione speciale il solo Terry McLaurin che, con 7 ricezioni e 92 yard è stato il più prolifico ma la cosa migliore l’ha fatta quando ha fermato Jayson Smith a 4 yds dalla linea di meta di Washington evitando un TD che pareva fatto.
Nei Giallo-Granata capitolini si è vista anche una buona difesa, con particolare riferimento agli uomini di linea che hanno annichilito i rush di Dallas.

Infine una considerazione sui due coaching staff: sinceramente non riesco a condividere la decisione di giocare un quarto e 10 nel proprio territorio quando si è sotto di quattro punti e c’è ancora un quarto abbondante da giocare. Al di là di tutte le considerazioni sul rendimento dei reparti, quella decisione ha certamente orientato la partita.
Per quanto riguarda Washington, mi sembra che la squadra, molto rinnovata rispetto agli anni scorsi, stia facendo vedere interessanti miglioramenti e credo che si debbano riconoscere dei meriti a Ron Rivera che mi sembra stia facendo un lavoro più che apprezzabile.
Ultimissima considerazione mia personale: capisco il garbage time, ma il quarto periodo di Dallas spero di non avere più occasione di vederlo.

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Francesco Di Taranto

Nato a Foggia, nel 1953, risiedo a Brescia dal 1987 e in precedenza ho abitato a Bologna, dove mi sono laureato in Ingegneria Elettronica. Ho cominciato a seguire il football dalla notte del Super Bowl 1982 vinto da san Francisco sui Cincinnati Bengals. Terminato il servizio militare, nell'aprile '82 ho cominciato a seguire assiduamente, a Bologna, alle partite dei Doves e dei Warriors. Per alcuni mesi, nel 1984, ho partecipato agli allenamenti di una squadra bolognese in formazione, gli Atoms, che sarebbero poi diventati Phoenix San Lazzaro, che ho poi dovuto lasciare a causa del trasferimento per motivi di lavoro. Da allora non ho più smesso di seguire il football, sia professionistico (NFL e poi USFL, AAF e quest'anno XFL), sia dilettantistico in Italia, ma anche in Germania, grazie ai video in streaming della GFL

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