Hot Take: qualche (in)certezza sulla NFL – Episodio 7

Il football americano è lo sport più razionale e, in un certo senso, freddo che esista: ogni giocata, come ben saprete, altro non è che la traduzione di centinaia di segnacci disegnati su una lavagnetta da paranoiche controfigure di Professor X e provati migliaia di volte in allenamento.
Freddezza, troppa freddezza.
Fortunatamente, però, a rendere più mite il clima nel mondo NFL ci siamo noi tifosi – aiutati da analisti più o meno qualificati – con le nostre sparate a zero, o come direbbero nei paesi anglofoni “hot take” che stando a Wikipedia – inglese – significa « a hot take piece of deliberately provocative commentary that is based almost entirely on shallow moralizing»: deliberatamente provocatorio.

Una hot take non deve per forza essere ragionata, anzi, spesso altro non è che frutto dell’emotività del momento e del modernissimo bisogno di esternare su uno schermo ogni nostro pensiero: questa rubrica nasce proprio per questo, per dare spazio ai vostri pensieri “più irrazionali” e successivamente sviscerarli, razionalizzarli ed eventualmente bocciarli o approvarli.
Questa rubrica, in definitiva, altro non è che l’inevitabile sequel transmediale delle nostre discussioni su Telegram: parteciparvi è facilissimo, tutto ciò che dovete fare è apporre l’hashtag hot take dinanzi alla vostra hot take.

Senza dilungarsi ulteriormente…

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La prima scelta del prossimo draft sarà in mano ai Minnesota Vikings

Queste sono Hot Take e sono io in primis ad esortarvi ad essere molto hot, ma restiamo civili ed umani evitando orribili offese: stai per caso osando mancare di rispetto ai New York Jets?
Come osi pronosticare un numero di vittorie maggiore ad una squadra allenata da Adam Gase che nel 2020 ha schierato under center Sexy Cool Joe Flacco?
Nemmeno in queste roventi righe qualcuno è autorizzato a mancare di rispetto alla disfunzionalità, pochezza, mancanza di futuro, mancanza di presente, inettitudine e tossicità dei New York Jets, pertanto no, al momento non vedo possibile che qualcuno rubi loro la prima scelta assoluta al prossimo draft.

I Baltimore Ravens saranno impegnati la settimana delle Wild Card

Considerando che da quest’anno solamente una squadra per conference avrà il lusso di riposare durante il Wild Card Week, le probabilità che Baltimore sia costretta a giocare sono piuttosto alte, soprattutto in luce di quanto mostrato finora.
Non sono conosciuto per il mio ottimismo, ma per una volta sono costretto ad esserne fautore, in quanto nelle ultime due stagioni Baltimore è uscita dal bye week completamente rigenerata: nel 2018 dopo il bye week iniziò la rivoluzione Jacksoniana mentre lo scorso anno, dopo una settimana di riposo, annientarono i Patriots dando il via ad una serie di impressionanti vittorie sfociate nell’altrettanto clamorosa sconfitta ai playoff contro Ten… ecco, sono tornato in me.
Baltimore al momento non è neanche nei propri sogni più bagnati la miglior squadra della AFC, pertanto salvo nuovi miracoli le probabilità che siano costretti a giocarsi una partita di Wild Card sono molto alte.

I playoff saranno i più imprevedibili di sempre (o quasi) con le outsider sugli scudi

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Togli dai playoff il fattore campo.
Togli potenzialmente dai playoff qualche starter fondamentale confinato in Covid-19 List.
Togli dai playoff la certezze che ci sono state tolte a tutti noi in questi ultimi sei-sette mesi.
Finita questa sottrazione otterrai come risultato i playoff più imprevedibili della storia: a gennaio – se ci arriveremo – ne vedremo delle belle.

Adam Gase non sarà licenziato a fine stagione ed allenerà i New York Jets pure il prossimo anno

Può essere, ma in tal caso non mi stupirei se l’intero roster decidesse di ammutinarsi e costringere Gase ad assemblare un roster di semi-sconosciuti in pieno stile Le Riserve: sfortunatamente per lui di Keanu Reeves, ehm, Shane Falco nella vita reale ne esistono veramente pochi e, basandomi sull’esperienza, anche nel caso in cui per pura fortuna se ne trovasse fra le mani uno sarebbe in grado di rovinargli vita e carriera facendogli vedere fantasmi.
New York è costretta a licenziare Gase se non vogliono perdere l’ultimo briciolo di credibilità residuo.

Dopo il patatrac a Tampa Bay il meccanismo Packers si incepperà e Rodgers a breve sbotterà per quanto successo durante l’offseason, ovverosia Jordan Love
Avete presente l’abusato concetto di “questi non erano fenomeni quando vincevano pertanto non sono scarsoni quando perdono” con cui a dodici anni mostri maturità nel commentare la sconfitta della tua squadra del cuore?
Ecco, una cosa del genere: non credo basti una sconfitta per mandare in fumo la promettentissima stagione dei Green Bay Packers e, soprattutto, il rapporto fra Matt LaFleur ed Aaron Rodgers.
Rodgers domenica – dopo la pick six – è semplicemente incappato nella più classica delle giornate no, un qualcosa capitato a Tom Brady, Joe Montana, John Elway, Russell Wilson, Joe Flacco, Peyton Manning e chi più ne ha più ne metta: sia quarterback che allenatore si sono guadagnati il beneficio del dubbio, pertanto non lasciamo che un brutto pomeriggio metta in ombra un mese di armonia e puro e semplice dominio.
PS: la difesa dei Tampa Bay Buccaneers è veramente tanta roba.

Mahomes concluderà la stagione con il career high di intercetti

Considerando che dopo sei partite ne ha lanciato solamente uno, non credo proprio.

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I Saints scaricheranno Michael Thomas, ormai troppo tossico, dopo la trade deadline. Verrà messo sotto contratto dai Bears e Thomas si riprenderà la rivincita su New Orleans ai playoff battendoli

Hot Take o romanzo a puntate condensato in due righe?
Interessante, non c’è che dire, ma mi riservo della facoltà di non rispondere in quanto non essendo stato di persona a New Orleans non ho umanamente modo di sapere cosa sia successo durante l’oramai celebre allenamento: Thomas in questi anni ha dimostrato di essere un soggetto estremamente salty non molto ricettivo alle critiche od alle osservazioni ed il patetico beef iniziato in offseason con Parker mi ha detto tutto ciò che dovevo sapere di lui.
Julio Jones, Calvin Johnson e Larry Fitzgerald, giusto per nominarne tre capaci di ricevere l’ovale, non sarebbero protagonisti di episodi del genere nemmeno in una novella distopica, ed anche se non so bene cosa c’entri con la tua Hot Take non potevo esimermi da tale osservazione.
Thomas non è sicuramente la persona più facile da gestire o il miglior compagno di squadra che uno possa desiderare, ma credo che Payton sia ben consapevole della sua importanza nell’orchestra diretta dallo stanco Brees e che, soprattutto, ai Bears Thomas inizierebbe a dare di matto dopo il primo passaggio sbagliato in allenamento.
Wait and see caro mio, anche se ammetto che rispondere ad Hot Take del genere mi diverte assai: in ogni caso è molto inquietante che gli appassionati siano in grado di fare assunzioni del genere, in quanto come già sapete ogni Hot Take ha un fondo di verità. Mike, calmati che hai un po’ stufato.

L’avventura di Mike McCarthy a Dallas durerà solamente una stagione

Decisamente troppo presto – almeno per me – per esprimersi, fatto sta che l’inizio di stagione dei Cowboys è ben lontano da quello che ci aspettavamo: licenziare un allenatore dopo un solo anno, salvo si stia parlando dei migliori Browns o dei Jets di turno, non mi sembra una mossa da squadra con le ambizioni dei Cowboys.
Mandare via McCarthy implicherebbe un’imbarazzante ammissione di colpa da parte di Jerry Jones e questo sarebbe un durissimo colpo per il suo ego, perciò credo che salvo disastri da quattro-cinque vittorie McCarthy avrà un’altra opportunità con un Prescott, si spera, sano.

I Chiefs contro i Bills, i Titans con Henry e i Ravens con Lamar e soci, stanno dimostrando che senza un gioco di corse affidabile le difese trovano gli aggiustamenti anche agli assi QB-WRs più spumeggianti

L’evoluzione del gioco et cetera et cetera, Air Raid, empty formation, tight end che sono ricevitori sovradimensionati, lo slot receiver sempre più importante, tutto quello che vuoi, ma il miglior modo per vincere, o perlomeno il più sicuro, rimane muovere la palla via terra tenendo così riposata la propria difesa et cetera et cetera: non serve obbligatoriamente il running game dei Ravens versione 2019, ma è fondamentale perlomeno poter contare su un gioco di corse affidabile al quale aggrapparsi nelle giornate in cui l’attacco proprio non gira.
Ovviamente, come dimostratoci negli scorsi playoff, se si può contare su Patrick Mahomes l’importanza del running game diventa relativa, ma sì, concordo con te: trovare aggiustamenti ad un ricevitore è più facile che trovarli ad un’intera fase del gioco… anche se accostare i Ravens alla locuzione “asse QB-WR più spumeggiante” non mi sembra al momento possibile. Che hater e odiatore di professione che sono.

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Mattia Righetti

Mattia, 27 anni. Voglio scrivere per vivere ma non so vivere. Quando mi cresce la barba credo di essere Julian Edelman. Se non mi seguite su Twitter (@matiofubol) ci rimango malissimo.

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